Mi sono tolto un sassolino dalla scarpa,anzi dallo scarpone,sono passati ben trent’anni dall’ultimo tentativo alla Testa del Claus,che respinse miseramente assieme a me anche le mie velleità alpinistiche. Ma chi la dura la vince,anzi chi ha la testa più dura, finalmente oggi la mia testa ha avuto la meglio. A dividere le gioie della salita c’è il mio amico Aldo che dopo essere stato un’ affezionato cliente per gli ortopedici,infatti nel medesimo anno si è rotta la medesima gamba nel medesimo punto, ma mai domo,con una volontà non comune,ha reagito alla mala sorte ed eccolo di nuovo più in forma che mai a scorazzare sui monti,così si è formata un’accoppiata vincente per l’assalto alla Testa del Claus. Però per la normale questa volta… Naturalmente non può mancare Jolie che dopo avere assaporato le gioie dell’arrampicata sulla Roma,è ansiosa di mettere le mani (pardon) le zampe di nuovo sulla roccia . A nulla sono valsi i miei rifiuti di portarla,è tutta zona parco,le ho detto, poi si sconfina anche in quello del Mercantour,che è ancora più restrittivo,ma lei con gli occhi languidi si sdraia a terra, si mette supina a zampe all’aria e muove la coda come estremo gesto di sottomissione, mi promette che mi camminerà dietro come un’ombra e soprattutto non abbairà,anzi, che cercherà di essere più umana possibile,cioè mangerà il prosciutto san Daniele che era per me, berrà vino e fumerà anche una sigaretta! Come si può rifiutare?! Se scappa la multa… me la sono cercata….

Partiamo che è ancora notte,ma arrivati al pian del Valasco ci appare la nostra montagna in tutta la sua maestosità illuminata dal primo sole. Procediamo celermente io so che la gita è molto lunga, poi ci sono le incognite della parte finale. Dopo quattro ore arriviamo alla Bassa della Lausa, la Testa del Claus da questa parte è ancora in ombra incute timore. Seguiamo dei rari ometti che con un’ esposto traversone vanno verso la Breche du Claus, poi solo più bellissima roccia. Per non esporre troppo Jolie al vuoto della cresta tagliamo alla meglio sotto di essa fino ad incontrare delle ripide placche ma ben appigliate che portano sul finire delle difficoltà. Naturalmente siamo fuori del percorso normale, tuttavia Jolie che ci sale sempre davanti,con il suo fiuto ci porta ad uscire abbastanza facilmente sulla pietrosa dorsale finale,e in pochi minuti raggiungiamo finalmente l’agognata vetta. Vetta tanto bella quanto pochissimo frequentata,uno striminzito ometto segnala il punto più alto,se ci vengono quassù dieci persone all’anno è tanto, ma ci sono giornate che fanno l’eccezione,perché durante la discesa incontriamo una giovane coppia ligure,che come me, già respinti altre volte da questo monte si apprestano a conquistarlo. Quattro persone e un cane” clandestino” in un sol giorno fanno un’ evento eccezionale per questa vetta.

Scendiamo direttamente in cresta evitando la nostra via di salita,disarampichiamo su questa divertente roccia fino al salto finale,dove buttiamo giù uno spezzone di corda e con una mano alla fune e l’altra tenendo la cagnetta in braccio facciamo un “passa-cane” fino alla base del salto, non ci crederete, ma si è divertita!

Rientriamo nel patrio suol dove ci fermiamo finalmente a fare pranzo presso il nevaio sottostante,devo mantenere le promesse; Prosciutto per Jolie seguito da tutti i beni di conforto che ci siamo portati per noi,però non è stata soddisfatta del genepy del mio amico,ha storto il naso,troppo leggero, mi ha fatto capire…Poi prima di scendere definitivamente,una breve risalita alla vicina Bassa di Drous,per vedere cosa c’è dall’altra parte,quindi giù fino all’auto dove arriviamo all’imbrunire. Ormai è tardi, appena il telefono prende chiamo la mia dolce metà,le dico che sto per arrivare,ma ho una risposta molto acida,seguita da attributi inenarrabili, succede sempre quando tardo…Per raddolcirla un po’ le prometto un week end da sogno…Bhe! Riuscire salire finalmente la Testa del Claus,val bene lavata di testa….

data: 8-settembre-2011
località partenza: Terme di Valdieri
quota partenza:1380 mt.
quota vetta: 2897 mt.
dislivello 1550 mt c.
difficoltà F+

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