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Escursionismo : Un anello per la Rognosa del Sestriere
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/08/12 18:25
Notizia riferita al: 08/08/12
Letture: 2877

Un anello per la Rognosa del Sestriere

Località di partenza: slargo poco sopra l’abitato di Sestriere mt. 2120
Dislivello complessivo: mt. 1200
Tempo di salita: 3 ore e 45 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val di Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

L’anello proposto con questo itinerario permette di salire sulla vetta della Rognosa del Sestriere, la cima più elevata della val Chisone. In occitano “rougnousa” significa pascolo tra le rocce e questo ambiente caratterizza le falde di questa montagna. La salita alla cima, superate le Rocce di S. Giacomo che richiedono qualche attenzione, è per il resto facile e elementare anche se lunga e faticosa. L’impegno però che comporta il raggiungimento della vetta è ampliamente ripagato dal vastissimo panorama che si gode di lassù. Sulla vetta vi è una croce metallica e una statuetta della Madonna posta su di un traliccio. Si ritorna poi a valle per altra via e, studiando bene il percorso, altre ancora sono le varianti che si possono praticare, sia per salire che per scendere come quella proposta al fondo.

Giunti con l’auto al colle del Sestiere provenendo dalla Val Chisone, si prende lo sterrato he si diparte sulla sinistra appena raggiunte le prime case dell’abitato. Lasciata la traccia che scende a Borgata, si prosegue lungo la polverosa strada, dal fondo naturale mediocre, che permette però di raggiungere, con alcuni tornanti, la stazione d’arrivo di una seggiovia e poi lo spiazzo alle pendici del monte Alpette dove si deve lasciare l’auto, poiché da qui in avanti il percorso è interdetto ai mezzi motorizzati.
Subito trovando delle indicazioni ci si inoltra nella direzione del vallone bagnato dal rio Chisonetto, su comodo stradello asfaltato, percorrendo un lungo tratto in piano, subito trovando il bivio per il monte Alpette e per il passo di S. Giacomo, oggetto di una variante di cui al fondo, e poi la fontana della Draia. Più avanti, lasciato l’asfalto che prosegue per poco verso il piccolo bacino artificiale, ora asciutto, si continua stando sullo stradello sterrato che subito oltrepassato uno slargo si inoltra poi lungamente verso il fondo del vallone. Nel punto in cui termina inizia il sentiero, evidenziato da qui sino al passo di S. Giacomo, dalle solite segnature biancorosse. Camminando si percorre il versante destro del pendio, sempre in costante e graduale ascesa, avendo come riferimento la cima della montagna, incombente sul vallone. Percorsa una prima rampa, per magri pascoli, attraversati alcuni corsi d’acqua, ci si avvicina al ruscello di valle per poi, di poco sopra, piegare a destra proseguendo ripidi sino al punto in cui si raggiunge un crocevia di sentieri. Qui giunti la traccia di sinistra, segnata di giallo, porta ai passi della Banchetta. Se la si prendesse in pochi metri si raggiungerebbe il successivo bivio dove anche termina il ripido sentiero che si prenderà ritornando, e che potrebbe anche essere utilizzato per raggiungere la vetta del monte Rognosa, sempre ricordando che si dovranno superare tratti ripidi e franosi, difficili in ascesa, e pertanto adatti ad escursionisti esperti. Si prende invece il sentiero di destra, quello segnalato per il passo di S. Giacomo, attraversando nel procedere dei vasti pascoli, lungamente e quasi in piano, sino ad affrontare le svolte che portano alla base della bastionata rocciosa che scende dal monte Querelleret dove si imbocca il ripido canalino che percorso adduce al passo di S. Giacomo.
1 ora e 30 minuti c.ca dal parcheggio.
Inizia ora l’interessante percorso di cresta che dovrà superare le Rocce di S. Giacomo. Proseguendo stando sul crinale, oppure portandosi di volta in volta sui due versanti, subito si affronta un elementare salto roccioso, che si aggira sulla destra scendendo di poco, riprendendo poi a salire così raggiungendo la base di un ripido canalino che si affronta ritrovando alla sommità ancora le rocce del crinale che si superano con elementari tratti d’arrampicata. Per non sbagliare sarà sufficiente sempre seguire il sentiero che si mantiene sul crinale per rocce e pietraie, segnato da numerosi ometti che indicano il cammino. Così continuando si guadagna, al termine del tratto roccioso, un colletto dove si intravede, sulla sinistra, il vallone e la traccia che si prenderà per scendere, e di fronte quella che invece si dovrà affrontare per raggiungere il superiore monte Sotto Rognosa. Salendo da subito ripidi si affronta un primo tratto tra le rocce rimanendo la traccia sempre evidente. Con una serie ripetuta di svolte si risale lungamente il pendio, per sfasciumi e rocce rotte, sempre non lontani dal crinale, raggiungendo finalmente la modesta cima del monte Sotto Rognosa ed il successivo vicino colletto con in vista la cima della montagna. A questo punto inizia l’ultimo, facile tratto che affronta il ripido pendio, un piano inclinato di terra, pietrame e sfasciumi, con una infinita serie di ravvicinate di svolte che mitigano l’ascesa. Al termine della faticosa salita si raggiunge la vetta della Rognosa del Sestriere mt. 3289 contrassegnata da una croce metallica e da una statuetta della Madonna posta su di un traliccio. Panorama superlativo sui monti e sulle valli.
2 ore e 15 minuti c.ca dal passo di S. Giacomo.
Scesi dalla cima al colletto e al monte Sotto Rognosa, e poi ancora al successivo colletto inferiore, appare evidente la traccia del sentiero che s’abbassa nel vallone. Il primo tratto, assai ripido e franoso, è da affrontare con la dovuta attenzione, anche se non vi sono tratti esposti. Si scende a saltini per roccette, sfasciumi e detriti instabili percorrendo una traccia segnalata da numerosi ometti. Poi, più avanti, quando la pendenza si attenua, il sentiero diventa più evidente e agevole. Anche qui le infinite svolte che seguono permettono di perdere rapidamente quota raggiungendo finalmente al fondo un bivio segnalato. Prendendo a sinistra si raggiunge, subito dopo, il successivo bivio già incontrato nel percorso di salita dove questo lungo anello si chiude. Non resta che rifare, ora in senso inverso, il sentiero già percorso, sino al fondo, dove troviamo il piano, la strada sterrata e poi la stradina asfaltata che riporta allo slargo dove si ha lasciato l’auto.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla cima della Rognosa.

VARIANTE ALTERNATIVA PER IL PASSO DI S. GIACOMO.
All’inizio del percorso, poco prima della fontana della Draia, delle indicazioni suggeriscono come salire al rifugio Alpette, al monte Sises e al passo di S. Giacomo per il “Sentiero delle marmotte”. Subito si sale stando su uno stradello che raggiunta una radura erbosa prosegue poi su una ripida dorsale transitando non lontano dal rifugio Alpette. Continuando sullo stradello più su si raggiunge la stazione d’arrivo di una seggiovia dove si risale il ripido, erboso pendio, per vaghe tracce, sino a che si trova l’indicazione per il monte Sises. Proseguendo la traccia diventa più evidente e appaiono segni rossi e paletti con gli anelli che indicano il cammino. Sempre seguendoli e sempre in forte ascesa, si guadagna di sopra una casetta di legno, che altro non è che un deposito, dove si aggira il pendio portandosi verso destra, verso la valle Argentera, con in vista la costruzione diruta posta sulla cima del monte Sises. Poco prima, sulla destra, riprende la traccia che sale ancora per poco intraprendendo di seguito il lunghissimo traverso quasi in piano, stando sul versante della valle Argentera, che al termine raggiunge il passo di S. Giacomo dopo aver superato l’estesa pietraia degradante dal versante ovest del monte Querelleret.



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