Ieri quando ho sentito la scossa del terremoto mi sono detto:”a l’è propi dausin” poi sono cominciate ad arrivare notizie del suo epicentro cui dicevano che era tra Sampeyre,Frassino e Macra. Allora senza esitare ho pensato alla “faija ‘d San Damian” che affiora sulla cima del Lubin. Per esserne certo ho incominciato a controllare tutte le coordinate geografiche delle zone limitrofe e quella del monte Lubin,confrotandole con quella data come epicentro,sorpresa! ho trovato che queste ultime due combaciavano quasi perfettamente,solo una minima differenza. Allora ne ho avuto la certezza. Si sa, che la faglia di san Damiano è un punto affiorante cui si vede a nudo il titanico scontro tra due croste terrestri,ma lassù sul Lubin ci sono sempre stato d’inverno e la faglia non era nuda, ma candidamente vestita. Cambio programma della gita di oggi,si va e mettere il naso nella faglia,senza neve si vede molto bene il solco in tutta la sua profondità. Salgo da San Damiano lascio l’auto dove finisce l’asfalto a quota 1000 c. e faccio il medesimo itinerario sci-alpinistico per andare al Rastcias,e quando incrocio la strada militare questa volta volto a sx e salgo la bella e aerea dorsale del Lubin,(questo è l’ultimo tratto di tutta la dorsale da casa mia fino alla Marchisa che mi mancava ancora,ora ho colmato la lacuna.)
Arrivato in vetta ecco apparire a faglia in tutta la sua nudità. Per me che sono un profano, apparentemente è solo un mucchio di pietre rotte in un vallone,ma ha il suo fascino misterioso , cerco di capire il suo impercepibile movimento,quel movimento che ha formato le Alpi. Ma per un geologo quassù è una miniera di preziose informazioni. Inutile che mi arrovello a capire queste cose scientifiche, ma nel bel mezzo della faglia mi fermo,stappo una buona bottiglia e mi inchino a questa meraviglia della natura.
Data:4-settembre-2012
Località partenza:fine strada asfaltata sotto Fracchie
Quota partenza:1000 mt c.
Quota vetta 2431 mt.
Dislivello 1400 mt. c.
Difficoltà E- EE per la dorsale del Lubin
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