Questa mattina l’unica cosa certa era l’appuntamento al cimitero di Saluzzo,mentre che aspettavo che Noemi che arrivasse scrutavo Garitta Nuova in particolar modo quel pendio che tra il vallone di Gilba e pian Croesio che per sua natura va a “morire “in una forra, non è frequentato. Comunque da pian Munè partiamo con mille obbiettivi; il vallone di Lausetto con Garitta Nuova,oppure salire dall’altra parte al Cervetto,o anche tirare diritto alla Riba del Gias,ma...dopo il primo tratto di pista il mio sguardo va a sinistra. Come si può non lasciarsi attrarre da quel bel mammellone che viene giù dalla vetta ,non frequentato solo perché quando si arriva in fondo occorre spingere un po’! Noemi mi capisce a volo sa che a me piacciono le novità,poi quei pendii intonsi lassù che fanno contrasto con le piste battute di sotto e le mille tracce per l’intinerario normale,danno un senso ancora più di libertà e trasgressione,diciamo uno si sente più completo se deve cercarsi la strada!

Il pian Croesio è un luogo bellissimo,un conca amena, direi che perfino gli impianti la rende migliore perchè accentua il contrasto tra l’artificiale e il naturale. Arriviamo nella conca della baite Croesio,da lontano paiono massi coperti di neve ma poi,ma poi che spettacolo che armonia col la natura sono queste baite,edificate in tempi lontani da gente pratica e di buon senso che sapevano il fatto loro, sono state fatte per durare nel tempo quindi a sopportare enormi carichi di neve,sono una vera meraviglia,già arrivare quà vale la gita!

Tuttavia l’essere umano è incontentabile,mai sazio,e noi a vedere quei bei pendii intonsi verso Garitta,non rimaniamo incantati dal fascino delle baite ma tendiamo verso la vetta. Una in’aspettata farina ci accompagna fino in cima,ma il momento “clou” della gita è quando incontro un signore che sta già scendendo,si ferma,mi riconosce,si! è Gianni,quante gite abbiamo fatto trent’anni fa! è lui che è stato il mio padrino,perché mi battezzò col nome di Jacolus, marchio che mi porto tuttora. Mi viene incontro mi abbraccia ,Noemi da sotto vedendo la scena ha un presentimento atroce,sta pensando,non saranno mica gay? No!!! le spiego appena ci raggiunge,è un amico di vecchia data che abbiamo fatto di tutto e di più assieme,mi rammenta il Braithorn fatto in giornata dal parcheggio dell’albergo Pirovano di Cervinia e tutto nella nebbia...cose da pazzi!...Sono stati brevi momenti ma intensi,forse sono i momenti più belli e irripetibili,che esprimono sensazioni indescrivibili. Sono momenti che ti lasciano qualcosa...

Ci fermiamo alla croce in prossimità della cima,lassù c’è troppa gente e Jolie che ha il senso della proprietà e del territorio attaccherebbe tutti,quindi via le pelli e giù per un breve tratto verso il Lausetto dove non è ancora passato nessuno,poi un breve traversone per immetterci nella conca che scende alle baite. Che neve! Si passava tra farinosa e primaverile senza accorgerci, abbiamo trovato il meglio delle due qualità migliori di neve,poi soprattutto aver avuto la fortuna di non trovare, in parte, tracce su una montagna super frequentata è stato il massimo. Una bella pausa enogastronomica alle baite Croesio,poi giù come pazzi per le piste deserte. Beh!.. oggi per non avere avuto nessun obbiettivo abbiamo salito la Garitta Nuova da una parte del tutto “nuova “per noi!



data:24-marzo-2011
località partenza:pian Munè
quota di partenza:1525 mt.
quota vetta:2385 mt
dislivello:860 mt.
difficoltà: MS

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