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SciAlpinismo : Vallone dei Duc, dopo la nevicata...17-marzo-2011
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 18/03/11 06:57
Notizia riferita al: 17/03/11
Letture: 1543

Dopo una nevicata così abbondante,e le alte temperature il rischio valanghe è altissimo,allora dove si và? dopo qualche mumble!mumble! ecco la soluzione;se la neve non è sicura si va dove i pendii sono sicuri, la foresta dell’Alevè è il luogo ideale. Certo chi si inoltra in questa selva non deve pretendere di fare una bella sciata,ma deve avere l’occhio contemplativo per ammirare quest’ambiente senza uguali,poi, se si viene dopo una abbondante nevicata,allora non ci sono parole per descrivere tale meraviglia, nemmeno le immagini rendono come chi li osserva quando si trova immerso nella farina tra quegl’ alberi contorti e stracarichi di neve.

Questa mattina si presenta la ghiotta opportunità per ritornare in questi luoghi solitari e dimenticati,io e Vanni siamo tormentati solo da un dubbio;riusciremo a battere la traccia fino al Grande Albero? ma appena lasciato la borgata Alboin e abbiamo incominciato a pestare neve il dubbio svanisce,la neve già sufficemente assestata permette di non sprofondare più di tanto,e anche con l’ausilio di Nadia che ci da una buona mano a fare la traccia,in due orette arriviamo al rifugio Bagnour,tuttavia non per la via più diretta, perchè in questo labirinto riusciamo anche a sbagliare strada, io tendevo sempre andare a sinistra, quando batteva Vanni tirava a destra,e quando siamo arrivati al rifugio ci siamo accorti che il percorso ideale passava nel mezzo.

Si sta rasserenando decisamente,Nadia la nostra pulzella è attratta dalla terrazza “ensoleillèe” del rifugio,adocchia una sdraio e ci abbandona per il resto della salita. Io e Vanni non cediamo alle lusinghe dell’ozio,proprio ora che incomincia la parte più bella del percorso,poi abbiamo un appuntamento con il Grande Albero ha passato tutto l’inverno lassù di guardia al vallone,quindi scarichiamo gli zaini di tutte le bevande e vivande e leggeri come non mai ci inoltriamo in quell’ambiente da favola. Saliamo tra alberi incappucciati di neve come non mai,da nascondere il verde dei loro rami,la bianca coltre questa volta ha coperto proprio tutto. C’è un silenzio assoluto interrotto ogni tanto da cascate di neve che scendono dalle pareti della Jarea, scendendo formano grosse valanghe fino a lambire la foresta, ma anche con la loro potenza, come per rispetto a questi pini secolari non hanno mai osato addentrasi nel bosco,che da sempre è luogo sicuro di tutti gli animali che la abitano.

Vanni praticamente mettendo il turbo batte tutta la traccia e in un’oretta arriviamo al Grande Albero,che spettacolo! è per metà sommerso, si vedono solo più le sue lunghe braccia tendenti verso il cielo,come un gigante è sempre lì a far da guardia alla foresta. Stiamo lassù pochi attimi ma intensi,però non senza aver scolato un buona bottiglia,qual posto migliore per brindare con un panorama così...le Lobbie, le Ale Lunghe,la Jarea,ci fanno da corona. Una brezza pare accarezzaci,è lo spirito del Grande Albero che ci saluta, ci invita a scendere in fretta,non vuole che lasciamo laggiù la nostra amica troppo tempo da sola al Bagnour. Allora giù veloci come il vento,arriviamo al rifugio in tempo per pranzo,ho portato tante cose buone,tra cui una confezione di “petali di bresaola” da euro 4.95 che Jolie in un momento di mia distrazione appena l’ho aperta, la inghiottita furtivamente, lasciandomi ad un palmo di naso. Fortunatamente c’erano ancora tante altre cose prelibate. Per punizione a Jolie non abbiamo più dato nulla,ma anche lei consapevole del misfatto ha sempre girato alla larga,senza domandare più nulla. Ci capiamo...

Il sole ha fatto il suo lavoro oltre a scaldarci ha fatto diventare tutta quella bella farina in una bella polenta,comunque ancora ben sciabile. Arriviamo all’auto che la nostra povera neve è ormai al limite, domani ci sarà di nuovo l’erba, siamo già a metà marzo.... e in una stalla vicina delle pecore attendono per uscire al pascolo dopo un’ inverno al chiuso, ormai la loro attesa è al temine...


data:17-marzo-2011
località partenza:borgata Alboin di Cateldelfino
quota partenza:1500 mt.
quota arrivo:2430 mt.
dislivello:830 mt.
difficoltà MS

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