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SciAlpinismo : Un Tre Chiosis solo per noi,o quasi...13-novembre-2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 14/11/11 14:37
Notizia riferita al: 13/11/11
Letture: 1233

Con tutta questa neve concentrata sulle testate delle valle e solo dai duemila in su,diviene difficile specialmente di domenica trovare un’ intinerario non super battuto. Infatti complice il bel tempo, un ’esercito di sci-alp si muove in un festoso e giocoso assalto a tutte le vette più note della zona. A questo punto diviene quasi impossibile salire una montagna che sia “egoisticamente” solo tutta per noi e soprattutto non trovare tracce!

Ma c’è un trucco molto semplice per sfuggire alla folla,basta partire a fare sci-alpinismo da dove non si vede la neve! Si avete capito bene…perché sono tutti attratti dalla testata della valle che splendidamente bianca con le sue vette scintillanti verso il cielo incanta e attrae irresistibilmente tutti i nocchieri che vogliono navigare lassù tra neve e cielo. Ma noi” misantropi” dei monti,che fuggiamo dalle resse,poco dopo Pontechianale prendiamo la stradina che porta al rifugio Savigliano,appunto perché non c’è neve, ma lassù sui Tre Chiosis…ci appare un’ incantesimo bianco,certo probabilmente ci sarà da fare un pò di “portage”che questo piccola andicap sarà ampiamente ripagato. Poi…in primavera quante volte portiamo gli ,magari per ore per andare ancora a fare quatto curve su un lenzuolo di neve rimasto in qualche angolo recondito lassù,quindi…

Con sorpresa troviamo la strada asfaltata fino alle grange Sellette,inoltre ancora più sorprendentemente troviamo un grande, comodo e lussuoso parcheggio,ma con un bel cartello “proprietà privata” Sono allergico al verbo privare,lo dice la parola,privare significa togliere qualcosa ad un altro…il parcheggio è enorme e c'è solo un paio di auto e fuori sui bordi della strada non c’è spazio,rischiamo e parcheggiamo in quel piazzale tutto piastrellato, fatto per i ricchi,si perché li vicino stanno ristrutturando tutto un villaggio,non c’è che dire, stanno facendo proprio un bel lavoro,baite con tous confort,in armonia con il paesaggio, fatte per vivere in un luogo antico con le comodità moderne…ma…quanto ci vive quassù la gente essendo seconde o terze case! quindici giorni all’anno,un mese,magari qualche week end? Forse! Poi il resto dell’anno rimangono disabitate. Mentre causa la vita grama e il miraggio per un’esistenza migliore nelle grandi città e nelle fabbriche,per anni la valle è stata abbandonata dalla meglio gioventù e ora sta diventando terreno di conquista da gente forestiera e benestante,e questa valle perde la propria anima e la sua identità.

Ma rientriamo in tema per parlare della gita,come dicevo abbiamo cercato di trovare un posto dove non ci fosse ancora andato nessuno,infatti siamo solo noi e nessuna traccia, ma ecco arrivare un altro “misantropo” come me, è il mio amico Ilario, speriamo che non ne arrivino altri con la stessa idea, altrimenti diventiamo una piccola folla e la parola misantropo perde il suo significato.

Neanche mezz’ora e abbiamo gli sci ai piedi,davanti a noi il Tre Chiosis ci aspetta vestito da festa,cioè elegantemente innevato. Saliamo in ordine sparso come nostra abitudine,Nadia e Dany devono arrivare giù presto allora prendono subito il largo,ma il più spedito di tutti è Ilario perché non vuole che assolutamente che qualcuno li batta la traccia,ma noi lo” freghiamo” e al posto di fare come lui, salire come dice l’intinerario classico e anche il buon senso,cioè fare il l’ampio giro per la cresta Savasresch, noi ,anche in virtù della neve sicura e anche farinosa saliamo per il vallone che porta direttamente sotto il dosso finale. Ormai io e Vanni siamo i fanalini di coda, Nadia riesce quasi ad agguantare Ilario sotto la cima ma essendo più veloce a togliere le pelli,lei lo fa al volo senza togliere gli sci, riesce a scendere per prima del mio amico che dovrà accodarsi a lei che comunque è la più forte, ha l’età dalla sua parte, mentre ormai noi vecchietti non possiamo che contemplare le performance altrui. Tuttavia arriviamo in vetta in neanche tre ore e mezza!

Massima libertà e la nostra regola, coloro che hanno fretta scendo per primi,invece coloro che vogliono gustarsi il panorama e soddisfare il palato,io sono tra quelli, si fermano a gozzovigliare. Anche in discesa la parola d’ordine è libertà,ognuno può passare dove vuole e scegliere la sua neve, gli amanti del primaverile vanno sulla costa vicino agli impianti, altri come me che amano la farina, scendono dell’imbuto in cui siamo saliti. Inutile dire che teniamo gli sci ai piedi fino all’ultimo lembo innevato,l’onore dell’ultima curva spetta a Cinzia, poi un breve “portage” e tosto siamo dall’auto,avevamo timore che qualcuno venisse a redarguirci,dato che è “proprietà privata”ma vediamo che il parcheggio e pieno di macchine, tanti turisti vanno a vedere il villaggio che stà nascendo,ci mischiamo in mezzo a loro e visitiamo questa cattedrale nel deserto, mentre la possente ed elegante architettura naturale del Tre Chiosis illuminato dal sole pomeridiano offusca la caduca ed effimera architettura edificata dall’uomo.

PS. La gita non finisce qui,terminerà poco più tardi in gloria con i piedi sotto un tavolo in una località della valle,oggi ci sono tanti motivi per festeggiare oltre la gita sui “monti” e poi non sono controllato da Carla che mi tiene a dieta,quindi…pancia fatti capanna!

data:13- novembre-2011
località partenza:grange Sellette sopra Genzana
quota partenza:1850 mt.
quota vetta: 3080 mt.
dislivello:1250 mt
difficoltà BS
tempo di salita:3 4 ore

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