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Escursionismo : Un anello lungo il sentiero Arturo Genre con una variante impegnativa
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 26/10/11 19:34
Notizia riferita al: 26/10/11
Letture: 2364

Un anello lungo il sentiero Arturo Genre con una variante impegnativa

Località di partenza: Serre di Maniglia mt 1138
Dislivello: mt. 680
Tempo di salita: 4 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E Variante VS1a: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Questo anello percorre, in senso inverso a quanto suggerito, il sentiero “Arturo Genre” con qualche variante; la più significativa è la VS1a, impegnativa, pertanto messa all’inizio del percorso e riservata solo ad escursionisti con una certa esperienza. Nel tratto iniziale si raggiunge da prima una miniera di talco, oggi abbandonata, oltre la quale si attraversa un’impegnativa zona chiamata Lou Ba Jouann. Il sentiero che la percorre, sempre ben segnato da continue provvidenziali tacche giallorosse, transita per zone accidentate e dirupate affrontando continui saliscendi, roccette, cenge e ripidi canalini attrezzati con funi d’acciaio predispose per facilitare il transito dove occorre prestare un minimo di attenzione; si aggiunga che i tratti così configurati sono numerosi e l’attraversamento dell’intera zona, tra l’altro percorsa dal fuoco nel 2003, con molti alberi abbattuti non rimossi, comporta tempi non brevi. Raggiunte poi le borgate della zona di Massello, la prospettiva s’apre verso il suo vallone, su quello di Salza, sulla cascata del Pis e sull’ampio colle posto all’orizzonte. Si risale poi verso borghi montani di Massello raggiungendo infine una caratteristica sella detta “La Fracho” oltre la quale si scende a valle per tornare alla borgata Serre. Vario, impegnativo solo nella prima parte, assai panoramico, questo anello percorre ambienti poco conosciuti, poco frequentati, selvaggi, tuttora incontaminati.

Oltre Pinerolo si continua in val Chisone, direzione Sestriere, sino a Perosa Argentina. Qui giunti si lascia la valle principale per svoltare a sinistra per Prali e la valle Germanasca superando i centri di Pomaretto e più avanti Perrero. Poco oltre questo abitato non si oltrepassa il ponte Rabbioso, ma si prende a destra seguendo l’indicazione per Maniglia, Chiabrano e altre località. La strada subito sale ripida; al secondo tornante si prosegue diritti presto raggiungendo la prima borgata della zona Maniglia, cioè Chiabrano con la caratteristica chiesa cattolica. Più su, lasciata sulla destra la deviazione per le borgate di Fornengo e Saretti, si sale verso Baissa dove spicca imponente, a margine, il tempio valdese. Ancora un breve tratto e si raggiunge la borgata Serre dove nei pressi del bivio per le borgate Lorenzo e Saretto si può lasciare l’auto.
Ci si inoltra tra le case della borgata, sin dove termina l’asfalto, su uno stradello che porta ad un bivio. Da destra si ritornerà, pertanto si prende a sinistra seguendo l’indicazione per Lou Valoun- MTB. Scesi di poco, la traccia piega poi verso destra e per un tratto perde un po’ quota raggiungendo, più avanti, gli edifici abbandonati della miniera di talco di Maniglia. Attraversato il ponticello, subito appaiono i segni giallo-rossi che segnano il sentiero “Arturo Genre” e che indicheranno il cammino che porta alla borgata di Ciaberso nel comune di Massello. Non senza qualche difficoltà si affronta un primo tratto lungo il corso del ruscello risalendo ad una più evidente traccia proveniente da Serre. Qui troviamo l’indicazione del sentiero VS1a “Lou Ba Jouann” per Escursionisti Esperti, che si prende. Attraversato il rio la traccia s’inoltra nel bosco con alcuni saliscendi che percorrono un primo tratto poco accidentato dove si rasentano alcuni antichi terrazzamenti nei pressi di una casa detta “Pazeiretta”. Poi si scende ad attraversare un altro rio, quasi sempre in secca, oltre il quale si raggiungono delle roccette, che si risalgono. Qui inizia il successivo più impegnativo tratto fatto di canalini attrezzati con funi d’acciaio, cenge e quant’altro; sentiero spesso ostruito da alberi rinsecchiti caduti e non rimossi, che ostacolano non poco e fanno impegnativo il transito nella pineta dove sono evidenti le tracce del fuoco che ha percorso questi versanti. Così continuando di prosegue lungamente alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si sale o si scende, aggirando progressivamente il pendio sino a che, ad un certo punto, la visuale s’apre sulle borgate di Salza e Massello. Raggiunti i primi prati si scende rapidamente verso la borgata Ciaberso con bella vista sui monti della valle e sull’ampia sella del colle del Pis che spicca in lontananza.
2 ore c.ca dalla borgata Serre.
Superata la borgata, con la scuoletta Beckwith datata, si prosegue lungo lo stradello che esce dalle case presto raggiungendo l’asfalto che si percorre per poco sino alla successiva borgata di Porence dove pure transita l’itinerario segnalato “La ruota e l’acqua”. Questo itinerario unisce quattro piccoli mulini della zona di Massello ed è stato allestito dal CAI Val Germanasca in collaborazione con la scuola media di Perrero. Giunti a Porence si può scegliere di salire alla sovrastante borgata Porte, dove termina l’asfalto, oppure prendere la traccia che sale verso Occie. In questo caso si percorre un piacevole sentiero che salendo sempre moderatamente aggira un crinale; superato il rio si sale a questa borgata servita da uno sterrato che la raggiunge da fondovalle sul quale ci s’immette prendendolo verso monte. L’ampia traccia proseguendo si porta al rio Culmian, che si guada, per poi risalire sino alle case Praiet dove arriva anche il sentiero che sale da Porte. Ancora qualche svolta e finalmente si raggiungono le case di Troncea, bella località posta su un poggio assai panoramico. Oltre un rio la strada prosegue nel bosco compiendo ancora un paio di tornanti sino ad uno slargo, nei pressi di ampi pascoli, dove termina. In pochi minuti si raggiunge il punto più elevato dell’anello, il colletto detto La Fracho mt. 1750 posto sulla dorsale che dalla sovrastante Punta Raccias scende verso valle.
2 ore c.ca dalla borgata Ciaberso
Si scende ora dalla parte opposta; all’inizio la traccia è poco evidente e aiutano non poco le segnature giallo-rosse che indicano il cammino che riporta a Serre. Poi la traccia diventa più visibile quando si affronta un lungo tratto quasi in piano che termina presso Malzet; oltre si comincia a scendere ripidi perdendo rapidamente quota nella chiusa faggeta dove troviamo gli spiazzi delle carbonaie per la preparazione del carbone di legna. Proseguendo si raggiunge poi la graziosa borgata Cousin, tutta ristrutturata e servita da una strada sterrata che sale da fondovalle che si percorre per poco sino al primo tornante. Qui giunti si riprende il sentiero, sempre ben segnato, che s’abbassa sino alla sottostante borgata di Bocetto. Ora si segue lungamente lo sterrato che attraversa il rio per inoltrarsi poi con un lungo tratto in piano sin nei pressi della borgata Lorenzo. Quando la strada comincia scendere, le solite tacche giallo-rosse suggeriscono di lasciare lo sterrato per prendere la traccia che s’abbassa verso valle tagliando la strada altre due volte così raggiungendo il bivio già incontrato presso la frazione Serre dove questo anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca dalla Fracho.



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