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SciAlpinismo : Monviso Due Giorni Due Dita Due Picche e Una Valanga
Autore: pierriccardo (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/04/07 01:54
Notizia riferita al: 12/04/07
Letture: 4470

Mi permetto di scherzare perché ancora una volta non s’è fatto male nessuno.
--Sabato di Pasqua-- Metto la sveglia alle 4. Mi sveglio. Ho sognato che alle 4 fa freddo. Sposto la sveglia alle 5.
Alle 8 parto da Pian della Regina con la tavola. Ci sono due davanti a me.
Oltre gli impianti piglio su dritto, troppo dritto, si sprofonda nella polvere 50cm con le ciaspole e la neve attacca sotto. Mi raggiunge un ragazzo che ha la bontà di aspettarmi; superiamo i due che si dirigono verso il colle del Viso.
Meteo splendido. Un po’ troppo caldo.

Arrivati in vista del canale Due Dita vediamo altri 2 che sono già a metà canale.
Saliamo. Io tolgo subito le ciaspole che attaccano sotto e le pianto nel bel mezzo del conoide; gli altri 3 procedono con gli sci.
Vediamo che anche i 2 che andavano verso il colle del Viso hanno cambiato idea e ci seguono.
Arriviamo a quota 2780, dove il canale piega a sinistra. Mi fermo in mezzo: stanno scendendo i primi 2, che si erano fermati a q. 2950 per troppa polvere.

Sento un rumore che pare una scarica. Ma smette subito.
Dopo 10 secondi alzo la testa; qualcuno urla… guardo su: il canale, 30m sopra di me è pieno di una nuvola di polvere che si avvicina; mi butto a sinistra, 7-8 passi di corsa, giusto in tempo, ad un metro da me un fiume di polvere e pallottole scende impetuoso a valle: altezza in centro 1 metro circa, fronte di una diecina di metri che scendendo si allarga, lasciando due strisce di 4-5 metri intatte da ogni lato.
Anche i 3 sopra hanno fatto in tempo a scansarsi, uno con una curva in stile un po’ approssimativo, ma con una velocità notevole.
Urliamo ai 2 sotto, che si spostano anche loro.

Dal mio canto guardo ora affascinato questo torrente solido.
Il secondo pensiero è di un addio o almeno di un lungo arrivederci alle mie ciaspole.
Il terzo è di filmare l’avvenimento, ma ormai è troppo tardi.
Il quarto, senza pensarci tanto su, è di decidere che per oggi basta così, e si scende subito. Tutti.

Si scende, sulle strisce di polvere di stelle laterali, che ci ripaga ampiamente del fatto di non essere arrivati in cima.
A metà conoide ci sono le mie ciaspole piantate là in mezzo…. Ma non sono piantate nel verso in cui le avevo piantate io!!!!!!!!!!! I 2 scesi prima me le avevano raccolte a spasso per il conoide e poi, non sapendo che fossero mie, avevano dato anche un “colpo di Arva” alla ricerca del ciaspolatore sepolto. Grandi!

Conosciamo anche i due simpatici saluzzesi che forse stavano pensando tra sé e sé che mai più avrebbero seguito dei sautabealere come me.
Si passa dal lago Chiaretto spingendo (specialmente io) un po’.
E poi giù, nella polvere che è rimasta soffice finora che é poco più di mezzogiorno.

Ad una cunetta faccio anche un bellissimo salto, ma all’atterraggio lascio a voi l’immaginazione……. Ho mandato il video ad Enrico…..

Arrivo agli impianti e mi accorgo che mi manca la picca!
Chiedo ai 2 che mi seguono, nessuno ha visto niente…. Sì sì, l’avrò senz’altro lasciata sotto il Chiaretto, dove mi son fermato qualche minuto coi 2 primi della classe!
Bene, domani si cambia programma.
E, tanto per cambiare, salirò, salirò, diciamo, verso il Due Dita, alla ricerca della picca perduta.

RIFLESSIONE….Ma se fossi partito con la sveglia delle quattro, L’AVREI SCRITTA IO QUESTA STORIA?

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--Domenica di Pasqua—Metto la sveglia alle 4.15. Mi alzo. Alle 7 parto con la tavola da Pian della Regina.
Ah, dimenticavo. Ho una picca nuova di zecca, carissima, tanto, primo: non so se ritroverò la vecchia; secondo: ho sognato che me ne serviranno due. E oggi gli farò un sacco di foto.

Il meteo oggi non è più quello, fantastico di ieri.
Salgo, evito il dritto di ieri e seguo le nostre tracce di discesa di ieri; la neve che ieri pomeriggio ha mollato un po’, oggi regge bene il mio peso e vado su.

Al punto dove mi ero fermato coi 2, la picca non c’è, ed io che ho visto altre tracce ho già deciso che me l’hanno ciulata.
Continuo: ecco il punto del mio atterraggio di ieri dopo il grande volo ( ricordo che Enrico ha il video…), l’occhio mi cade su un pezzetto di metallo di 1 cm che sbuca dalla neve: toh, ha il colore della mia picca.
E’ LA MIA PICCA! La dissepolgo, la disseppellisco, la disnevo, in due parole la estraggo dal suo destino e continuo. Si va a vedere com’è il canale.

Arrivato in vista vedo che a metà canale, come sempre, a qualsiasi ora parti, ci sono già altri 3 davanti.
La neve è consistente, specie dov’è venuta giù la scarica e così arrivo a quota 2780 con le ciaspole.
Mi fermo dove mi ero fermato ieri per far passare la valanga e mi metto i ramponi.

Nel frattempo scendono i tre che, ho visto, sono arrivati in cima.
Ma la neve è ancora un po’ duretta e crostosa. Sono le 11.15.
Continuo: verso l’uscita è tutta polvere: si sprofonda oltre il ginocchio, le tracce di salita cancellate dalle discese. Tempo coperto: meglio così, così non rischiamo le scariche di ieri dal canalino che scende dalla Gastaldi. Sale la nebbia, ma arrivo sul colle prima io.

E, sorpresa, un bel sole caldo, lassù e al di là, verso il Vallanta.
La mia macchina foto fa i capricci: quando l’accendo fa subito una foto da sola e poi non ne fa più.
Cambio le batterie, la spengo, la riaccendo, uguale.
Di fare un autoscatto non ne vuol nemmeno sentir parlare.
Ma la frego io. La piazzo sulla cresta, La accendo e corro a mettermi in posa: il tempo che esce l’obbiettivo e lei scatta: ho quasi un secondo e trenta centesimi di tempo. Ma non posso prendere la mira. La metto a stima. Prima foto: vengo senza testa. Seconda: quasi perfetta. Terza: perfetta.

Penso che è dura dover fare tutto da soli. Ma questa foto la dovevo fare a tutti i costi.
Non tanto per dimostrare che ero stato qui, perché il tempo di dimostrare qualcosa a chicchessia per me è finito da un bel po’, ma perché me l’ha chiesto Enrico( lo capirete vedendo la foo) ed ogni suo desiderio è per me un ordine.(Boooom!)

Cincischio un po’ lassù al sole di quest’altra pasqua, che significa passaggio… una volta si passava al di là del Mar Rosso facendo aprire le aque con un colpo di verga… io oggi mi accontenterei di passare al di là del Passo Due Dita e scendere al Vallanta per quel bellissimo canale al di là.
Ma oggi non si può, la fioca è venuta un po’ trop mola al di là… e poi come ci ritorno di qua?

Cincischio ancora un po’, così la fiocavenunpopimola anche di qua e si scende meglio.
Infatti dopo una diecina di metri, sulle derapate di chi è sceso prima di me, arrischio la prima curva in backcountry, tanto se cado nessuno mi vedrà, tanto ho due picche in mano, di cui una nuova di zecca e cara come il fuoco.

Se mi è venuta bene lo so solo io, vi dico soltanto che la neve nel canale era più bella di ieri e che sono arrivato in fondo fischiettando un motivo che mi piace tanto e che se si potesse sentir cantare farebbe così:

“””””…..Mi farò strada tra cento miliardi di stelle
La mia anima le attraverserà
Nessuna di esse vivrà in eterno.
Vi sono, dicono, cento miliardi di galassie
Tocco l’infinito con le mani
Aggiungo stella a stella
Sbucherò da qualche parte
Sono sicuro, vivremo per l’eternità
Ma già qui vivo vite parallele
Ciascuna con un centro con un’avventura
E qualcuno che mi scalda il cuore……………..”””””

Non vi parlo della neve dal lago Chiaretto in giù, oggi, dopo le 13:
faceva veramente schifo, era marcia, molle, sfondosa e piena di buchi pieni d’aria e quindi valangosa e pericolosa.
Il pendio in polvere del giorno prima era tutto svalangato e al mio passaggio continuava a venire giù tutto.
Complice la nebbia in cui ero ripiombato qua sotto, ero ormai quasi sugli impianti e mi stavo seriamente chiedendo se non avessi sbagliato strada.

Di salti con la tavola oggi non ne ho più arrischiati.
Mi è bastato quello di ieri.
Di cui, non so se già ve l’ho detto, Enrico ha un video.

Data: sa e do 7 e 8/4/2007
Partenza: Pian Melzé o della Regina, Q. 1700M
Zona: Monviso, Valle Po, Crissolo
Arrivo : Colle Due Dita, q. 3012m
Dislivello: 1300m
SCALA DIFF.: 4.2 E2

Album foto
Tracciato gps


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