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Alpinismo : Finalmente la Cima delle Lobbie,ma..anche la Reysasso! 27- settembre-2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 28/09/11 16:30
Notizia riferita al: 27/09/11
Letture: 1642

Che la cima delle Lobbie sia una delle vette meno frequentate nel gruppo del Monviso è risaputo,un po’ perché è fuori mano e un po’perché essa è difesa da grandiose pietraie e inaccessibili guglie che ne fanno un ambiente selvaggiamente bello. Ma non c’è limite al bello,e oggi voglio immergermi dentro di esso. Questa volta per salire questa vetta isolata snobbo il già solitario vallone dei Duc per salire per l’ancora più solitaria e selvaggia comba sud partendo dalla borgata Ciampanesio.

Non viene più giorno, la gita si prospetta lunga,quindi col favore delle tenebre facendo attenzione a non disturbare le mucche dell’alpeggio parto seguendo un bel sentiero che và verso il bosco dell’Alevè,ma solo per 10 minuti e sarà l’unico tratto di sentiero per tutto l’intinerario! Appena arrivo sulla costa che sale verso la Cima delle Guglie seguo una debole traccia che ben presto si perderà nel sottobosco,da qui in poi dovrò “navigare a vista” proprio come piace a me,cioè, non avere nemmeno” l’obbligo” di seguire una traccia… Sulla sinistra la punta Reysassa,prima,poi la ancora lontana cima delle Lobbie mi fanno da stella polare. Finita la macchia della vegetazione ben presto devo superare enormi antiche morene glaciali,mi devo districare tra enormi massi con infiniti sali e scendi, solo una trentina di anni fa questi buchi erano colmati da nevai perenni,sigh! Un vero labirinto,ma tutto ha una fine,finalmente gli ultimi 500 mt di sfasciumi che portano alla forcella tra il torrione Sud e la cima delle Lobbie sono più agevoli,si fa per dire… Faccio un passo in avanti e due indietro,ma sembra di essere in autostrada rispetto a sotto. Jolie mi guarda con aria commiserevole,ma dove mi porti? Pare domandarmi! Finalmente arrivo alla forcella,in virtù dell’età e della mia labile memoria non mi ricordo più bene dov’è l’attacco,per fortuna ho il mio “navigatore” anzi la navigatrice Jolie,che sale un canale laterale che porta alla forcella superiore,la seguo… E’ fatta! Mi ritrovo! Ormai è sufficiente seguire un sistema di cenge che portano al punto d’incontro con il canale che sale dall’altro versate per la “normale”. Resta da salire solo più l’ultimo tratto di arrampicata,con passaggi di II° per noi umani, ma non per il quadrupede,che mentre salgo facendo molta attenzione lei va avanti e indietro tre o quattro volte.

Finalmente in vetta!Questa volta se non per la via più lunga certamente per la più faticosa ma anche la più bella. Un’ottima bottiglia per me e un salsicciotto per la mia compagna suggellano la gita e la nostra affiatata” compagnia” Sei ore di salita sono tante per solo 1500 metri di dislivello,ma tanti sono anche gli anni che ho sulle spalle,non posso che essere soddisfatto,soddisfatto ma non pago! Perché penso già ad una variante di discesa,onde evitare le “cassere” più a valle,non perché non ho voglia di tribolare ma perché non voglio rischiare di prendere una storta o peggio in quei “rollings stones”. In un posto così non mi troverebbero mai più,non tanto perché vorrei essere soccorso,anzi rimanere a disposizione della natura in un luogo come questo per me sarebbe il massimo desiderio, ma per chi rimane a casa è ciò che mi preoccupa,quindi corda sul collo(ma non attorno al collo) e mi preparo per la discesa. La corda mi viene utile non tanto per scendere ma per fare allenamento,mi spiego:scendo per tre volte la placca in doppia e per tre volte non riesco recuperarla perché impigliata, alla fine risalgo,la recupero definitivamente e scendo senza sicurezza,ormai ho memorizzato i passaggi,mentre Jolie mi attende pazientemente più sotto,chissà cosa penserà…

Arrivato alla forcella opto per la soluzione B,cioè, non scendo da dove sono salito ma con un traverso punto al colletto delle Lobbie,è sempre una perfida pietraia ma delle tracce di camosci la rendono più accessibile, poi c’è anche un altro motivo oltre al timore di farmi male che ho deciso di scendere da li,so che c’è un punto telefonico,così telefono a Carla per non che si preoccupi,un colpo di telefono per rassicurala del buon esito della gita poi continuo la mia cavalcata tra le pietraie.

Non mi resta che salire la Reysasso,sempre su pietraia naturalmente,ma molto più stabile,alle tre del pomeriggio arrivo su questa panoramica vetta,che ambiente! le Lobbie mi stanno alle spalle non mi pare vero che solo due ore prima ero lassù. Sto poco in vetta.Mi sovviene quando venni quassù la prima volta:avevo vent’anni,senza alcuna nozione di montagna,partii dalla provinciale e su a traverso senza sentieri,già allora piaceva trovarmi la via di salita,l’importante era salire,cercare,conoscere… Allora in vetta c’era solo un mucchio di pietre, invece ora c’è una croce con tante statuine religiose,ciò rendono il luogo un po’ triste,sa di cimitero,oltre che a renderlo anche un pò “pagano”i simboli non aiutano a nulla, dobbiamo aiutarci da noi stessi! Forse la vetta era meglio allora ,era più naturale. Mi godo intensamente questi attimi poi non resta che scendere,naturalmente non c’è sentiero,ma in confronto alla pietraia di prima si va a nozze, facendo molta attenzione alle residue pietraie intercalate da rododendri,che ad ogni passo può essere una trappola ,sono come scogli per i marinai,riesco ad approdare su un prato, ormai sono a fine gita,”è giunta l’ora che volge al desio”,come diceva Dante”,e ai marinai intenerisce il core.” Io mi intenerisco a vedere una mandria di splendidi esemplari di cavalli “merens”che stanno pascolando, sono liberi e felici,su questa radura sembrano aver trovato il paradiso. Ma quassù è veramente un paradiso,basta guardarsi attorno.
Quasi arrivato all’auto eticamente ed educatamente devo dare la precedenza a chi è del posto,una gallina mi attraversa la strada beccando quà e là, anche lei quassù è libera e felice,anche lei ha trovato il suo piccolo paradiso….finchè non finisce in pentola,ma questo la gallina non lo sa!



data:27-settembre-2011
località partenza:borgata Ciampanesio di Sampeyre
quota partenza:1518 mt.
quota Lobbie:3015 mt
quota Reysasso:2707 mt.
dislivello totale 1800 mt. c.
difficoltà F+ utile uno spezzone di corda
tempo di salita 5-6 ore
tempo per tutto il giro 10-12 ore

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