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SciAlpinismo : Bric Rutund..incantesimo bianco 9-novembre-2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/11/11 19:59
Notizia riferita al: 09/11/11
Letture: 1368

E’ la pioggia che va…e ritorna il sereno…è un strofa di una canzone dei Rocks in voga negl’anni ’70, e dopo un settimana di piogge intense fa di nuovo piacere vedere un po’ di blù. Veramente di azzurro durante la gita non ne ho visto nulla,anzi nebbia e debole nevicata,ma si aveva già la sensazione che il tempo stava cambiando,sono cose che ci sentono,il primo segnale e sentire gli uccelli che ritornano a cinguettare,è un po’ come una brevissima primavera,la natura si risveglia.

Passa a prendermi il Gianfri,piove ancora a dirotto,ma siamo decisi di andare ad ogni costo. Percorrendo la mia valle vedo il Varaita che non è più in piena,buon segno significa che la quota delle nevicate si è abbassata. Non sappiamo di preciso dove andare ma escludiamo a priori il colle dell’Agnello,ci si và già troppe volte. Puntiamo il vallone di Bellino da Sant’Anna qualcosa si può sempre fare. Nevischia ancora e la visibilità in quota è praticamente nulla,allora viene all’uopo il notissimo Bric Rutund,ma oggi chi sarà mai che ha la bella idea di uscire con questo tempo da lupi,solo noi e chi è come noi…

Certo la neve nella parte bassa manca in qualche tratto,ma appena si prende quota che ambiente! Fa vo lo so! Bisogna avere il coraggio di uscire di casa con un tempo così,quando si va nella neve si è sempre premiati,il nostro premio oggi e di passare ad ammirare un bosco di pini stracarichi di neve, un incantesimo bianco! Noi oggi siamo stati spettatori e nello stesso tempo attori di questa bellissima cartolina. Quanta neve! Sotto la cima,che non abbiamo raggiunto con lo sci ne ho misurato un metro e mezzo,e solo noi a godere queste meraviglie,no proprio soli non lo siamo ,sento Jolie che si inquieta,ma si! ecco un altro come noi! E’ un signore francese ci raggiunge lo riconosco,ogni tanto ci incontriamo su per i monti.

Una fittissima nebbia ci preclude ogni visibilità,ma io so già dove fermami,poco sotto la cima c’è un bel antro che offre riparo. Ma non ci fermiamo molto,pare di essere in una ghiacciaia,buon segno,più fa freddo meglio è. Scendiamo in una neve gessosa,ma tanta! Poi nella parte bassa tra guadi ramaglie e rocce affioranti, cerchiamo di non dare lavoro agli ortopedici. Una baita vicino alla macchina è un’ ottimo luogo per fermarci per un boccone di pranzo,mentre tra le nubi appare un spicchio di cielo,e la pioggia che va…


data:9 -novembre-2011
località partenza: ponte Pelvo
quota partenza:1750 c.
quota vetta: 2424 mt.
dislivello: 720 mt. c.
difficoltà:MS
tempo di salita 2 ore

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