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MTB : Giro del Bersajo con nuvole pioggia e varianti hard, 10/6
Autore: pierriccardo (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/06/07 19:52
Notizia riferita al: 12/06/07
Letture: 2523

Dopo aver saggiamente annullato l’ennesimo Lourousa, per il quale avevo rinunciato a ben 4 inviti per oggi, stamattina ho dormito troppo e sono partito da solo come un cane alle 11.30 da Pietraporzio con l’unica amica che mi era rimasta, che mi aspetta sempre e va dove decido io senza battere ciglio: la mia mtb.

Il sole a quell’ora mi ha accompagnato ancora per un’oretta e poi è andato a dormire sotto le sue pesanti coperte di nuvole nere, dove non piove mai.
Credo si sia messo subito a russare rumorosamente con rombi di tuono, tanto che ogni tanto si svegliava da solo, accendeva la luce due tre volte nervosamente e tornava a dormire e russare.
Ed io pensavo a quelli della Grande Anguilla Rossa (dove ero pure stato invitato, quinto invito, ma che avevo declinato, vuoi per la distanza, vuoi per lo zero termico a 3800m), pensavo che, mentre ero al Gias del Vallonetto sotto una simpatica e leggerissima pioggerella, loro erano già lassù in cima nel sole e nel vento e stavano scendendo sulla polvere, perché, si sa, loro ci hanno sempre un culo così.
Poi, nella nebbia, con la mtb a spalle per mezz’oretta fino al colle di Salsas Blancias, si arriva sulla bella sterrata che collega il colle di Valcavera con la Gardetta.
Lì, a quota 2450, a Nord, ci sono ancora dei tratti di neve alti un metro.
Avrei voluto andare verso a sinistra: Colle della Gardetta, colle dell’Oserot, Passo della Croce, Laghi di Roburent, Colle della Maddalena.
Ma bisognava partire qualche ora prima, poi che il tempo fosse bello e che non ci fosse la neve.
Nessuna di queste tre ipotesi si è verificata, quindi ho preso a destra, fino al Colle della Bandìa, tra nuvole, pioggerellina e pozzanghere, vestito come e di più che a gennaio, quando avevo fatto il colle dell’Agnello a dorso nudo e senza un centimetro di neve.
Là ho dinuovo pensato a quelli dell’ Anguilla, ma mi si è messo a fischiare l’orecchio sinistro e non ci ho pensato più.
Anzi no, ho pensato che minimo, se fossi andato, sarei arrivato in cima mezz’ora dopo dell’ultimo.
Se ci arrivavo.
Dal Colle della Bandìa si potrebbe scendere in un’ora a Sambuco per il bellissimo Vallone della Madonna, ma non sia mai detto che rifaccia una via che ho appena fatto un anno fa.
Scenderò al Gias della Bandìa, poi sempre giù sulla bella sterrata che arriva fino in fondo al Vallone , attraversa il Rio, che poi diventa Rio Bianco, diventa un sentiero che risale di là e riprende la strada di salita nei pressi del “Pilone”. Da questa parte saranno al massimo 1.5 orette per tornare a Pietraporzio.
Scendo per un pezzo; la pioggerellina che non mi ha neanche bagnato smette, il sole ha smesso di tuonare da sotto le coperte e le nuvole si alzano, scoprendo Rocca la Meja che non avevo visto, e piano piano tutta la catena delle Marittime in una luce surreale.

Alcune greggi di nebbie pascolano in fondo ai valloni accarezzano i dolci e ripidi pendìi, scavalcano il colle della Piconiera, tra il Bersaio e la Cima Piconiera e poi si dissolvono nel nulla che riempie l’universo.

Arrivo a metà discesa, tra i ruscelli che esistono solo quando anche il Pis del Pés esiste, e cioè quando piove e per qualche ora ancora e non sanno dove andare, poi anche loro si dissolvono nel nulla, come le nuvole ed i pensieri di chi và in moto tra gli odori della pioggia.

Qui, a quota 2100, metro più metro meno, mi dico: non sia mai che scendo per una via che solo un anno fa ho percorso in salita e che non mi inventi niente.
Guardo il colle della Piconiera: un posto dove non sono mai stato e penso: o oggi o mai più.
Per raggiungerlo una persona con un minimo di senso continuerebbe sulla sterrata fino al Gias Piconiera, a quota 2000 e poi su per il sentiero al colle, quota 2256.

Di sicuro non facio parte di quella categoria, guardo i pendìi con delle tracce di sentiero e penso,ma come sono furbo, mi faccio un bel traversone ed arrivo sul colle, senza né salire, né scendere.
Detto fatto, butto la mtb a spalle, perché le tracce si rivelano essere tracce di pecore e mucche, che, si sa, non hanno la bici e vanno solo per linee orizzontali.

Tutte queste linee conducono inesorabilmente, dopo 500m, in un bel burrone.
Salgo un po’, magari più su si traversa.
Non si traversa.
In breve, ma non in breve tempo, arrivo sulla Cima Piconiera, 2565m!!!
Più in su non si sale.
Però lo spettacolo da quassù è ineguagliabile, saranno 380° almeno di panorama.
Ora speriamo almeno che si possa scendere in cresta.
In cresta non si scende.
Ogni 50m c’è un bel salto… scenderò sul sentiero nel ripido sottocresta.
Nessun sentiero sottocresta.
Ma piano piano scendo al Colle, avrò fatto anche qualche centinaio di metri in sella, nell’erba bagnata dove per una volta vorrei avere i freni a disco, perché i miei pur strepitosi magura strappano e ti fanno ribaltare in men che non si dica.

Dal colle, per scendere a Sambuco, ci sono due vie: la prima su ripido sentiero per prati bagnati verso il Gias Mure, poi splendido sentiero nel Vallone della Madonna.
La seconda, si risale in cresta fino alla Cima del M.Bersajo (2386m) e poi… giù per un canalone detritico (tipo quello di Rocca la Meja per intenderci) che non ho mai fatto nemanco a piedi.

Potrei lanciare il mio boomerang ed aspettare il suo responso.
Se lo riprendo dovrò scendere per il Canalùn del Bersajo.
Lo lancio.
Minchia, l’ho mancato per un pelo.
E anche oggi m’è andata bene. Che culo.
Chissà quelli dell’Anguilla. Loro il boomerang non ce l’hanno.
E allora giù per il divertente sentiero fino al Gias Mure.
Divertente da vedere, meno da scendere in mtb con l’erba bagnata.
Praticamente me la son fatta al 90% a piedi. Se asciutto penso si possa fare al 90% in sella.
Ma mi son rifatto ampiamente dal Gias Mure in giù, dopo aver asciugato i cerchioni: il sentiero è ancora più bello degli anni scorsi.
Così bello che ad un certo punto mi son detto: ma dove sono le splendide “Gorge della Madonna”, un canyon alto 100m e largo 3m, col sentiero che ci passa a 50cm di distanza?
Giuro che non l’ho visto.
Mi sa che sono mal messo.
E poi a cena a Sambuco con sorpresa.
Tanto la formulauno l’ho messa in registrazione.
Scendendo in auto attacco la radio: ho il solito piano: se parlano di sport, cambio subito stazione.
Accendo la radio. Sincronismo perfetto:
“”In formula uno non succedeva da vent’anni…””
Ci tiro una sberla sopra e la spengo.
Penso che qualcuno ha fatto “game over”
A casa, quando vedo lo schianto a 300 all’ora sul muretto mi dico: alé, a lé bele ndait!
E invece no, meno male.
Anche a lui, come a noi, è andata di c…

Data: 10/06/2007
Partenza: Pietraporzio, 1200m
Zona: Valle Stura di Demonte
Distanza: 45km
Dislivello posit: 1800m
Ciclabilità sentieri: oggi 10% (3h a piedi), all’asciutto 70%(1h a piedi)

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