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Alpinismo : Monte Matto cima Est, Cresta Est 3088 m
Autore: L'alchimista (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 18/09/12 15:57
Notizia riferita al: 16/09/12
Letture: 1869

Delle salite classiche e di ampio respiro delle Marittime mancava alla mia personale collezione la cresta Est della cima Est del Monte Matto. Una 'grande course' impegnativa per l'impegno fisico che richiede, infatti già l'avvicinamento dal rifugio Livio Bianco si svolge per l'80% fuori dai sentieri, tra pietraie, nevai e tratti di ghiaccio affiorante sotto la parete Nord del Matto il tutto per un 2 ore e mezza di sudore. Dopo di che ci attendono 700 metri di cresta che percorsa sul filo offre una buona continuità di arrampicata con alcuni passaggi non banali. Ma il piatto forte è la discesa dalla cima del Matto 2100 metri fino a Sant'Anna di Valdieri con uno spostamento importante. Con queste premesse l'impresa ardua era trovare un socio/a disposto/a al sacrificio. Ormai il mitico webmaster nella stagione estiva mi abbandona e quindi mi devo trovare nuovi soci. Per fortuna alcuni giovani allievi della scuola Paolo Giordano si dimostrano (perchè ignari) entusiasti di fare qualche salita in montagna. Nel caso specifico la giovane e brava Daniela, nonostante alcune esperienze precedenti un po faticose accetta con entusiasmo l'invito, anche se un dubbio l'assale: coma mai non si trovano recensioni di questa salita su internet Si aggiungono alla spedizione Gabriella un'altra ex allieva e due baldi ingegneri suoi colleghi diretti alla normale del Matto. Sabato la meteo è spaziale la salita al rifugio piacevole e l'accoglienza di Bunny calorosa come sempre. Alla sera cena ottima ed abbondante e dopo cena in compagnia di Bunny e dei suoi amici pescatori che vogliono vedere se oltre allo sci estremo sono in grado di praticare il Genepy estremo, al terzo giro mi sento su un 5.3/E4 e vado a letto per evitare brutte figure l'indomani.
Sveglia alle 5 e 30, colazione da Tiffany, no: da e con Bunny, Ore 6 e 20 partenza...oibò, la nebbia copre tutto...la meteo però era bella quindi si tratta di nebbia che sicuramente dopo l'alba si abbasserà quindi partiamo fiduciosi. Primo tratto su sentiero poi giunti al lago il dilemma, Bunny ci ha consigliato di seguire il vallone del latous e giunti al colle scendere a Sud tagliando a destra verso il Drouvern del Matto, partenza della cresta. Questo itinerario ci permette di partire con scarpe comode e di scalare con le pedule, ma la nebbia ci gioca un brutto scherzo e così risaliamo un valloncello a metà tra quello del Latous e quello che costeggia la Nord del Matto, poco male perchè una schiarita ci consente di individuare l'itinerario classico per il Drouveron e con un percorso in diagonale recuperiamo la via perdendo solo qualche decina di minuti. Adesso si tratta però di affrontare il pendio finale ben coperto di ghiaccio vivo, con qualche equilibrismo e ravanando su detriti e pietraie giungiamo finalmente al Drouveron dove un bellissimo panorama ed un caldo sole ci accolgono insieme ad un brezzolina frizzante, sono le 9 e 10. Il volto di Daniela non è molto rilassato, colgo una sfumatura di odio nei miei confronti per questa ginnastica mattutina, va be prendiamola con calma, riposino, snack e alle 9 e 35 si parte. Facciamo i primi due tiri approfittando di un paio di chiodi e qualche cordino presente, poi passiamo in assetto di conserva protetta e via, anche se qua e là troviamo qualche passaggio ostico. Ci teniamo sul filo come consigliato da Bunny, e giunti alla fine del primo tratto non individuiamo con certezza il torrione rossastro e quindi facciamo altri 3 tiri sul filo, pa mal...e con un breve transito sul versante Nord siamo alla fine delle difficoltà, Daniela si toglie le pedule e si mette comoda nelle scarpe da avvicinamento e via in vetta ad abbracciare il segnale trigonometrico. Fino a qui non abbiamo incontrato anima viva, in cima troviamo quattro persone che si preparano a scendere. Sono trascorse poco più di 4 ore dall'attacco, un panino veloce e via giù per l'immensa pietraia che in circa 2 ore e 50 ci porta nella tana di Bunny dove una breve sosta ci permette di riprendere le forze e di ritrovare i nostri amici che nel frattempo hanno avuto modo di apprezzare le pietraie del monte Matto. La discesa a Sant'Anna non me la ricordo! ero ormai in stato vegetativo: 12 ore e a parte la colazione un panino nello stomaco. Gran finale di stagione, forse, anche Bunny sbaracca e chiude il suo 17mo anno di gestione del Livio Bianco. Torniamo tutti a valle, ma lasciamo un incantevole vallone della Meris che in due giorni ci ha regalato belle emozioni, selvaggio come tutti noi che ne percorriamo i sentieri e le rocce. Un ringraziamento alla tenace compagna di cordata che immagino mi sono giocato con questa gran course, a Bunny per i suoi preziosi consigli e per l'ospitalità ed agli altri compagni di viaggio Gabriella e colleghi.

Data: 16/09/2012
Quota max: 3088 m
Partenza da: Sant'Anna di Valdieri
Quota partenza: 1011 m
Dislivello: 2077
Zona: Valle Gesso, Alpi Marittime
Difficoltà: AD + 700 m

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