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Escursionismo : Un anello per le Casses Blanches ed il Monte Chabrière
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/08/11 06:19
Notizia riferita al: 11/08/11
Letture: 2909

Un anello per le Casses Blanches e il monte Chabrière

Località di partenza: Bivio poco oltre Eclause mt. 1400
Dislivello: mt. 1350 c.ca
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore Carta dei sentieri e dei rifugi n° 104 IGC Alta Valle Susa – Valle Stretta

Questo anello percorre lungamente un tratto dell’interessante zona sottostante la cerchia di monti che vanno dal Seguret al Niblè, passando per la Cima del Vallonetto e il Truc Peyrous, raggiungendo la Cima Casses Blanches, bianca pietraia,passando per il notevole ricovero, ora diroccato, costruito nel lontano 1899 come riporta l’iscrizione sul frontale dell’edificio. Raggiunta appresso la vicina, modesta cima Chabrière si ritorna poi a valle. La traccia che unisce questo rilievo al ricovero delle Casses Blanches fa parte di un insieme di sentieri e strade (sentiero dei 2000), che collegavano Giaglione con in forti in quota sino alla zona di Bardoneccia. Purtroppo una parte di questa via, nei pressi del colle dell’Argentera, da sempre instabile, presenta un tratto franato, assai esposto, difficile da percorrere e pericoloso, cosa che si può osservare dalla cima delle Casses Blanches. Una ricognizione sul posto, percorrendo l’alto vallone del Seguret sino al colle dell’Argentera e oltre, potrà permettere di comprendere se l’ostacolo è superabile oppure no.

Presa la strada per la valle di Susa, superata Exilles e la successiva frazione di Deveys, dopo un paio di tornanti si lascia la statale per prendere a destra seguendo l’indicazione per Eclause e altre località. Si sale subito ripidi raggiungendo prima Fenils e poi un successivo bivio dove si prende a destra seguendo sempre l’indicazione per Eclause. Poco prima di raggiungere la borgata si svolta a sinistra per le Grange della Valle e il rifugio Levi-Molinari. Dopo il successivo tornante ed un tratto in piano che supera le case dal di sopra, si lascia l’auto dove parte uno sterrato sulla sinistra nei pressi di un prefabbricato con sopra la scritta “Pozzo Eclause”. Si percorrerà ora lungamente questa strada a fondo naturale, ben mantenuta che, con quattro lunghi traversi alternati da altrettante svolte alla fine raggiunge le Grange Hubert dove termina.
1 ora e 30 minuti c.ca da dove si ha lasciato l’auto.
Poiché per tutto l’itinerario non si troverà acqua sarà bene farne provvista alla caratteristica fontana posta nei pressi del terzo tornante poco oltre il bivio per le Grange La Garde.
Alle Grange Hubert, appena oltrepassata la prima casa a lato della strada, parte sulla destra un sentiero contrassegnato con “Via Rossa 54” che subito sale ripido raggiungendo una superiore più marcata traccia, sulla quale ci s’immette seguendola verso monte. Superato un tratto aperto del pendio, privo di alberi perché spesso percorso dalla valanga, si sale nel lariceto riattraversandolo più su per intraprendere un successivo lungo tratto nel bosco. La traccia, non smettendo mai di salire, con continue e ripetute svolte e brevi traversi, sale raggiungendo una minuscola radura oltre la quale si prosegue allo stesso modo sino a che si esce dal bosco. Un ultimo ripido tratto precede di poco una strana costruzione diroccata fatta di muretti di pietre alla quale alla fine si perviene. Qui parte la segnata traccia che porta al colle dell’Argentera, ben visibile quando si salirà sulla cima della Casses Blanches, purtroppo interrotta poco prima del colle perché franata nel tratto più interessante, a tutt’oggi impercorribile e non ancora ripristinata. Da questa costruzione, proseguendo poco oltre, presto si raggiunge un bivio: andando diritti la traccia porta al monte Chabriere e sarà quella che poi si prenderà; sulla sinistra un sentiero conduce al già visibile superiore notevole ricovero di Casses Blanches, che si raggiunge. Salendo poi i facili pendii a monte della costruzione si guadagna la superiore cima mt. 2696 punto più elevato dell’anello.
2 ore e 15 minuti c.ca dalle Grange Hubert.
Notevole la vista sui monti, sulla valle e sulla ingegnosa traccia che serpeggiando sale sotto il Truc Peyrous prima del lungo traverso verso il colle dell’Argentera.
Scesi al ricovero e poi al sottostante bivio, si prende ora la traccia che si inoltra verso il vallone del Clot Cheval. Ad un iniziale lungo tratto quasi in piano, dove sono ancora visibili i muretti di protezione a monte, seguono alcune svolte che fanno perdere rapidamente quota. Si prosegue poi per un lunghissimo tratto, sempre in piano, così attraversando l’ampia conca portandosi la traccia alla base del monte Chabrière. Superara una dorsale, aggirato il pendio si perviene ad un bivio dove si prende verso monte risalendo, con ripetute svolte, la china erbosa così raggiungendo la modesta, piatta, panoramica cima del monte mt. 2403 Chabrière dove troviamo i resti di una costruzione militare. Notevole la vista sulla strada fatta sin qui dal ricovero della Casses Blanches, sui monti del vallone di Galambra, sull’incombente Niblè posto di fronte.
1 ora e 15 minuti c.ca dalla cime della Casses Blanche.
Il tratto dalla vetta del monte Chabrière a valle è la parte più impegnativa dell’intero percorso: la traccia che si percorre non è evidenziata dalla carta Fraternali di riferimento, ma il sentiero c’è, non è segnato, e si comprende che è pochissimo frequentato. Lo riporta invece la carta n° 104 dell’IGC. Comunque, scesi al sottostante bivio si prosegue ora lungo il sentiero che abbassandosi da prima sotto una dorsale intraprende poi la discesa lungo un’erbosa scoscesa valletta. Si scende subito ripidi un aperto pendio con le ripetute svolte che permettono di perdere rapidamente quota e raggiungere il fondo, dove via via riprende la vegetazione arborea, presto portandosi la traccia verso il vallone fortemente percosso dalla valanga. Sempre mantenendosi sul suo margine sinistro, si raggiunge una radura dove si prosegue, per vaghe tracce, attraversando un rado bosco di larici al termine del quale appaiono in basso le Grange Soutoul abbandonate da tempo. Oltre le ultime case dell’alpeggio la traccia prosegue con un lungo traverso in piano che taglia i pascoli raggiungendo la svolta dove si piega a destra. Si scende a tratti ripidi una sporca, ingombra non segnata traccia, in totale abbandono, così terminando ad una casa isolata con in vista altre case e poi la sottostante strada asfaltata che da Eclause sale alle Grange della Valle. Il successivo bivio precede di poco le case di Peyron che alla fine si raggiungono uscendo sul tornante aggirante la borgata. Non resta che continuare verso valle lungo la strada così ritornando al posto dove si ha lasciato l’auto dove questo anello si chiude.
1 ora e 30 minuti c.ca dalla vetta del monte Chabrière.

Si informa che nell’estate del 2015 dei volontari hanno ripristinato il tratto che va dalla lapide Tabarini al colle dell’Argentera denominato via Rusà da affrontare comunque con cautela e attenzione.

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