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SciAlpinismo : Les Ecrins sont Les Ecrins - Grand Renaud, 06.03.2011
Autore: mountain (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 12/03/11 11:15
Notizia riferita al: 06/03/11
Letture: 1076

Dopo la puntata nel Taillefer, abbiamo trascorso la serata da Eric Durdan, guida negli Ecrins, presso il suo chalet 'Les Petites Sources' di Le Vert a Bourg d'Oisans e davanti al caminetto con il genepy fatto da sua moglie Pauline, le gite fatte negli Ecrins sono state tante.
Per domani ci sconsiglia le gite da Ornon ma suggerisce quelle da Villard Reymond o da Villard Notre Dame.
La giornata si preannuncia splendida di sole ma freschina.
La salita in auto a Villard Notre Dame è già una vera gita; la strada è un lavoro incredibile; è tutta scavata in una parete verticale alta 600 metri con diverse gallerie; penzolano continuamente candele di ghiaccio e prudentemente nonostante la carreggiata sia poco larga, rasento la parete per mettere fuori dal tiro le nostre teste da quelle lance; ogni tanto sull'asfalto si incontra un bel cumulo di ghiaccio venuto giù (da noi sarebbe senz'altro chiusa).
Passata la zona con un po' di fiato sospeso si giunge nel ridente e soleggiato Villard Notre Dame.
Il pallino era Le Rochail, è tutto innevato eccetto il traverso esposto ma temo sia troppo lungo per noi che stasera rientriamo; andremo pertanto al Grand Renaud.
Ci fermiamo nella piazzetta davanti al palazzo civico, come ci aveva detto Eric; scopriamo dopo che la strada è pulita fino al primo tornante che segue, ma sono meno di 10 minuti.
In un quarto d'ora siamo al ponticello e calziamo gli sci; c'è una traccia e molto ben fatta, bene! La neve è farinosa con un buon fondo.
Passiamo il boschetto e poco dopo ci inoltriamo nella comba.
Lo spettacolo è grandioso, cascate tutto intorno; chissà dove si passa? Ma la traccia c'è e la seguiamo. Metto davanti Pierin; i pendii si fanno sempre più sostenuti; per oltre un'ora non lo sento più parlare; ogni tanto si gira con lo sguardo preoccupato; lo tranquillizzo facendo foto con noncuranza.
Finalmente sbuchiamo sopra la cascate, poi dopo una bellissima dorsale ci troviamo finalmente nel vallone alto grazie ad una traccia veramente perfetta e Pierin si rilassa.
La tensione accumulata lo ha un po' fiaccato, mi dice 'Passa avanti che io fra un po' mi fermo e ti aspetto'. Raggiungo la punta rocciosa, poi l'ometto centrale, attraverso tutta la cresta fino alle rocce del Pic du Col d'Ornon dove individuo un bel settore di discesa.
Spettacolo grandioso su tutti gli Ecrins, il Taillefer, il Vercors, Belledonne, Grand Rousses, Galibier. Un po' di foto e gran discesa nella polvere; recupero il Pierin, scendiamo sull'itinerario di destra che è stato in ombra e ci divertiamo come due ragazzini,'prope da pisesi adoss'. E finalmente il Pierin sorride!
Gita molto rude e di grande intensità; la zona non concede tregua, non per niente una guida che avevo incontrato all'Olan commentando l'asprezza di questa splendida area mi diceva 'Les Ecrins sont Les Ecrins'.

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