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Escursionismo : Un anello dalla Certosa di Banda alla Certosa di Montebenedetto
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 13/05/11 10:10
Notizia riferita al: 13/05/11
Letture: 2971

Un anello dalla Certosa di Banda alla Certosa di Montebenedetto

Località di partenza: Certosa di Banda mt. 613
Dislivello: mt. 550 c.ca
Tempo complessivo: 3 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°4 Bassa valle di Susa – Musinè
Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Questo anello inizia alla Certosa di Banda, località posta in una magnifica posizione appena sopra Villarfocchiardo in bassa valle Susa. Oggi purtroppo si trova in completo stato di abbandono pur avendo conosciuto uno splendido passato. Di qui si sale alla superiore Certosa di Montebenedetto, complesso monastico di grande fascino, ora di proprietà della Regione Piemonte, che merita essere visitato, da dove ci si porta all’ampio solco del torrente Gravio, che si supera, raggiungendo la borgata di Adret per poi tornare alla Certosa di Banda percorrendo un lungo tratto del piacevole sentiero 512, sempre ben segnato e segnalato.

Raggiunta la grande rotonda posta poco prima dell’abitato di Borgone, la statale 24 si porta sull’opposta sponda della Dora riprendendo la corsa verso l’alta valle. Poco dopo la successiva rotonda, dove si trova la Cascina Roland, troviamo le indicazioni per il parco Orsiera-Rocciavrè, per la Certosa di Montebenedetto e per la Certosa di Banda. Lasciata la statale si prende a sinistra mantenendosi la strada non lontana dal torrente Gravio che si supera su uno stretto ponte sempre seguendo l’indicazione per la Certosa di Banda. Un lungo traverso e alcune svolte in moderata ascesa nella pineta permettono di uscire sugli aperti pascoli del Pian Focero. Più avanti, aggirato gradualmente il pendio, diventato l’asfalto uno stradello, si raggiungono le case strette intorno a quello che era il complesso monastico della Certosa di Banda dove si lascia l’auto nei pressi di un porticato adiacente. Trovata la traccia che lascia gli edifici, si prosegue sul rovinato stradello che conduce nel bosco dove troviamo l’indicazione del sentiero 512 segnata direttamente sulla roccia. Un lungo tratto in ascesa nel castagneto porta la traccia ad un segnalato bivio dove si lascia quella sulla destra che prosegue per Adret, per la quale si tornerà, per continuare sul sentiero 523, sulla sinistra, che s’inoltra in piano contrassegnato da tacche gialloblu sempre più sbiadite. Pianeggiando la traccia si porta via via verso il torrente Gravio che si supera su un ponticello di tronchi. Oltre il corso d’acqua, affrontato un breve tratto attrezzato, il sentiero s’inerpica con traversi e svolte ascendenti nel chiuso della faggeta, che consentono, più su, di raggiungere un insediamento in rovina, il Cugno, oltrepassato il quale si prosegue percorrendo un ripida dorsale con le successive, ripetute svolte che mitigano l’ascesa. La faticosa salita si conclude quando la traccia termina su un ampio pianoro erboso che si risale verso monte tenendo il lato destro. Persa, al fondo la si ritrova per poi proseguire con svolte e traversi che portano alla grande conca prativa che anticipa la Certosa. Diventata un ampio sterrato, la traccia, con un lungo panoramico tratto in piano sotto un’estesa dorsale, raggiunge infine un pilone votivo, subito dopo le case di Grangia, dove in basso i due sentieri, il 523 che abbiamo percorso e il 524 che poi percorreremo, sono chiaramente segnati. Il complesso monastico della Certosa di Montebenedetto mt. 1149 non è lontano. Attraversato il rio Molesecco su un caratteristico ponte in muratura, subito si trovano, presso l’alpeggio, vari edifici tra i quali spicca la chiesa in stile romanico. Sempre aperta, all’interno una serie di pannelli esplicativi illustrano la storia delle Certose e molto altro ancora. Una visita è d’obbligo.
1 ora e 45 minuti c.ca dalla certosa di Banda.
Ritornati al pilone si prende ora il sentiero 524 che risale a svolte un aperto pendio portandosi alla sommità della morenica dorsale oltre la quale inizia un lungo tratto discendente verso il fondo dove scorre impetuoso il torrente Gravio, che si supera su un ponte di tronchi, continuando poi in piano stando accanto ad una canaletta, ora intubata, che deriva le acque del torrente per portarle verso i prati di Adret. Raggiunta questa caratteristica borgata, allo slargo dove termina la strada asfaltata che sale sin qui da fondovalle subito troviamo alcune indicazioni tra le quali quella del sentiero 512 che si deve percorrere per tornare a Banda. Questo è l’unico tratto nel quale occorre porre un minimo di attenzione per evitare di finire fuoristrada. Subito si scende abbassandosi la traccia stretta dai soliti muretti che la costeggiano trascurandone una sulla destra appena oltre una casa in abbandono. Poi superato uno stradello, al successivo bivio si prende a sinistra dove su un albero troviamo l’indicazione del sentiero 512 per Banda. Proseguendo per poco la traccia piegando a destra scende ad un incrocio. A sinistra il sentiero 513 porta verso Città per proseguire poi per Pian Cervetto e oltre, diritti si scende verso le case di Ravoira, non segnalate, mentre prendendo a destra si torna alla Certosa di Banda come suggerito dalle indicazione. Qui inizia un piacevole tratto discendente che alla fine ci porterà al bivio nel castagneto di sopra la Certosa di Banda. L’evidente e sempre segnata traccia percorre inizialmente un lunghissimo tratto pianeggiante, che aggira il Truc Terrazze, costeggiando i soliti muretti che la delimitano; poi si comincia a scendere, sempre moderatamente, raggiungendo un nucleo di case in abbandono, meno una. Continuando, si prosegue nel castagneto presto trovando uno stradello, dove ci si immette, per abbandonarlo subito dopo seguendo delle successive indicazioni. Si raggiungono così le case di Pian Champ, in totale rovina, oltre le quali si rientra nel bosco scendendo ad un aperto panoramico poggio che precipita sul sottostante incassato torrente Gravio, che anticipa di poco il bivio incontrato nel percorso di salita, punto nel quale l’anello si chiude. Non resta che scendere ripercorrendo l’accidentato stradello nel castagneto che riporta alle case della Certosa di Banda.
2 ore c.ca dalla Certosa di Montebenedetto.

Nota Aggiuntiva: Presso la Certosa di Montebenedetto è attivo un nuovo posto tappa allestito dalla Regione Piemonte e gestito dai margari, presso il quale si può sostare. Ad un ampio locale ad uso refettorio-cucina si aggiungono stanze da 5-6 per complessivi 23 posti. Aperto dal 1 giugno (anche prima) al 31 ottobre, si può fare la prenotazione presso l’Ente Parco telefonando al numero 012247064.


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