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SciAlpinismo : Copleanno innevato compleanno fortunato! Grange dell' Agnello. 30-dicembre -2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 31/12/11 07:52
Notizia riferita al: 30/12/11
Letture: 1399

Oggi sono accorsi proprio tutti al capezzale dei miei ,ahimè!...sessanta e più….anni. Nonostante le condizione avverse freddo neve e tormenta hanno tutti affrontato gli elementi della natura pur di essere vicine a me in questo giorno così…”funesto” perché ogni anno che passa è un’anno meno chè vivrò,e a me piace VIVERE! Vivere intensamente ogni attimo assaporare tutto ciò che mi propone il futuro,ma ,ahimè il futuro scivola inesorabilmente nel passato attraverso il presente,quindi “fermati attimo!”

Ma fermare l’attimo al calduccio con le gambe sotto il tavolo con tante cose buone da gustare è facile, ma è un po più complicato ,fermare l’attimo al freddo nella tormenta e tuttavia non sentire il gelo,ma questo è possibile quando ci si sta bene assieme,quando si sente il calore umano,quando tutti sono contenti di starti vicino…e non sentire il freddo!

Si oggi c’erano proprio tutti, tutti coloro che in questi ultimi anni mi hanno “sopportato nelle gite e anche nelle vita quotidiano,tutti sotto l’ala protettiva di don Cornelio che dall’alto della sua saggezza ha chiuso non solo un’ occhio ma anche le orecchie,per non vedere è sentire tutte le nostre elucubrazioni estemporanee.

Ma veniamo alla gita se così si può chiamare;arriviamo alla dogana della strada che sale al colle dell’Agnello che non riusciamo quasi scendere dall’auto tanto tira il vento, guardiamo in alto, pare l’inferno, si entra nel grigio tempestoso della tormenta, mettersi in cammino in queste condizioni è veramente difficile,ma questa uscita era già stata pianificata da tempo. Bhe! il primo obiettivo sono del grange del Rio,la c’è una sosta. Comunque almeno si parte con gli sci ai piedi… Dopo pochi minuti una sosta fotografica alla palina dove oltre indicare la località indica per puro caso l’annata di ferro cui sono nato,poi dopo in curvone oltre le grange del Rio sbattuti sempre più dal vento continuiamo verso il nostro secondo obiettivo gita,le Grange dell’Agnello a quota 2350 c..

Il cielo è sempre più grigio e comincia nevicare,alla pera S-Ciapà siamo in piena tormenta,anche se siamo uno vicino all’altro non ci vediamo e non ci sentiamo, si va su a fiuto ogni tanto tenendoci forte ai bastoncini per non essere spazzati via. Incontriamo qualcuno che sta scendendo,ma impossibile riconoscersi, un cenno di mano per saluto,poi noi su ansiosi di arrivare alla baita e loro giù per togliersi in fretta la questa bufera. Finalmente alla spicciolata arriviamo alle grange che ci appaiono tra una folata di vento e l’altra solo quando siamo solo a pochi metri. I primi che arrivano allestiscono un un’ improvvisato tavolo con delle assi e facciamo le sedie con dei mattoni che sono all’interno della tettoia. Li al riparo sembra essere estate rispetto a fuori,con una lamiera facciamo perfino un labile riparo dal vento e dalla neve vede sbuffa li dentro. Ma quando siamo tutti pronti per stappare lo “Champagne” si fa per dire… ci accorgiamo che manca all’appello don Cornelio, abbiamo un momento di panico,abbiamo perso un prete! Chi ci controllerà in quest’orgia enogastronomica che sta per cominciare?

Per fortuna dopo pochi minuti lo vediamo spuntare nella tormenta con il suo rosso mantello,si! eravamo certi che non si sarebbe perso, ma perduti siamo noi, appena cominciamo i bagordi. Tutto il vino, che era tanto,lo facciamo passare a brulè,un pò di caldo fa sempre bene poi da mangiare c’era ogni ben di dio. Certo che resistere un paio d’ore sotto quella tettoia con quel freddo sarebbe sta dura per molti ma non per noi,quando qualcuno prendeva freddo alle mani ,si improvvisava una “partija a man cauda” quando si aveva freddo ai piedi di batteva i piedi come in un ballo tirolese. Mentre la neve di tormente si infilava in ogni luogo imbiancando,ogni cosa.

Quando arriva il momento di scendere abbiamo problemi riconoscere sci e zaini,ma non perché eravamo un po…ma per la neve che ha infarinato tutto. Poi finalmente dopo avere raccattato tutte le nostre robe anche se qualcuno è sceso con lo zaino di un altro ci buttiamo giù verso valle come buttarci in un pozzo bianco,non vediamo proprio nulla per un paio di km,poi dalla Pera S-Ciapà un altro mondo, ci rendiamo conto che è caduta una bella branca di farina mentre eravamo lassù, ci pare di risvegliarci tutti da un sogno. Si perché in fondo ci si ricorda dei primi anni di vita come un sogno nebuloso,poi si entra nella realtà a volte dura, a volte bella che è la vita reale, poi come me che sono negl’untimi miei anni si rientra di nuovo in quel bel sogno nebuloso come nella prima infanzia e poco per volta si entra nell’oblio… Ma oggi tutti noi non abbiamo sognato e stata una splendida realtà!


Data:30-dicembre-2011
Località partenza: Chianale presso la vecchia dogana
Quota partenza 1860 mt.
Quota arrivo:2350 mt. c.
Dislivello: 600 mt. c.

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