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Alpinismo : Un bel ritorno all'Uja di Mondrone - 16 ottobre 2011
Autore: Andrea81 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 19/10/11 12:39
Notizia riferita al: 16/10/11
Letture: 1677

Ottobre è tempo di una gita autunnale nelle Valli di Lanzo, che in questo periodo hanno forse il fascino maggiore, senza il rischio delle consuete nebbie delle giornate estive.
La meta prescelta è l'Uja di Mondrone, il 'Cervino delle valli di Lanzo' per la sua forma che vista da Ala di Stura ricorda molto la forma del Cervino. E inoltre sembra ardita la salita mentre in realtà non presenta grosse difficoltà, pur non essendo banale.
Ero già salito qui nel 2005, ricordo di qualche difficoltà nell'individuare il percorso poco segnato, mentre ora è tutto ben tracciato.
Partiamo da Chialambertetto al bivio per Molera, praticamente dal fiume, con temperatura di 0° e risaliamo lungo la stradina che in breve ci porta a Molera, dove arriva anche il sole e la temperatura sale, tanto che si può stare in maglietta.
Il sentiero inizia poco prima delle case, ben segnato, e si addentra nel bosco di faggi prima e di larici poi, i colori in questo periodo si stanno accendendo. A Pian Bosch ancora un tratto nel bosco e poi si sale per ripidi prati, fino al bivio per il Bivacco Molino. Noi giriamo a sinistra e dopo aver attraversato una breve pietraia si raggiunge un promontorio erboso, al di sopra delle bastionate di roccia che sorreggono i ripidi prati superiori. E' l'unico punto di accesso facile per la parte alta del percorso.
Risaliamo una dorsale di erba e terriccio, puntando alla parete est della montagna, che via via ci si avvicina diventa meno ardita. La ripida salita sulla traccia termina di fronte ad una placca rossa di serpentino, dove inizia il percorso più alpinistico segnalato da vernice bianca e rossa. Superata la placca si susseguono terrazzi di erba e detriti, a passaggi di facile arrampicata mai oltre il II. Ci districhiamo tra camini e terrazzi e roccette, raggiungendo una corda fissa che permette di superare in traverso una roccia liscia. Poco dopo una seconda corda risale un camino-dietro che non sarebbe difficile se non per un masso messo di traverso che ostacola il passaggio.
Superate queste ultime difficoltà la pendenza si abbatte e raggiungiamo la cupola detritica sommitale, e quindi per il breve sentiero giungiamo in cima con una giornata a dir poco spettacolare e calda, tanto da poter stare a pranzare solo in maglietta sotto le rocce della cima.
Parecchia gente in giro oggi, due cordate saliti dalla Cresta dell'Ometto e una decina sulla via normale.
Sosta in cima fino alle 14, ma ne valeva la pena, e poi discesa con un po' di attenzione all'inizio, un po' di disarrampicata propedeutica, e poi lungo il ripido sentiero, che rende in salita ma spacca le ginocchia in discesa, fino all'auto con il tiepido sole del pomeriggio.

Data: 16/10/2011
Quota max: 2964
Partenza da: Chialmbertetto
Quota partenza: 1350
Dislivello: 1614
Zona: Val di Lanzo, Valle di Ala
Difficoltà: F

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