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SciAlpinismo : Una finestra sul cielo...dalle nevi dei Gelas al mare! "Cime est de Fenestre". 30-maggio-2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 31/05/11 16:56
Notizia riferita al: 30/05/11
Letture: 1707

Questa gita un pò pazza è stata concepita in cima alla Ghigliè; tutta "colpa" di un francese incontrato lassù che ci ha detto:”par la Madone des Fenestre, il y a encore possible faire le Gelas,il faut seulement une petite heure de portage...” Io e i miei amici catturiamo con lo sguardo l’imponente mole innevata dei Gelas, poi guardandoci in viso, senza dire nulla capiamo che siamo stati contagiati da quel suggerimento. Ma più che un suggerimento è stato un’ urlo di pazzia,ma per essere sicuri che non eravamo pazzi estendo l’invito a don Cornelio,perchè egli prima che combini qualche cavolata mi mette sempre in guardia, infatti accetta molto volentieri l’invito(quindi non era una cavolata...) a patto che nel medesimo giorno dalle nevi dei Gelas si scenda anche fino al mare per mettere almeno i piedi a mollo in modo da suggellare con questi estremi contrasti la conclusione della stagione sci-alpinistica. Lui guarda sempre più lontano di noi...

Un paio di telefonate ed eccoci in un pomeriggio di questa calda primavera percorre la val Roya sotto un sole cocente. Cerchiamo un po di refrigerio al col de Bruis,il signore che viene a portarci un gelato vedendo gli sci sulla capotte,ci comanda:”mais... vous etes pas un peu hors saison?” e con un sorriso ironico ci indica il termometro sul muro che segna 32 gradi!
Ci sentiamo un pò a disagio percorrere quelle strade panoramiche con ginestre in fiore e vista mare a portare a spasso gli sci,abbiamo la sensazione che anche le pietre ridano di noi... Tuttavia ormai il dado è tratto,poi i Gelas sono ancora lontani,ci sarà ben un motivo del perché si chiamano Gelas?!

Scendiamo a Sospel e risaliamo il Turini,famoso per i suoi infiniti “lacet”un toccasana per chi soffre mal d’auto. Durante il nostro peregrinare incontriamo una bellissima chiesetta,servita da un artistico viadotto per arrivarci. Don Cornelio ne rimane affascinato,ci fermiamo per una sosta cultural-artistica.Poi su per “le Turini”, segue l’interminabile discesa sulla “Bollene de Vesubie,bellissimo villaggio appollaiato su un dosso. Arrivati in fondo si risale di nuovo, sto perdendo le speranze di arrivare alla meta entro sera,ma a Sain Martin de Vesubie, vedo una scritta “Hotel Gelas” e mi si ci allarga il cuore. Poi l’ultima salita,dodici interminabili km per arrivare al calar del sole ai 1900 mt. del santuario Madone des Fenestre, dopo oltre cinque ore d’auto. Esso appare in tutta la sua magnificenza,con l’ancor più magnifica l’imponente visuale dei Gelas. Unico neo,la neve si vede solo ad una quota già molto alta,sotto ormai ci sono verdi e lussureggianti praterie popolati da fischiettanti marmotte e da agili camosci. Cornelio è estasiato da questa località,In alto sul pennacchio di un’asta sventola perfino la bandiera del Vaticano,si sente come a casa sua!

Prendiamo possesso dell’invernale del rifugio adiacente,in quattro e quattrotto mettiamo su le raviole di Renata,innaffiate da un’ ottimo Cannanau.Chiediamo dritte al gestore,che ci consiglia di non salire per il pendio classico perchè ormai manca la neve ma “aller avant le col de Fenestre,apres traverser vers la terrasse du Gelas,Tres facile! esclama..seulement une petite heure de portage....” Che saranno le ultime parole famose...

L’indomani eccoci alle prime luci dell’alba,pieni speranze e buone volontà con gli sci sullo zaino salire il largo sentiero che porta al colle, ben presto la “petite heure de portage” passa,ne seguirà la deusiemme e la troisiemme... Insomma anche quando troviamo la neve sui 2300 di quota,sia per la ripidità del pendio sia perché esso è interrotto da frequenti fasce rocciose,non li leviamo fino quando arriviamo su una spalla rocciosa che presumevamo che seguisse un pendio normale fino al Balcone dei Gelas. L’ultimo tratto vado avanti per primo,appena riesco fare cucù dall’altra parte vedo il Soria,lancio un grido di allegra disperazione:”Abbiamo toppato! ”Gasp! Sob! Sigh! Sigh! Cornelio sotto di me non vuole credere,Renata appena mette anche lei il naso dall’altra parte le scappa una sonora risata. Poi segue un momento di profonda riflessione per capire dove abbiamo sbagliato,ma vedendo il posto cui siamo giunti e alle difficoltà superate,lo sconforto a poco a poco cede posto all’autostima, e ci diciamo:quassù mai nessuno avrà portato gli sci!, poi che ripido pendio! non tutti avrebbero voglia di salirlo sci in spalla come abbiamo fatto noi! Questa non è una normale gita sci-alpinistica ma una “alpinisticascispallistica!” Siamo arrivati su una spalla della “Cime est de Fenestre” a 2650 mt. c. di quota,alla nostra destra il Gelas e la cima saint Robert,vedendoci, sembrano che si facciano delle grasse risate,il vento ha portato lassù i desideri le ansie e i sospiri degli uomini e questi monti incuriositi hanno notato tutte le nostre gesta,ovverosia: partire da casa con l’auto stracarica, fare mezza giornata di viaggio per arrivare su una montagna proprio dietro casa e salire sci in spalla 700 mt di dislivello in tre ore e mezza,data la difficoltà. Loro sanno già che ridiscenderemo sempre sci in spalla data l’asprezza del pendio,e per la mancanza di neve, tuttavia l’ostinazione vincerà, nella parte bassa della neve io e Renata mettiamo gli sci ai piedi e riusciamo fare ben 50 metri di dislivello e numero tre di curve! un record “veritable”! Arrivati al rifugio il gestore entusiasta si chiede come è andata:Bien ! li dico,mais... non une petite heure de portage, mais six heurs!!! le rispondiamo orgogliosi! non è da tutti fare un’impresa così pazza!

Ci rifocilliamo con la zuppa offertoci da Cornelio,poi carichiamo armi e bagagli e giù in Costa Azzurra,dobbiamo mettere ancora la ciliegina mancate sulla torta,cioè andare a bagnarci al mare. Quindi...giù a Nizza poi autostrada fino al confine per poi raggiungere una recondita spiaggia dove finalmente possiamo concludere in modo un pò fuori dal comune questa gita sulle nevi del Gelas. Io e Cornelio simbolicamente facciamo il “bagno” mettendo solo i piedi a mollo, rimango un pò con lui, poi mi allontano,mi volto e vedo un uomo in contemplazione,è sereno, felice in pace con la natura e il mondo intero,sta ammirando l’orizzonte infinito,mentre le onde li stanno accarezzando i piedi...


Data:29-30 maggio-2011
località partenza:Madone des Fenestre
quota di partenza:1903 mt
quota vetta:2650 mt. c.
dislivello:750 mt. c.
difficoltà:più alpinistiche che sciisteche...

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