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Escursionismo : Un anello per il monte Arpon
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 29/02/12 18:19
Notizia riferita al: 28/02/12
Letture: 1589

Un anello per il monte Arpon

Località di partenza: Giorda Superiore mt. 827
Dislivello: mt. 411
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°4 Bassa Valle di Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Il monte Arpon è una modesta cima che si eleva a monte di Rubiana emergendo prima della lunga dorsale che dal Rocca Sella sale al Civrari separando la valle del Messa da quella del Sessi. Nondimeno la salita alla panoramica vetta, semplice, ma non banale, richiede un certo impegno soprattutto se per l’ascesa si sceglie la piacevole traccia che percorre lungamente la dorsale sud della montagna. Questo anello dopo averla raggiunta scendendo l’aggira toccando borgate e case sparse alcune delle quali abitate ancora tutto l’anno e giustamente servite da strade che facilitano l’accesso. Dati i tempi, volendolo si potrà salire, tornando, anche sul monte Gioran, modesta cima posta a est del monte Arpon.

In bassa valle di Susa si prende la strada per il colle del Lis e rasentando gli abitati di Almese e Villardora subito si sale tra borgate e case sparse raggiungendo Rubiana. Lasciata a sinistra la deviazione segnalata per Montecomposto e Celle ancora si prosegue lungo la provinciale che attraversando l’abitato sempre sale pervenendo al punto in cui spicca la caratteristica chiesa della Madonna di Lourdes. Fatto il tornante subito dopo si trova una prima indicazione per Giorda Inferiore e altre località, che si trascura, per continuare ancora sino al successivo bivio, appena oltre la borgata Rocco, dove ora si prende a sinistra per Giorda Superiore – S. Mattia. Subito si sale ed un paio di svolte permettono di raggiungere questa borgata dove si lascia l’auto a margine della strada prima delle case o subito dopo.
Si prosegue sulla strada continuando per un lungo tratto in piano sino alla successiva borgata di Sagnera dove, prima di scendere e affrontare il tornante, si prende il sentiero segnalato per le borgate Bert e Bellacomba che subito s’inoltra nel bosco. La traccia pianeggiando aggira lungamente la dorsale che scende dal monte Arpon e costeggiando vecchi terrazzamenti in totale abbandono raggiunge, più avanti, un rio che si attraversa su un ponticello. Oltre il corso d’acqua si amplia terminando su uno stradello asfaltato, sul quale ci s’immette, percorrendolo per un buon tratto in ascesa. Lasciata una prima deviazione a sinistra e poi un’altra a destra, dopo un tornante si prende ancora a destra. La strada si trasforma in sterrato raggiungendo subito dopo una fresca sorgente, con acqua, pare, leggermente frizzante. Proseguendo si oltrepassano alcune case e poi il rio che scende dal Rocca Sella, portandosi la traccia alle Muande Doreri che non si raggiungono perché si prende lo stradello che le supera a monte e che termina presso un pilone in rovina.
Si affronta ora il tratto più interessante dell’anello, quello che conduce in vetta al monte Arpon. Il sentiero parte dal pilone per portarsi in piano verso destra sino a delle roccette che si risalgono. All’inizio la traccia non segnata è poco evidente e aiutano non poco i numerosi ometti che individuano il percorso. Poi si fa più visibile quando si affronta l’assolato crinale della dorsale sud che si percorre lungamente Più avanti la pendenza si attenua nel punto in cui si raggiunge un aperto, panoramico punto. Lasciata poi la traccia che sulla sinistra aggira la montagna, si prosegue ancora lungo la dorsale pervenendo alla base del notevole ammasso roccioso posto a sud della cima. Si sale ripidi per le rocce rotte e gli sfasciumi del crinale verso la cima del monte Arpon mt. 1238 che infine si raggiunge. Sulla panoramica cima si trova una Madonnina posta su un pilastrino di pietre.
2 ore c.ca dal parcheggio.
Il tratto dal pilone alla cima del monte è il tratto più interessante e piacevole dell’intero percorso.
Per tornare si scende ora stando sulla traccia che s’abbassa sul versante ovest raggiungendo rapidamente i pratoni delle Muande Carpone, o Arpone, dove arriva uno sterrato che si percorrerà verso valle. Superato il bivio per il colle Arponetto, ad uno slargo spicca un bel recente pilone dedicato alla Madonna oltre il quale la traccia prosegue ancora in piano. Poco prima di un breve tratto asfaltato si prende sulla destra uno stradello che scende alle Muande Borgero dove, poco oltre, troviamo la strada asfaltata che si percorre verso valle sino al punto in cui si stacca sulla destra uno stradello segnato dal divieto di transito. Si scende e subito si raggiungono le Muande Biolea, dove termina, e dove la traccia riprende salendo al rio del Ferro. Superato il corso d’acqua si amplia e traversando lungamente alla base del versante nord del monte Arpon raggiunge, più avanti, un colletto dove sorge un altro disastrato pilone. Di qui, volendolo, ci si può portare facilmente al monte Gioran mt. 1036. Senza problemi si sale alle rocce e al minuscolo ometto di cima e si ridiscende al colletto in una mezzoretta scarsa coprendo un ulteriore dislivello di c.ca 80 mt.
Proseguendo sullo stradello che scende si rasentano le case Cogerino, oramai in totale abbandono, continuando la traccia verso valle. Fatte alcune svolte e superati nel procedere due piloni, si torna alla borgata Giorda Superiore raggiungendo prima la caratteristica chiesetta di S. Mattia, poi la strada dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla vetta del monte Arpon.
Per scendere è indifferente tornare indietro oppure proseguire; entrambe le direzioni portano alla provinciale.

CURIOSITA’: Sul colle che separa la modesta cima del monte Gioran da quella del monte Arpon è presente una vasca di decantazione, oramai nascosta dalla vegetazione costruita per il lavaggio dei materiali ferrosi che una volta si estraevano in loco. L’estrazione del ferro e la sua lavorazione era un’attività che su questi versanti si sviluppò dal 1500 sino alla prima metà del 1700 quando fu abbandonata. Il minerale veniva poi trasportato con i muli, dalle pendici dell’Arpon e del rio del ferro, sino alla borgata Fornello dove veniva ridotto in forni a legna.
Sulla cima del monte Gioran sono stati individuati insediamenti temporanei di allevatori e cacciatori preistorici. Frammenti di terrecotte e altro testimoniano quest

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