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Alpinismo : PELVO DI CIABRERA
Autore: gabri64 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 31/08/11 00:16
Notizia riferita al: 27/08/11
Letture: 2625

Da diverso tempo volevo salire il Pelvo di Ciabrera. Mi piaceva in particolare la sua forma così diversa dalla altre vette della zona ed il colore chiaro della roccia che spicca già da metà Val Varaita appena passato Sampeyre.
Dopo la burrasca di sabato notte e le previsioni di cielo limpido la giornata sembra ideale per raggiungere questa vetta ammirata già da sud e da nord oltre che da est.Il socio nr 2 Ivo non è disponibile ma c'e' sempre il socio a 4 zampe Twister che non vede l'ora di cavalcare praterie a caccia(vana) di marmotte. Per una volta niente levataccia e partenza tranquilla alle 8,00. Alle 10,20 si parte dall'auto con una temperatura frescolina. Per recuperare un po' di tempo stamattina scarpette basse da running e così in 1h 45 siamo al colle dell'Autaret dove si apre il bel vallone di Chabriere. La traccia di sentiero sale sulla vicina punta che dovrebbe essere la Tete de l'Autaret, ma giunti in cima nonostante vari ometti sulla cresta verso est c'un rilievo più alto. C'è anche un salto di circa 4 mt non aggirabile se non su infidi sfasciumi verso nord. Allora riscendo al colle ove incontro 2 francesi con 4 cani( esagerati) e taglio tutto il pendio lungo una vaga traccia verso est che conduce in un vallone secondario sotto la punta. Risalita su pietrame un po' instabile ed arrivo in vetta con tanto di scritta incisa nella roccia. Foto di rito e davanti, vicino il bellissimo Pelvo di Ciabrera separato dal solo passo di Ciabrera. Non ci sono ometti ed indicazioni per proseguire e ritornare al colle Autaret, aggirare, risalire il vallone dal lato francese non mi convince per via del dislivello. Penso di rinunciare. Ma poi scendendo alcuni metri la cresta verso verso ovest si arriva al culmine di un canalino ( il secondo scendendo) che sembra fattibile. Piano piano scendo con cautela fra detriti e massi, mobili ma non troppo, verso la base del Pelvo e quando la pietraia spiana in fondo al vallone trovo alcuni ometti che indicano la via di salita. A quel punto l'apparente inacessibile Pelvo sembra molto più accessibile per mezzo di un ripido pendio di rocce rotte e detriti. Inzio a salire i circa 300 mt di dislivello e dopo 3 h dalla partenza sono in vetta. Altre foto e mentre cerco un bel panorama sulla valle Varaita decolla una bellissima aquila reale indispettita dalla mia presenza. Purtorppo la macchina foto ha le pile scariche e prima di poter attivare il cellulare il volatile scompare. Attendo un pò e poi decido di scendere pensando che non l'avrei più rivista, invece dopo 100 mt di discesa ecco spuntare il magnifico esemplare che compiendo alcune evoluzioni mi sorvola a circa 10 mt di altezza arcuando il collo e producendosi in una planata inquietante risollevandosi per sparire nuovamente oltre il crinale. Stavolta riesco a fare un veloce scatto a distanza.Bellissimo spettacolo.
E'ora di rientare discesa veloce e alle 15,30 sono all'auto
Tempo impiegato 5 h complessive
Dislivello complessivo 1600 mt ca
Montagna bella e appartata e poco frequentata anche se panoramicamente fantastica in particolare sul vicino Pic du Pelvat sulla Pointe Haute de Mary e sui 3000 della Val Maira
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