E anche oggi abbiamo azzeccato in pieno la gita, anche se abbiamo tribolato non poco a causa del tempo.
Partiamo non prestissimo per attendere il previsto miglioramento meteo, ma giù pioviggina ancora, e le nuvole umide sulle nostre teste non infondono certo fiducia. L'idea iniziale era il Pitre de l'Aigle, ma andiamo fino a Sestriere per vedere se Cima del Bosco fosse con il cielo sereno, ma anche di là nebbione. Tornati a Pragelato idea Morefreddo, il tempo è buono ma una guardiaparco ci avvisa del pericolo e dell'ordinanza di divieto di fuoripista in Val Troncea.
Così si torna all'origine, e all'alba delle 10 partiamo, Pitre de l'Aigle sia!
Intanto esce un bel sole, davvero caldo, ma il tempo è ancora piuttosto variabile. Saliamo direttamente dalla strada statale sul ponte del rio Combeiraut, su pendii di neve trasformata e ben gelata (poca però) fino a raggiungere la traccia che sale da Villardamont, che ricalca il percorso della strada per l'Alpe Brun, che raggiungiamo senza guadagnare molto dislivello (è la parte più monotona del percorso).
All'alpeggio ci accoglie vento freddo e i nuvoloni si addensano, iniziamo ad avere i primi dubbi sul miglioramento previsto, rapido consulto e decidiamo di proseguire ancora.
Dopo l'alpeggio la traccia sparisce, se non una di sci parzialmente coperta dalla nevicata leggera della notte.
Ci addentriamo sul fondo del vallone, ancora tra i larici, e poi attraversiamo il torrente passando sul versante nord-est, nei pressi di una grossa slavina staccatasi dal pendio proprio sotto la cima.
Di colpo la nebbia ci avvolge e la visibilità diventa pressochè nulla.. la tentazione di tornare indietro è forte, ma sarebbe un peccato, e proseguiamo a piccoli obiettivi. Saliamo un dosso dopo l'altro, cercando di evitare di tagliare pendii (a vederli!), ci fermiamo quando non si vede ad un palmo dal naso, e ripartiamo appena c'è una lieve schiarita.
Tra l'altro la neve sul versante nord-est è ancora piuttosto farinosa e da tracciare, per fortuna si sprofonda 20-30 cm massimo.
Riusciamo a raggiungere il colle con un po' di fortuna tra una schiarita e l'altra, poi non ci resta che seguire la facile e ampia dorsale a sinistra fino in cima, dove arriviamo proprio mentre l'azzurro torna a farsi largo tra le nebbie, che tempismo! Ecco il miglioramento previsto... Abbiamo fatto bene a insistere e crederci!
Poco dopo arriva uno scialpinista solitario seguito pochi minuti dopo dai mitici Podina (saliti dal bosco della Costa Zalet), piacevole chiacchierata, poi loro scendono e noi rimaniamo in punta a goderci il sole, e il panorama che a poco a poco si svela davanti ai nostri occhi.
Impressionante la quantità di slavine scese su tutte le cime a tutte le esposizioni, ma a vedere certi pendii molta neve dovrà ancora scaricare, il pericolo valanghe oggi dato 4 ci stava tutto!
Dopo una lunga e meritata pausa, iniziamo la discesa, non prima di aver raggiunto anche la Costa Treceira, e poi giù sulle impronte in tranquillità e finalmente vedendo da dove siamo saliti, con una traccia un po' da ubriachi, ma non si vedeva davvero nulla!
Piccola soddisfazione personale, con il Pitre ho raggiunto tutte le cime comprese tra il Colle delle Finestre ed il Monte Fraiteve (non sarà proprio una grande impresa però..)
E un grazie a Wonder Ale per la compagnia e sopratutto per avermi seguito nonostante il tempo sembrasse peggiorare ogni minuto di più, bisognava crederci e siamo stati ripagati!

Data: 21/03/2011
Quota max: 2529
Partenza da: Traverses
Quota partenza: 1616
Dislivello: 913
Zona: Val Chisone
Difficoltà: MR

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