Di domenica riuscire a trovare un’ intinerario senza traccia e che non venga nessuno è quasi impossibile,sopratutto quando la giornata è bellissima e i luoghi dove si trova ancora della farina, complice il caldo,sono sempre più rari, quindi quasi sempre ho l’onere è l’onore di fiutare e trovare uno di quei luoghi per la mia gioia e dei miei amici.

Al ritrovo al bar propongo loro la Varirosa, al che mi guardano tutti con una faccia a punto interrogativo, qualcuno sbotta: ma dov’è? Ma..non ho visto alcuna recensione…allora io ironizzo:certo se non è recensita l’intinerario non esiste e nemmeno la montagna. Seguitimi fiduciosi,vedrete che bei pendii incontaminati e senza tracce,e forse troveremo anche un po’ di farina!

Partiamo alla volta di Vinadio,poi saliamo la stradina che sale al Podio,alle nostre spalle dall’altra parte della valle svettano splendidamente innevate il Bourel,il Ventabren e la Gorgia Cagna, ma di fronte a noi pare di essere il val Roya d’estate… nessuno osa dirmi nulla ma mi sento colpito da sguardi sinistri. Dove parcheggiamo comincia germogliare la prima erbetta e i prati sono attraversati da infiniti rigagnoli di acqua fresca e zampillante, un sole tiepido ci bacia in fronte…comincio ad avere anch’io qualche dubbio,ho la sensazione di aver toppato.
Tiriamo giù gli sci con mal di pancia,”’d fioca gnanca parlene!” ma fatti pochissimi metri ecco dopo un curva la strada perfettamente innevata,tiro un sospiro di sollievo,perché con la mia testardaggine di andare sempre dove non ho notizie a volte rischio di rovinare la gita,ma rovinarla a me non mi importa, ma rovinarla agl’altri non va bene!

Per fortuna la strada è subito ben innevata,solo un breve” gava e buta “poi tanta neve fino in vetta. E’ Nadia a tirare il gruppo,non paga del gitone di ieri,ella detta un ritmo impossibile per un “vecchietto” come me. Allora non mi resta che dare le indicazioni della salita e largo ai giovani! così la nostra mascotte avrà l’onore di battere la traccia fino in vetta. Vetta,si fa per dire,è un lungo pianoro spaziale con una vista mai vista,ma per arrivarci c’è un per pendio di 700 metri di dislivello con l’ultimo tratto sui 30 gradi.

Non un filo di vento,un’ottima occasione per fermarci un po’per sorseggiare un buon bicchiere,e fumare un sigaretta offerta da Massi, ma che vita mandare giù il fumo!sono almeno cinquant’anni che cerco di imparare a fumare,ma non ci sono ancora riuscito. I miei amici mi dicono che tossivo come un “carbunè”,al che a quel nome mi altero: non nominate quel nome!dico, Mi ricorda una montagna selvaggia, fortemente desiderata ma che mi manca ancora,certo,ci avrei potuto andare oggi per esempio,ma in questi giorni è troppo frequentata ma non mi va essere in processione,mi ricorda quando da piccolo mi obbligavano andare nei cortei oranti alle feste religiose… devo aspettare tempi migliori dopo una nevicata,in modo che non abbi la certezza di arrivare in punta e che ci sia da battere la traccia.

Poi ci buttiamo in discesa,non posso dire che sia stata una discesa da urlo,tuttavia i primi trecento metri abbiamo ancora trovato farina,poi un quasi primaverile, e con un pò di cautela abbiamo ancora fatto molte belle curve. Bhè il caldo di oggi,poi il freddo che verrà stanno trasformando la neve in un bel primaverile per i prossimi giorni,ormai possiamo dire con nostalgia,c’era una volta la farina! Sigh!



Data:26-febbraio-2012
Località partenza: Podio inferiore (Vinadio)
Quota partenza:1100 mt. c.
Quota vetta: 2275 mt.
Dislivello:1175 mt.
Difficoltà:BS

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