La neve del vicino è sempre la migliore... ma è un fatto appurato, nelle mie ultime scorribande sciistiche nel versante francese del colle dell’Agnello ho trovato un’ ottimo primaverile che anche nelle ore pomeridiane tiene bene,e se aggiungiamo che praticamente si arriva ancora alla macchina sci ai piedi,ha fatto si che oggi dalle parti dell’Agnello ci fosse una gran folla... Ma stufi di fare le solite classiche,i miei amici Vanni e Fonte ma sopratutto Nadia vuole andare oltre... mi propongono la Bianca,non poteva essere altrimenti,l’ultima gita che loro hanno fatto è stato il Bianco quindi...tanto per essere in tema la Rocca Bianca è un’evoluzione naturale delle gite ancora da fare. Si ! ma da colle dell’Agnello...anzi oltre l’Agnello...non è una passeggiata,e non è nemmeno la via più breve ma e senz’altro la più bella e più innevata. Quindi...si va dove ci porta la nostra mascotte insaziabile di cime e divoratrice di dislivelli.

Prima del colle dell’Agnello ci raggiungono anche gli amici di Gianni e Chicco,infine per ultimo vediamo arrivare con l’occhio affossato per una notte di bagordi Franco l’adone,era distrutto. La prima discesa dall’altra parte del colle è stata semplicemente fantastica,un primaverile da sogno con un pelo di farina. Ma ahimè!stare dietro a questa Nadia scatenata ormai per me è impossibile,praticamente faccio quasi tutta la gita al gancio,e non solo io. Una brevissima sosta al col de Chamoussier poi di corsa nel vallone di saint Veran,la Niera ci da la direzione, da questa prospettiva è più bella e slanciata come non mai,poi che neve! Il pendio sull’ampio terrazzo finale e sublime,ormai siamo quasi in cima,si! ma quasi,gli ultimi metri di roccia finali sono verglassati, a nulla sono valse le perizie dei miei amici per arrivare alla croce di vetta, quindi i nostri “conquistatori” del Bianco sono stati respinti dalla Bianca... con tutto il disappunto di Nadia, dovete sapere, lei desiderava fortemente questa volta arrivare su una vetta con la croce perchè si è lamentata ed è rimasta delusa che sulla vetta più alta d’Europa non c’era nemmeno una croce!

Allora ci fermiamo sulla vetta sciistica,fermarci si fa per dire,ho appena il tempo di tirare il fiato che la nostra mascotte scalpita per scendere,teme che la neve cambi, le previsioni danno temporali nel pomeriggio. Quindi giù in quel bellissimo canale dove in fondo appare la chiesetta di sainte Clausis. Poi non paghi invece di fare il traverso ed arrivare al col de Chamoussier saliamo ancora sulla vetta del Caramantran ,avevo proprio voglia di salire quella punta,era da ben l’altro ieri che non ero lassù,mi mancava... Finalmente in qust’ultima salita sopperisco alla mancanza di forze con l’esperienza,infatti io Franco e Vanni carognescamente voltato un dosso riusciamo a trovare il pendio più breve e più logico,per arrivare in vetta,e... eh!eh! questa volta riusciamo a staccare il resto del gruppo. Anche qui una breve sosta,nubi minacciose si stanno addensano,quindi giù in un bella pappetta primaverile fino sotto il rifugio Agnel,io trasportato dall’ultimo pendio scendo ancora più giù seguendo un ripido canale,e come un motore diesel che ci vuole tempo per scaldarsi comincio a “rendere”, ripello per l’ultima volta,per risalire il colle dell’Agnello,dove i miei amici rispettosi per l’anzianità mi lasciano arrivare per primo. Arrivati lassù ci prende a tutti la stanchezza,Nadia si siede sulla pietra miliare di frontiera,Vanni ci fa notare che abbiamo battuto il record di ripellamento per le risalite,per ben 5 volte abbiamo rimesso le pelli!

Un calma strana e sospetta ci consiglia di scendere in fretta,nubi sempre più neve stanno calando sul colle. La discesa ormai nella parte bassa è al limite qualche “gava e buta” ma con tanta buona volontà riusciamo a fare l’ultima curva ad un paio di metri dalle auto, ma soprattutto arriviamo appena in tempo prima che cominci a piovere, per fortuna troviamo riparo presso una baita,ma solo noi “vecchietti” perché ce chi non rinuncia ad una passerella finale alla cavallina sotto la pioggia. Una nebbia fitta avvolge pietosamente tutte le nostre gesta,ancora un bicchiere della staffa per Gianni e Chicco,poi vediamo la loro auto sparire verso valle. Ma per noi la gita finisce a Frassino da Angela,dove incontriamo lo sfortunato ma mai domo nostro amico Aldo,si sta riprendo dall’ultimo incidente, gli hanno appena tolto il gesso alla gamba l’altro ieri,gli hanno ancora proibito di sciare,allora va in bici,ma anche lui pensa già oltre...

data:14-maggio-2011
località partenza:baite sulla strade del colle dell’Agnello
quota partenza:2300 c.
quota vetta rocca Bianca 3064 mt. Caramantran 3025 mt
dislivello 1550 mt. c.
difficoltà:BS

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