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Escursionismo : Un anello per il Colombardo da Pratobotrile
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 17/05/11 18:13
Notizia riferita al: 17/05/11
Letture: 3046

Un anello per il Colombardo da Pratobotrile

Località di partenza: Pratobotrile mt. 1012
Dislivello: mt. 870 c.ca
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1.25.000 n° 4 Bassa val di Susa – Musinè – Val Sangone - Collina di Rivoli Fraternali Editore

Nella bassa val di Susa si propende verso il massiccio del Civrari un profondo e incassato vallone, bagnato dal torrente Sessi, solcato da numerosi sentieri di servizio agli alpeggi molti dei quali oggi abbandonati. Diversi si incontreranno lungo questo percorso.
L’itinerario proposto permette di salire agevolmente al colle del Colombardo utilizzando un tratto del sentiero che partendo da fondovalle, da Condove, lo raggiunge dopo aver toccato, nel procedere, borgate, alpeggi e alcuni piloni votivi. Al colle, dove giunge anche una strada che oltre prosegue verso la valle di Viù, è presente un notevole edificio religioso dedicato alla Madonna degli Angeli con annessi locali di civile abitazione. Da qui, volendolo, si può salire alla Punta della Croce o alla Punta Imperatoria del Civrari seguendo mediamente l’itinerario di cresta. Per il rientro a valle si propone un itinerario alternativo che scendendo tocca alcuni alpeggi abbandonati. Percorrendo una traccia non lontana dal corso del torrente Sessi si ritorna poi al punto di partenza. Uno di questi è l’alpe delle Frasse. Appena sopra vi è un notevole sito dove sono stati estratti varie specie di minerali cristallizzati come i granati e altre pietre, particolarmente pregiate per la loro purezza, luminosità e dimensione.

Giunti alla prima rotonda che dà accesso direttamente all’abitato di Condove, in bassa val di Susa, si prosegue sino alla successiva dove si lascia la statale seguendo l’indicazione per Mocchie. La strada da subito sale ripida e toccando per via borgate e case sparse raggiunge più su un bivio presso Pralesio dove si prende a destra per Laietto. Al successivo bivio si prosegue in direzione di Pratobotrile dove si può lasciare l’auto nell’ampio slargo all’inizio dell’abitato.
Seguendo l’indicazione per il Colombardo una traccia s’inoltra tra le case rasentando la chiesetta della borgata. Tralasciando deviazioni sulla destra o sulla sinistra, proseguendo sempre diritti seguendo le solite segnature biancorosse, fuori l’abitato si piega a destra nel bosco attraversando un rio su un ponticello. In breve si raggiungono le superiori Case Breri dove si continua sul sentiero 569 che unisce Condove con il Colombardo, che fuori le case piega sulla sinistra come da indicazione su un muretto. La traccia sale nel bosco dove il castagno in breve scompare a tutto vantaggio delle betulle, poi dei pini silvestri, infine dei faggi, affrontando poi un ripido tratto che attraversa una zona molle per la presenza di acqua. Proseguendo la traccia si fa meno ripida e diventando quasi pianeggiante presto raggiunge un pilone votivo, il pilone Pautasso il primo di altri che si incontreranno lungo il percorso. Continuando in moderata ascesa ci si addentra via via all’interno della valle dove in basso scorre il torrente Sessi. Superato il bivio dove sulla nostra s’immette la traccia proveniente dall’alpeggio delle Prese del Colombardo, dopo un lungo tratto quasi pianeggiante si perviene all’incassato rio Marzo che si attraversa nel punto detto “Salto di Bue” presso ardite pareti rocciose. Oltre il corso d’acqua la traccia sale per un breve tratto ripida guadagnando, alla sommità, due case abbandonate poste sulla destra del sentiero. Un breve tratto in ascesa precede quello successivo, praticamente quasi pianeggiante che porta la traccia ad un secondo pilone votivo, detto anche “Dei Granboschi” costruito in modo tale da permettere il riparo in caso di maltempo. Si attraversa appresso un bosco misto di faggi e betulle percorrendo lungamente una piacevole traccia dove di lato è notevole la presenza di cespugli di rododendro. Superato qualche rigagnolo, usciti dal bosco, si raggiunge infine un’ampia aperta zona di pascoli (Alpe Barbanera) priva di vegetazione arborea. Dopo aver attraversato due notevoli corsi d’acqua, il più corposo il Sessi qui alle origini, il sentiero riprende rapidamente a salire, rasentando diverse insediamenti in rovina, così guadagnando, dopo un ultimo tratto piano che precede un risalita finale, un bivio dove un cartello sbiadito segnala la traccia per Laietto che poi si prenderà per scendere. Guardando verso monte in vista si hanno ora le costruzioni di tre alpeggi che si dovranno raggiungere nell’ordine. Passando vicini ad un altro rustico pilone e seguendo rare tracce nei pascoli, bisognerà risalire sino al terzo, quello più in alto, raggiunto di recente da uno sterrato proveniente direttamente dal colle del Colombardo. Seguendolo si guadagna infine alla sommità l’ampia sella del colle dove sorge il fabbricato del Santuario della Madonna degli Angeli mt. 1888. Nelle vicinanze, alla base di una grande croce, si trova una scritta che tutto dice sul perché qui è stato costruito questo grande edificio sacro. Bella vista sui monti e sulle valli.
3 ore e 30 minuti c.ca da Pratobotrile.
Si scende seguendo fedelmente l’itinerario di salita sino al bivio posto sotto il primo alpeggio dove è posta l’indicazione per Laietto. Occorre prestare particolare attenzione all’inizio perché la traccia è appena evidente. Comunque ci si abbassa verso un valloncello dove scorre un rio, che si supera, continuando con un breve traverso verso una magra zona di pascolo. Tralasciata una traccia a mezza costa sulla sinistra, si prosegue scendendo verso una conca umida trapuntata da numerose betulle da dove ci si porta verso il basso individuando quella che scende nel bosco ai numerosi casolari abbandonati dell’alpe Anselmetti, che si oltrepassano, sino a pervenire alla termine degli stessi. La traccia diventando più evidente s’inoltra nella faggeta e perdendo quota con numerose svolte discendenti raggiunge la successiva abbandonata alpe delle Frasse con la superiore discarica frutto dell’attività estrattiva. Continuando verso il basso ci si avvicina sempre più al torrente mentre la pendenza si attenua. Successivamente, guadato il rio Freddo e superato il bivio per l’alpe Gigalot, alpeggio che ora è impossibile raggiungere, attraversato un chiuso bosco di faggi, alcuni veramente giganteschi, si raggiunge infine il pilone Pettigiani nei pressi del nuovo ponte sul torrente Sessi. Attraversato il corso d’acqua, ci si porta sull’opposta sponda e percorrendo un lungo traverso quasi pianeggiante, che da prima incrocia il bivio per l’alpe Caprasio, Campambiardo e poi quello per Laietto, guadato il rio Marzo si giunge infine ai prati presso i quali sorgono le case di Mianda. Non resta ora che continuare sulla piacevole traccia che in piano riporta alle case di Patrobotrile, dove questo lungo anello si chiude.
2 ore e 30 minuti c.ca dal colle del Colombardo.

NOTA FINALE. Per irrigare i prati di Laietto e Pratobotrile veniva utilizzata l’acqua del torrente Sessi prelevata con una canaletta di servizio. La si trova portandosi alla sommità dei prati di Mianda e la si può seguire verso monte, sino al punto di intercettazione, su comodo sentiero sempre parallelo alla canaletta. In alcuni tratti è ancora in ottimo stato di conservazione.

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