Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Escursionismo : Un anello per il rifugio del lago Verde. Eventuale salita sulla Gran Guglia
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 06/07/11 07:37
Notizia riferita al: 06/07/11
Letture: 3902

Un anello per il Lago Verde. Eventuale salita alla Gran Guglia

Località di partenza: Bout du Col mt. 1730.
Dislivello: 860 mt.
Tempo di salita: 2 ore e 45 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E Salita alla cima della Gran Guglia: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Il Rifugio Severino Bessone è situato a 2590 mt. presso il lago Verde e vi si accede da Bout du Col, sopra Prali in valle Germanasca percorrendo lungamente l’ampia traccia che lo raggiunge. Gli fanno da corona, da sinistra a destra, la Gran Guglia, la punta Baraccone di S. Giacomo e la punta Fournas che nasconde parzialmente il Bric Bucie di cui si scorge appena la cima. Più oltre la cima Frappier, il Gran Queiron, la Punta Vergia.
Dal rifugio del lago Verde si può salire, volendolo, sino in vetta della Gran Guglia, ascesa piuttosto impegnativa.
Per scendere a valle, oltre a quello percorso in ascesa, si può scegliere il sentiero alternativo al di là del torrente Germanasca, traccia un po’ più lunga, diversa e assai più varia e panoramica rispettoa quella fatta in salita. Sempre ben segnata e segnalata, offre tratti interessanti come l’ampia cengia strapiombante sul fondovalle.

Giunti a Prali in valle Germanasca, oltrepassato il ponte sul torrente all’inizio del paese, si prende a destra la strada che s’inoltra parallela al corso d’acqua e che passando davanti all’ampio parcheggio della seggiovia, più avanti, si trasforma in sterrato, toccando le poche case di Ribba, per portarsi infine, con due lunghe diagonali ed un tornante, alla Coucetto, un colletto che immette nell’ampio pianoro di Bout du Col dove si può lasciare l’auto nei pressi del nuovo alpeggio.
Proseguendo ancora per poco sulla strada sin dove finisce, ci si incammina poi sulla traccia che oramai da mulattiera è diventata quasi uno stradello per facilitare l’accesso di mezzi motorizzati speciali al rifugio del Lago Verde. Salendo nel bosco di larici per macchie di rododendri e piccole radure, alternando tratti ripidi e faticosi ad altri di minore pendenza, si guadagna più su un caratteristico colletto stretto tra due rocce detto Eitrangouloou. Nel tratto in piano che segue si incrocia da prima il bivio con l’indicazione per salire direttamente al colletto della Gran Guglia e alla campana degli alpini affrontando poi il tratto discendente che precede il pianoro di Freibougio dove si trovano i ruderi di alcune costruzioni militari. Attraversata tutta l’ampia conca si risale poi un ripido canalino paralleli ad un ruscello in cima al quale, piegando a destra, ci si porta nei pressi del torrente che qui scorre assai incassato. Sempre rimanendo paralleli al corso d’acqua, tralasciata la traccia che oltrepassa il torrente, e che si prenderà eventualmente per ritornare a valle, superati alcuni canaloni che scendono dalla Gran Guglia, si raggiunge infine, con alcuni ripidi tratti, l’ampio anfiteatro del Founzet alla testata della valle, delimitato dalla cresta che va dalla Gran Guglia alla punta Rasin. Ora la traccia, giunta vicino al torrente, si sdoppia. Se lo si attraversa ci si porta verso i colli d’Abries, mentre continuando a sinistra ci si alza dolcemente nei pascoli, e con qualche tornante ed un ultimo ripido tratto, si raggiunge infine il rifugio Severino Bessone che sorge nei pressi del lago Verde mt. 2590.
2 ore e 45 minuti c.ca da Bout du Col.
Dal rifugio, volendolo, si può salire in vetta alla Gran Guglia.
Altrimenti, lasciato il rifugio, si scende verso valle utilizzando l’itinerario di salita sino al bivio dove sono poste le indicazioni per raggiungere i passi Frappier e della Longia, oppure Bout du Col con il sentiero alternativo. La traccia, sempre ben evidente e ben segnalata per tutto il percorso con le solite tacche biancorosse, scende verso il torrente che si guada. In breve si raggiunge una zona sorgiva che precede altre indicazioni per il passo Frappier, la cima Frappier ed il passo della Longia. Dovendo scendere a Bout du Col si trascurano continuando sulla traccia che passa accanto ai resti di una piccola costruzione traversando poi lungamente tra conche e valloncelli prativi. Raggiunto un punto si perde rapidamente quota e, con un ultimo tratto in piano, si perviene ad un ampio vallone dove scorre un notevole ruscello. Si risale dalla parte opposta guadagnando per pascoli altre indicazioni per salire di qui ai passi già citati. Praticamente questo ultimo sentiero, raggiunto in quota il precedente, diventa unico puntando al passo Frappier. Scendendo invece dal passo, in quel punto la traccia si sdoppia: quella di destra scende ad attraversare il torrente portandosi poi al rifugio del lago Verde, mentre quella di sinistra si porta dove ora noi si è.
Continuando a scendere, con un lunga diagonale si attraversa una bella ed estesa conca guadagnando al fondo il fianco sinistro del crinale. Il traverso che segue percorre l’ampia cengia strapiombante sulla valle, spettacolare, mai pericolosa perché assai ampia, raggiungendo una notevole radura prativa detta localmente Clot del Rocciàs, che si oltrepassa. Oltre si scende perdendo rapidamente quota con molte svolte nel bosco, terminando al fondo al torrente dopo aver toccato una zona fortemente battuta dalla valanga della primavera 2009. Guadato o superato il corso d’acqua su un ponte in cemento più sotto, non che resta che risalire lo sterrato che in breve conduce all’alpeggio di Bout du Col dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dal Rifugio del lago Verde.

Salita alla cima della Gran Guglia mt 2819
Itinerario riservato solo ad escursionisti esperti.
Dal rifugio del lago Verde si segue la traccia che si inoltra sul retro dell’edificio e che porta al colletto della Gran Guglia già assai evidente. Prima del colle, presso una svolta sul ripido sentiero, bisogna spostarsi verso sinistra per guadagnare le prime rocce aggirando la dorsale. Ci si innalza per rocce ripide e vaghe tracce seguendo quasi il filo. Una serie finale di tratti tondi dipinti di rosso aiutano non poco e indicano come superare gli ultimi lastroni che precedono la vetta dove si trova una croce metallica.
I 230 mt. c.ca di dislivello, dal rifugio alla cima, si superano in 50 minuti c.ca, mentre ci vuole una mezz’oretta c.ca per scendere.

Album foto


Stampa la pagina Manda la notizia a qualcuno Crea un PDF con questa notizia
Commenti
Visualizzazione:
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
229 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 229

altri...

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it