Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Escursionismo : Un anello per la Sea Bianca dalla Comba dei Carbonieri
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 20/07/11 01:14
Notizia riferita al: 20/07/11
Letture: 2845

Un anello per la Sea Bianca dalla comba dei Carbonieri

Località di partenza: Ponset, presso il ponte sul Pis, all’inizio del vallone della Gianna mt.1490
Dislivello: 1240 mt.
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice Fraternali Editore

La Sea Bianca è una montagna sullo spartiacque Pellice – Po e il suo nome deriva dagli affioramenti di roccia biancastra presenti sul posto. La salita alla cima dal colle della Gianna non presenta alcuna difficoltà svolgendosi su pendii d’erba a modesta inclinazione, mentre il versante nord della montagna presenta una ripida parete rocciosa strapiombante sul sottostante vallone del Gran Chiot che si affronta per rientrare. Bello quanto poco conosciuto e frequentato, questo vallone, come quello della Gianna che si percorre in salita, merita essere esplorato e percorso da quanti amano luoghi particolari, incontaminati e selvaggi. Raggiunto il colle della Gianna l’occhio s’apre d’improvviso sul Monviso e sui monti circostanti che gli fanno da corona: una vista ineguagliabile, nebbie permettendo, assai diffuse su questi pendii.

Giunti in val Pellice, superato l’abitato di Villar, si prosegue in direzione di Bobbio sino al bivio segnalato per il Vallone dei Carbonieri-Rifugio Barbara. Lasciata la provinciale, oltrepassato il ponte sul torrente Pellice si prende a destra subito inoltrandosi la strada all’interno della valle dove scorre il rio Guicciard. Sempre asfaltata, sale lungamente, stretta e ripida, guadagnando progressivamente quota con numerosi tornanti che le permettono di incunearsi sempre più nella valle dove si superano, nel procedere, piccoli insediamenti, praterie e alpeggi. Oltrepassato quello di Le Selle, in prossimità del bivio che segue per l’alpe Ponset, si lascia l’auto nei pressi dello slargo a monte del primo tornante.
Scesi ad attraversare il vicino ponte sul Pis, si prosegue lungamente sullo stradello sterrato che sale ad addentrarsi via via nel vallone con alcune svolte giungendo così finalmente in vista delle costruzioni del vecchio alpeggio nel punto in cui si supera il rio su un ponte di cemento. Qui giunti, abbandonata la strada che prosegue verso il nuovo alpeggio, rasentate le poche case si seguita stando sul sentiero GTA da risegnare e pulire. La traccia da prima appena evidente, si fa poi più marcata man mano ci si inoltra. Raggiunta la parte terminale della conca, superata la balza rocciosa che la chiude, si intraprende di seguito un traverso che, in moderata ascesa, si porta ad attraversare il rio discendente dal vallone del Gran Chiot. Poco oltre, un grosso ometto di pietre nei pressi di un roccione segnala l’esile traccia che scende sin qui dal vallone, che si percorrerà per tornare. Proseguendo ci si addentra sempre più nella valle della Gianna guadagnando, più avanti, la sommità di seconda balza che si raggiunge con un ripido tratto. Procedendo si esce di sopra all’ampia conca, già dominata dalla calcarea montagna della Sea Bianca, dove troviamo la fresca sorgente della Fonte Causinass. Oltre ancora si sale con continue svolte serpeggiando su un ripido pendio così superando l’ultima balza, quella che precede la conca terminale del vallone, detta Mait di Viso, che si raggiunge incrociando il sentiero che sale sin qui dal rifugio Barbara attraverso i colli Proussera nei pressi di un bivio segnalato. Con alcune svolte ascendenti su un modesto pendio di sfasciumi, si guadagna infine il colle della Gianna 2531 mt.
2 ore e 45 minuti c.ca dalle Grange della Gianna.
Imponente e la vista che si apre sul Monviso e sulla cerchia di monti che gli fanno da corona. Dal colle ci si porta poi, per traccia di sentiero, verso sinistra salendo ad una piccola costruzione in pietra senza tetto scendendo da questa, non senza una certa difficoltà, verso l’insellatura posta sotto la costruzione. Una serie di ometti ben predisposti lungo tutto il percorso permettono si raggiungere infine agevolmente la Sea Bianca. Alla cima mt. 2722, contrassegnata da un pilastrino di pietre, punto più elevato dell’anello, si perviene salendo un’ultima rampa erbosa.
45 minuti c.ca dal colle della Gianna.
Dalla vetta una traccia evidente scende lungo la cresta orientale per superare la modesta altura della punta Arpetto raggiungendo in breve la depressione del colle della Sea Bianca. Avendo del tempo a disposizione è possibile seguire fedelmente il facile crinale e guadagnare il Bric Piatta Stana ed il Bric Piatta Soglia, modeste cime intermedie che anticipano la vetta del Frioland non lontano. Sotto il Bric Piatta Soglia è ben visibile, nebbie permettendo, l’ampia sottostante conca dov’è collocata l’alpe della Ciabraressa. Altrimenti al colle della Sea Bianca si abbandona lo spartiacque e si scende nel sottostante vallone del Gran Chiot, privo di sentieri, avendo a sinistra la strapiombante parete nord della Sea Bianca. Pur non essendoci tracce di sentiero la discesa è agevole e non presenta alcuna difficoltà. Si scende all’ampissima conca avendo come riferimento la lontana, ma visibile, fonte del Gran Chiot alla quale alla fine si perviene. Ora si presentano due possibilità per raggiungere il fondovalle. La prima chiede di mantenersi sulla destra della gola dove scende il ruscello, abbassandosi per tracce lungo il pendio infestato dai rododendri, così raggiungendo al fondo una bella radura. Portandosi al suo limite inferiore, dove riprende il bosco, piegando a destra si ritrova la traccia che da prima aggira una dorsale e poi percorre un’ampia valletta raggiungendo infine il nuovo alpeggio della Gianna dove termina lo sterrato che sale sin qui. Preso porta alle Grange della Gianna dove, facendo a ritroso la strada percorsa, si torna al tornante presso il ponte.
Altrimenti, giunti alla conca sommitale, ci si abbassa ad attraversare il ruscello risalendo brevemente l’opposta sponda sino alla Fonte del Gran Chiot. Mantenendosi e stando sempre sulla sinistra orografica del rio, una traccia scende a tratti ripida, spesso dividendosi, perché utilizzata dal bestiame per salire ai pascoli, così raggiungendo, di molto sotto, il fondo dove si ritrova il sentiero percorso in ascesa per il colle della Gianna nei pressi del roccione vicino al quale c’è il grosso ometto di pietre nel punto in cui questo anello si chiude. Non resta che abbassarsi nella valletta, attraversare il rio, scendere la balza, così raggiungendo in basso la radura e poi le Grange della Gianna, che si superano. Ripercorrendo, ora a ritroso, lungamente la strada fatta nella prima parte del percorso, senza alcuna difficoltà si torna al ponte sul Pis.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla cima della Sea Bianca.

NOTA FINALE: Nel vallone del Gran Chiot non ci sono sentieri segnati, ma solo tracce dovute per lo più al passaggio degli animali che salgono al pascolo. Pur non presentando alcun tipo di difficoltà è bene che questo itinerario sia affrontato solo da chi ha una certa dimestichezza a muoversi in ambienti così particolari.



Album foto


Stampa la pagina Manda la notizia a qualcuno Crea un PDF con questa notizia
Commenti
Visualizzazione:
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
452 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 452

altri...

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it