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Foto a caso

MTB : La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Autore: pierriccardo (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 21/05/07 23:52
Notizia riferita al: 21/05/07
Letture: 2885

Itinerario: Cuneo 543m, Colle dell’agnello 2744m, Guillestre 1010m, Col de Vars 2100m, Les Gleizolles 1308m, Colle della Maddalena 1996m, Cuneo
Km. 252, Dislivello positivo sui 4500m, Tempo: quanto volete.
Dico subito che nel 2002 l’ho fatta tutta in un giorno, con la bici da corsa. E già arrivai di notte.
Venerdì sera non ero molto convinto, ma quando ho preso lo zainetto e gli ho infilato dentro per prima cosa il boomerang, ho capito che dovevo mettere la sveglia alle 4.00 e oliare la mtb.
Poi, conoscendomi, ci ho infilato un cambio per un’eventuale tappa, due paninetti e due barrette.
Dopo 3 ore di profondo sonno infilo la frontale sul casco e alle 5.05 le gomme della mia mtb filano rumorose, veloci e solitarie nel fresco silenzio notturno della città addormentata.
E vanno spedite, gonfie di aria a 5 bar, stavolta senza cercare sterrate, per provinciali larghe, diritte e deserte, come una regina che non deve chiedere niente a nessuno.
Il Gps ha un’autonomia di 13 ore, lo accenderò verso le 8, dopo Frassino; ma ormai lui parte quando vuole e, tornato a casa, vedrò che è partito alle 11.30, quasi al colle dell’Agnello. Chissà se trovo uno sponsor che me ne regali uno che và!
A Chianale, quota 1750 iniziano i 1000 metri duri: la strada è chiusa: la stanno asfaltando per il Giro!
Meglio così, non troverò traffico: è sbarrata anche dal colle.
Ciononostante qualche auto è riuscita a passare lo stesso, e delle moto, ma poche.
Al secondo tornante vedo 100m dietro a me un’altra mtb e vedendo anche dei capelli bianchi sopra, decido che sto andando troppo piano e allora, col rischio di scoppiare, accelero e non mi volto mai indietro, supero gli asfaltatori e sull’asfalto nuovo sento le mie povere gomme che si incollano al tappeto, esco sul margine terroso: peggio: adesso la terra s’incolla all’asfalto rimasto sulla gomma.
Ritorno sull’asfalto che è meglio.
Dopo 3 tornanti mi volto: quello dietro l’ho seminato, dopo un po’ si ferma: sarà rimasto incollato all’asfalto! No, dopo un po’ riparte, ma nella direzione opposta. Peccato! Stavo giusto per scoppiare.
A due terzi mi raggiunge un ciclista in bici da corsa e mi supera, metto il turbo, ma non ce la faccio a stargli dietro, arrivo sul colle 5 minuti dopo di lui e scopriamo che ci suamo già incontrati sul Colle di Sampeyre l’anno scorso. Faceva un freddo cane e mi aveva prestato un paio di guanti lunghi: Claudio!
Foto di rito, poi lui torna giù, perché alle 21 dev’essere sul lavoro, io invece oggi sono in ferie.
Metto il giubbotto e mi fiondo giù, tra due ali di neve alta un metro: da 2744m tutta discesa fino a q.1010, passando accanto allo splendido Chateau Queyras, accanto al torrente, dove vado contromano per osservare i gommoni che fanno rafting nelle tranquille rapide, rischio un paio di frontali ed un bagno nel torrente, ma ho il casco e non fa freddo.
Anzi, meteo bellissimo e fa caldo.
E farà ancora più caldo da Guillestre in su, perché da q. 1010 dobbiamo salire a q.2111m del col de Vars.
Le mie gambe iniziano a chiedere pietà, così faccio dei progetti: al paese di Vars, dove ci sono gli impianti, l’anno scorso ho viso che gli impianti giravano e portavano su mtb che fanno downhill: prenderò uno di quelli e poi scendo al col del Vars!
Arrivo: indovinate! Tutto chiuso!
Ho sempre una piano di scorta, io!
Andrò in una pensioncina! Al Vars ci sono 147 pensioni, suddivise su 3 borghi!
Indovinate quante erano aperte? Zero! Office du tourisme? Chiuso.
Ok, tanto sono solo 300m di dislivello, salirò sul colle e a St.Paul de Vars, a metà strada in discesa al di là c’è senz’altro una Gite d’étape!
Salgo. Sono le 16, il cielo è diventato nero.
Sono a quota 1999, mancano 112m al colle, forse ce la faccio.
Ma cos’è questa bella costruzione accanto alla strada?
Réfuge Napoléon! Sarà senz’altro chiuso, ma vedo un cartello con scritto: OUVERT!
Il mio onore sarà perduto, ma io sono salvo!
E poi le scuse ci sono tutte e buone: il cielo nero, le gambe cotte, il rischio di farmi la discesa dal colle della Maddalena(nell’ipotesi che ci arrivi) con la frontale, il freddo e magari la pioggia. Credo che basti.
Ho un altro piano di scorta: trucco la macchina fotografica perché le foto del giorno dopo segnino sempre la data di oggi e mi fermo qui.
Quindi se vedrete che le mie foto hanno tutte la data del 19/5, non siete autorizzati a pensare che l'ho fatta tutta in un giorno.
Detto per inciso il Rifugio in questione è un bell’alberghetto, mtb nel garage, si mangia benissimo e si dorme da dio tutto d’un fiato fino alle 7.30.
Non mi son fatto mancare nulla, dal pastis al patè , dal pichet al caffè, che, non appena vedono un italiano, ti chiedono se lo vuoi “ristretto”, io gli rispondo “americano” e loro mi guardano strano.
Dopo cena per sgranchirmi un po’ le gambe vado fino al colle a piedi, un’ora e mezza andata e ritorno, così quando arrivo è notte fonda.
La mattina seguente, fresco come una rosa, dopo un grande petit dejeuner alle otto (avevo chiesto se fosse possibile alle 7, ma siccome mi ha guardato dinuovo un po’ strano, gli ho detto che alle 8 andava benissimo) le gomme della mia mtb filano dinuovo grintose sull’asfalto, come se fosse in piano, fino al colle.
Ma lassù mi guardano con aria interrogativa (le mie gomme) ed io capisco immediatamente che ne hanno abbastanza dell’asfalto e le accontento.
Piglio per i prati, sentieri e sterrate ed arrivo praticamente a St. Paul tutto fuoripista.
Poi gli tocca dinuovo un pezzo obbligato di asfalto fino a q.1300, dove che c’è un bivio.
Le mie gomme pigliano a destra per 100m. Freno. Si fermano.
A destra, per tornare a casa, c’è solo una strada: Jausiers q.1220, salita al colle di Restefond(q.2800), discesa a Isola q.873 !!, risalita a isola 2000, colle della Lombarda q.2350, poi è tutta discesa.
Faccio un rapido calcolo e spiego alle mie gomme che sono altri 3057m di dislivello salvo complicazioni e che, anche se si erano riposate bene la notte, sarebbe stata dura ed avremmo dinuovo fatto notte e che molto probabilmente sul colle faceva molto brutto e freddo e che c’era da pestare neve e che io comunque non avevo voglia di prenderle a spalle.
Le mie gomme, a malincuore, si convincono e saliamo mogi mogi al colle della Maddalena.
L’autonomia del mio GPS sta per finire, così ricorro ad uno stratagemma: lo attacco per 5 minuti ogni ora!!
Questo stratagemma farà sì che la traccia fa veramente schifo e si ferma a Vinadio, benché a Cuneo fosse da me stato acceso. Boh!
A metà strada c’è una frana automatica, nel senso che se viene giù si accende un semaforo rosso e ti devi fermare, ma sarò mica scemo fermarmi sotto una frana che viene giù! Hanno anche scritto che se non viene giù bisogna fare dietrofront e andare fino a Barcellonette alla polizia(a protestare che non è venuta giù?).
Ma sono un po’ strani sti francesi. Hanno anche messo divieto di transito a pedoni, trattori e bici.
Ma io stavolta il divieto delle bici non l’ho più visto. E poi la mia non è una bici. E’ un VTT! (vélo tout terrain)
Infatti dal colle in giù si va dinuovo per prati e sentieri per un bel po’.
Poi al padrone delle gomme viene fame e decide che oggi si và a pranzo.
Sambuco: andiamo dal figlio di Bartolo: chiuso fino a fine mese, da ieri!
Allora andiamo da Bartolo! È a 5 metri, costa un po’ di più, ma si mangia uguale. Completo! L’ultimo posto l’han preso 2 ciclisti da corsa, che potevano pure portarsi un panino.
Bene: piano di scorta: Vinadio, una trattoria: 10 euro tutto compreso: è mia! Bisogna aspettare mezz’ora.
Che faccio? C’è sempre Renzo, ad Aisone. Freno. Le mie gomme già ne hanno le scatole piene di partire e fermarsi. Entro: Completo.
A 100m c’è il mitico bar di Aisone (della serie che buone le mele se non ci sono le fragole) e così si finisce con due tost, due bicchieri di vino, un gelato ed un caffè, avrò anche pagato come alla trattoria, ma ho mangiato nel dehors, che sarebbe sullo stradone, per noi che siamo italiani. E poi le ragazze del bar mi guardavano la mtb e ne ho anche convinta una a comprarsene una più piccola e senza pistoni, che tanto non servono a niente.
Poi son tornato a casa cercando di non andare troppo forte, per non arrivare prima della fine della regata, che tanto dovevo vedere sia quella di ieri che quella di oggi, che mi ero preoccupato che non avevo registrato quella di oggi e poi m’è venuto in mente che gli ho detto al registratore di registrarla tutti i giorni alla stessa ora e speriamo che si sia ricordato.
Devo solo stare attento a non incontrare nessuno che me lo dica prima che arrivo a casa, infatti ne ho incontrati due sul viale degli angeli che vanno a zonzo perché la domenica non ci sono le macchine e raccontano a tutti delle regate: ma hai visto che roba, specialmente a me che sanno che non m’interessa… cioè no, non è che non m’interess, è che… beh, avete capito. Comunque io lo so che lo fanno per farmi arrabbiare e allora mi tappo le orecchie, ma poi quando salgo in mtb non posso tapparmi le orecchie e loro mi dicono che abbiamo vinto e poi che abbiamo perso, ma io lo so che loro non lo sanno nemmeno.
A casa mentre faccio la doccia il nastro si riavvolge e poi mi guardo la regata di ieri.
Bella. Gli abbiamo di nuovo messo il tangone nella randa a quei gasati cazzati di Oracle!
Se vinciamo anche quella di oggi, che poi c’è già stata, siamo in finale.
Faccio scorrere il nastro… voi sapete cosa succede se non volete sapere il risultato di una partita, quando fate scorrere il nastro? Esce uno sul monitor che ve lo dice pulito pulito, prima che voi abbiate tempo di schiacciare il tasto “STAZZITTONONVOGLIOSENTIRE”.
Io ho sentito solo due parole, ma ho capito che avevamo vinto.
Per fortuna che il mio nastro non ha registrato tutta la regata di oggi, perché ciavevo detto di registrare anche stocazzo di Giro e si sa i nastri non sono eterni come me.
E così come hai fatto, non chiederà nessuno: ho registrato la replica della notte e me la son vista l’indomani che mi son preso un giorno di ferie apposta. Toh!
Ma una domanda mi viene spontanea:
Ma, secondo voi, una barca su cui uno si chiama Gem Spitil, l’altro Torben Grai e il loro lavoro consiste nel far girare i grinder, cazzare la randa, issare il gennacher o lo spinnacher, guardare il virtual per non uscire dalla lei lain e il loro spicher si chiama Pol Caiard e non sa l’italiano…., secondo voi, questa barca perché invece di Luna Rossa non lanno chiamata “RED MUN”?
Il pezzo è completo. Brutto ma completo.
Siamo andati un po’ fuori tema, ma non mi ricordo più da dove siamo partiti.

P.S. noto adesso che il trucco della macchina foto non m'é riuscito, o forse avevo cambiato idea...
PSS. Martedi, ore 9 parto per il col del Mul.... e Giovedi mi spetta l'IZOARD... ma, mi chiedo io, proprio questa settimana dovevano dare le ferie a Steulaleu?? non ne posso più

Tracciato gps
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Autore Commento
emilio
Inviato: 24/5/2007 21:34  Aggiornato: 24/5/2007 21:34
Guru
Iscritto: 25/7/2005
Da: Rivoli
Inviati: 324
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
ok,è stata dura ma ce l'ho fatta.
Naturalmente scherzo,leggere i tuoi racconti è uno dei migliori modi di concludere giornate pesanti come ,ad esempio,oggi(per noi poveri lavoratori).
Certo,è invidiabile,il tuo rapporto con le gomme della tua TVT,
o TTV,
o VVV,
insomma la tua TMB!
Certo,non è da tutti sacrificarsi così per gli amici.
beati i tuoi che hanno te(povero pensionato).
ci sentiamo alle prossime nuove(e se anche fossero usate,va bin l'istessss.
ciao.
Emilio

Autore Commento
emilio
Inviato: 23/5/2007 21:23  Aggiornato: 23/5/2007 21:23
Guru
Iscritto: 25/7/2005
Da: Rivoli
Inviati: 324
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
intanto mi stampo il tuo racconto e,dopo averlo accuratamente appoggiato sul davanzale del bagno,piano piano me lo leggerò.
ti saluto
ciao
Emilio
p.s.
aifattotulosgambettoaiciclistialtraguardodipinerolo????

Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 23/5/2007 23:45  Aggiornato: 23/5/2007 23:45
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Io nel bagno faccio delle letture più impegnate

Lo sgambetto vado a farglielo domani sull'IZOARD, magari mi porto una saponetta e la spalmo 10 metri prima del colle
ric

Autore Commento
tala
Inviato: 23/5/2007 0:50  Aggiornato: 23/5/2007 0:50
Guru
Iscritto: 7/3/2005
Da: Torino
Inviati: 789
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Uao che giro! Ma con le ruote grasse non è da tutti!! Ciao Alberto.

Autore Commento
e.scagliotti
Inviato: 22/5/2007 11:38  Aggiornato: 22/5/2007 11:38
Webmaster
Iscritto: 10/12/2004
Da: Avigliana
Inviati: 965
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Grande Pierriccardo!!!

Come sempre grande impresa e grande racconto...


Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 22/5/2007 20:35  Aggiornato: 22/5/2007 20:35
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Oh, finalmente un complimento dal Webmaster!!
Grazie!
Oggi sul colle del Mulo, con 30°,le gambe rotte ed un fuoristrada dietro che spingeva e io che non mi spostavo dal centro della strada, pensavo: ma chissà cosa pensa il Webmaster delle mie storie!
Toh, la risposta! Adesso mi sento autorizzato a spararle sempre più grosse
P.S. Domani il ritrovatore mi porta la picca

Autore Commento
e.scagliotti
Inviato: 23/5/2007 14:35  Aggiornato: 23/5/2007 14:39
Webmaster
Iscritto: 10/12/2004
Da: Avigliana
Inviati: 965
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
Tutti alla ricerca della picca di Pierriccardo!!!



...questo l'abbiamo incontrato al Colle l'Azzarà...



Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 30/5/2007 23:33  Aggiornato: 30/5/2007 23:33
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: La “Fausto Coppi” di una volta in mtb, 19-20/05/07
uh, non l'avevo vista questa foto!!! bella!
La picca é tornata a casa, grazie ancora ad Alberto Fantone, la più famosa guida piemontese del Monviso.
Potremmo affittarlo per andare a cercare il mio boomerang sulla Est del Viso.

Oggi ho fatto la mia prima pedalatina dopo la disfatta dell'Izoard..
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