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Escursionismo : Un anello per il col Giulian e la Punta Chiarlea tornando per il vallone delle Miniere
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 24/07/12 17:43
Notizia riferita al: 23/07/12
Letture: 2145

Un anello per il col Giulian e la Punta Chiarlea tornando per vallone delle Miniere

Località di partenza: Prali. Slargo al termine della strada asfaltata oltre il parcheggio della seggiovia mt. 1500
Dislivello: mt. 1085
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Partendo da Prali e stando sul Gta si sale al col Giulian, storico valico sullo spartiacque Germanasca-Pellice, dove ci si immette sulla traccia congiungente la conca dei tredici laghi al rifugio del lago Verde. Superato il passo il passo Dar Loup si raggiunge facilmente l’ometto di cima della Punta Chiarlea dalla quale si scende al colle di Brard. Lasciata poco oltre la traccia che prosegue per il lago Verde ci si abbassa ritornando a valle transitando per l’incantevole vallone delle miniere attraversando splendide radure collegate tra loro da tratti discendenti nel bosco così scoprendo questa poco conosciuta e nascosta valletta laterale della val Germanasca.

Giunti a Prali in valle Germanasca, oltrepassato il ponte sul torrente, si prende a destra la strada che prosegue lungamente oltre il parcheggio della seggiovia raggiungendo il punto in cui l’asfalto si fa sterrato. Lasciata l’auto in uno spiazzo nei pressi e tralasciata la strada che prosegue verso Ribba e Bout du Col seguendo il corso del torrente, ci si incammina sullo stradello sulla sinistra seguendo l’indicazione per Miandette e altre località. Subito salendo ripidi, superate le Miande Rabbiere e Alberge, al successivo bivio si prosegue diritti per il vallone delle Miniere e il col Giulian stando sul sentiero 207 GTA sempre ben segnalato da nuova cartellonistica recentemente posizionata legata al Glorioso Rimpatrio dei Valdesi e ben evidenziato dalle solite segnature biancorosse che segneranno la via sino al colle. Superata la Mianda Fhilaria, presto si raggiunge l’ultimo insediamento, le Miande Selle da Val poste veramente in un’incantevole posizione. Proseguendo il sentiero si mantiene quasi in piano sino al rio dei 13 laghi che si guada o si attraversa su un caratteristico ponte in legno detto Pont da Riou. Ancora un breve tratto e subito si raggiunge il bivio per il vallone delle miniere che si incrocerà ritornando. Si continua invece per il col Giulian stando sul sentiero che sale con alcune svolte a cui segue una diagonale ascendente che porta ad una dorsale che si percorre lungamente. Lasciata la traccia per il vallone Clapou ed il col Russet e superata una modesta sorgente, si prosegue allo stesso modo mai cessando di salire. Usciti dal bosco si raggiunge una radura e poi una zona percorsa dalla valanga oltre la quale la pendenza per un po’ diminuisce e la vegetazione d’alto fusto cede poco per volta il posto agli ontani nani e alle macchie di rododendro e mirtillo. Superata una zona con molte sorgive, si raggiunge infine una valletta, con già il vista il superiore colle, affrontando poi una ripida dorsale che si risale faticosamente con le ripetute ravvicinate svolte che portano ad incrociare, quasi alla sommità, la notevole traccia che provenendo dalla conca dei 13 laghi prosegue per il rifugio del lago Verde, sulla quale ci si immette. Ancora qualche svolta e finalmente si esce sul col Giulian mt. 2457, ampia insellatura che mette in comunicazione la val Germanasca con la val Pellice.
2 ore e 30 minuti c.ca dal parcheggio.
Trovando al colle numerose indicazioni, ci si incammina in leggera salita sulla traccia che conduce al passo di Brard mantenendosi ora sul versante della val Pellice. Un tratto quasi in piano precede i baraccamenti militari diroccati posti sotto il monte Giulian, sul quale volendolo facilmente si sale, oltre i quali si prosegue sulla traccia militare che attraversa a semicerchio una zona dove sono ancora visibili ed efficienti i muretti a secco costruiti nel lontano 1903, per sorreggerla e proteggerla, transitando, al termine dell’attraversamento, sotto l’imponente bastionata rocciosa che degrada dalla superiore Punta Chiarlea così raggiungendo il punto in cui si tralascia la traccia che prosegue in piano perdendosi poi, per quella che subito sale. Le svolte che seguono, su un pendio che si fa sempre più ripido fatto di rocce rotte e sfasciumi, permettono di raggiungere alla sommità quello che ora è comunemente indicato come passo Dar Loup. Di qui l’ascesa all’ometto di vetta della vicina Punta Chiarlea mt. 2585, punto più elevato dell’anello, è elementare e breve (5 minuti).
45 minuti c.ca dal col Giulian.
Tornati sulla traccia e percorso un tratto in leggera discesa, al termine si scavalca la cresta ritornando in val Germanasca in un punto situato a monte del successivo passo di Brard che si raggiunge con alcune svolte discendenti. Qui giunti, avendo del tempo a disposizione e sorretti dalla curiosità, si può lasciare la traccia principale per seguire quella che dal colle si porta verso monte e che occorre affrontare con attenzione perché presenta tratti insidiosi. Si sale aggirando da prima un costolone roccioso guadagnando poi, con ampie e ripetute svolte ascendenti, il passo di Fionira mt. 2696 che domina l’ampio vallone a monte dell’alpe Bancet che dà sulla val Pellice. Dal passo è possibile raggiungere i primi rilievi di cresta della Punta La Bruna. Questa deviazione richiede mediamente un’ora per l’ascesa e quarantacinque minuti c.ca per ridiscendere al passo di Brard.
Altrimenti si prosegue per poco sull’ampia e a tratti disastrata traccia che seguita in piano verso il rifugio del lago Verde per poi abbandonarla per quella che s’abbassa nello splendido vallone delle miniere in un punto segnalato da un palo di legno. Il sentiero, evidente ma non segnato, con varie serpentine scende subito ripido verso valle tra gli ontani, i salici nani e i rododendri raggiungendo al fondo una prima radura percorrendo una dorsale posta tra due rii. Quando il sentiero è poco visibile aiutano non poco i numerosi ometti che segnano il cammino discendente verso una successiva seconda radura, che si raggiunge attraversando il rio, dove sono evidenti i segni del passaggio della valanga. Il successivo lungo tratto nel bosco porta alla terza radura, la più incantevole, aprendosi la visuale, subito dopo, sulla quarta che si attraversa completamente per poi cominciare a scendere decisi. Un paio di svolte nel bosco ed una lunga diagonale discendente portano a raggiungere al fondo la quinta radura, che si rasenta, proseguendo ancora lungamente sino a rasentare la presa di un acquedotto protetta da una vistosa recinzione fatta di tronchi. Più avanti, guadato il rio, si raggiunge il bivio già incontrato salendo dove questo anello si chiude. Facendo a ritroso la strada già fatta, superato il rio dei 13 laghi sul Ponte da Roiu, presto ci si giunge alle Miande Selle da Val dove si ritrova la strada che si percorre lungamente verso valle terminando al fondo al punto in cui si ha lasciato l’auto.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla Punta Chiarlea.

VARIANTE: Molto interessante il tratto di cresta che unisce il col Giulian alla Punta Chiarlea passando per il monte Giulian con tratti di arrampicata e altro.


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