Gita invernale che mi ero prefisso da tempo, anche se siamo quasi in primavera, e oggi le temperature lo hanno fatto capire da subito, infatti a S.Giacomo parto appena sotto lo zero, inoltrandomi lungo la stradina incassata sul torrente, che in mezz'ora circa conduce al pianoro all'ingresso della conca compresa tra il Gorfi a sinistra e il Grum all'estrema destra, passando per i Monti Borel, Omo e Bram.
E' un posto che mi piace molto perchè offre varie scelte con ogni esposizione e si presta per traversate o anelli.
La meta di oggi è il Grum, ovvero la cima più alta del circondario. Non avendo bene le idee chiare sul dove passare, per evitare la lunga strada sotto Cima dell'Omo, decido di seguire delle tracce, che si rivelano essere di discesa, sotto le pendici della Testa Gardon, da qualche parte porteranno. Peccato che la neve no è per niente portante, ci sarebbe la traccia di salita ma è oltre un avvallamento più a destra, e così salgo faticosamente tracciando un pendio abbastanza ripido, che se non altro permette di salire velocemente di quota. A circa 1900 m il pendio si interrompe e incrocio la strada proveniente dal Gias della Sella, tutto sommato mi è andata bene e seguendola per un breve tratto in discesa, raggiungo la baita posta proprio sotto il Monte Bram. Non mi resta che salire piegando leggermente a destra in direzione del Monte Grum, un bel pendio uniforme di circa 400 m di dislivello....ovviamente anche qui non c'è traccia, salvo una vecchia di sci ormai coperta dal vento e dal disgelo. In questa esposizione, sud-ovest, la neve è molto varia, ma quasi mai portante, e allora mi tocca tracciare anche qui, ma tutto sommato non è troppo faticoso perchè un po' di fondo pare esserci. Salgo a piacere i pendii, raggiungendo una poco marcata ma evidente dorsale che decido di salire direttamente puntando alla cresta poco a destra della cima. E guardandomi indietro noterò che sono salito dritto per dritto senza nemmeno fare una curva!! Se qualcuno andrà seguendo la mia traccia mi odierà.
Giunto in cresta mancano solo pochi metri alla cima, che oggi è davvero aerea con tanto di cornice! Giornata spettacolare anche se un po' ventilata (a t ratti fresco), ma è un peccato fermarsi qui...ci sarebbe il Bram ma 'me lo tengo' per un'altra volta, e allora dopo un boccone, punto al vicino cucuzzolo chiamato Grumet, che si affaccia sugli assolati versanti sud sopra San Giacomo; qui diparte una bella dorsale, ondulata ed estetica, che con facili saliscendi mi porta alla Testa Gardon, bel cucuzzolo panoramico dove a giudicare le tracce presenti sono saliti parecchi scialpinisti. Ora si può iniziare a scendere, per i bei pendii alti dove la neve è ancora leggera e divertente sulla massima pendenza, fino a ritrovare la strada del mattino; la parte bassa invece complici caldo e assenza di fondo si rivela insidiosa e faticosa, perchè di tanto in tanto si toccano le asperità del terreno ed occorre scendere con cautela per salvare le gambe. Al ritorno anche la neve sulla strada mollava alla grande e le ciaspole tornavano di grande utilità.
Senza volerlo oggi ho percorso un bel giro ad anello, con il senno di poi avrei potuto percorrerlo in senso inverso risparmiandomi 700 m di tracciatura, ma le cime vanno conquistate con fatica, e quindi va bene così! Giornata meravigliosa e dal sapore primaverile, ma incredibile non aver incontrato anima viva (se non avvistamenti di alcuni scialp al Borel e alla Testa Gardon) in una zona solitamente molto gettonata.

Data: 18/02/2012
Quota max: 2366
Partenza da: San Giacomo di Demonte
Quota partenza: 1312
Dislivello: 1200 totali
Zona: Valle Stura, Vallone dell'Arma
Difficoltà: MR

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