Una cima abbastanza frequentata e molto panoramica ma non l’avevo mai salita, anche se lo scorso anno sono stato bloccato ad un’ora dalla vetta dal mio cronico mal di schiena.
Anche di questi tempi non e’ che vada molto bene (la schiena) ma ho imparato a conviverci.
Albeggia quando mi incammino dal lago della Rovina per il ripido sentiero che sale alla diga del Chiotas e al rifugio Genova (fino al 14 ottobre ci sono lavori in corso alla grande diga e non si puo’ attraversare per salire al colle del Chiapous, ma bisogna fare il percorso alternativo che passa dal rifugio e contorna il lago dalla parte opposta…ma per oggi a me chemmefrega?).
Poco prima del rifugio prendo la piccola deviazione a sinistra, nascosta nell’erba alta, segnalata abbondantemente con tacche gialle alquanto sbiadite, che con alcune serpentine sale alla serra dei Piastroni. Qui le tacche gialle ( che comunque non sono state fatte con giudizio…in alcuni punti ravvicinate fin troppo, in altri a decine di metri una dall’altra e dipinte sulla superfice piana del masso…invisibili salendo!) improvvisamente finiscono (avevano finito la vernice?) e si continua seguendo i numerosi ometti che portano con un po’ di ravanamento in pietraia al colletto dell’Asino (o bassa Margot), m. 2645.
Dal colletto, sempre facendosi guidare dagli ometti si sale lungo il pietroso dorso della montagna scoprendo che la puntina rocciosa che si vede dal rifugio Genova non e’ la cima dell’Agnel ma la punta della Valletta dell’Asino…e io che credevo…ma guarda un po’, non si finisce mai di imparare…
Comunque non manca piu’ molto e dopo un po’ di ginnastica tra grossi massi arrivo in vetta, naturalmente non c’e’ anima viva. Sotto una pietra c’e’ un piccolo contenitore arrugginito che contiene il “libro” di vetta…solo pochi foglietti di natura diversa tutti fittamente scritti.
Il panorama e’ veramente bello, peccato che le due regine (Argentera e Gelas) siano gia’ un po’ coperte dalla nuvolaglia…per il resto e’ tutto li’ a portata di…occhi.
Tengo d’occhio le nuvole e quando cominciano ad avvicinarsi troppo decido di scendere, non e’ un bel posto per trovarsi nella nebbia da soli…sarebbe molto facile perdere l’orientamento ed andarsi ad infognare in qualche canalone fott…antipatico. Invece tutto bene, gli ometti e le tacche di vernice si vedono molto meglio scendendo.
Ripassando dal Genova c’e’ un mucchio di gente, ora hanno anche istituito un servizio navetta che parte dal parcheggio-pescatori e per la modica cifra di 5,50 euri porta i merenderos al rifugio senza faticare…Al lago, nell’area attrezzata, tanta gente intenta a far cuocere di tutto, e mangiano, e bevono come cammelli, e si godono il fresco sotto gli ombrelloni…E noi poveri vecchietti, invece…3 euri per il parcheggio e poi a sudare per salire su qualche cima…ma chi ce lo fa fa’…e ci guardano pure come a dire guarda quello, e’ disfatto come un uovo caduto per terra…sansacugnisiun!
Data : 25/08/2011
Localita’ : valle Gesso (della Rovina)
Partenza : lago della Rovina, m. 1535
Vetta : cima dell’Agnel , m.2927
Dislivello : m. 1392
Difficoltà’ : EE