E’ tutta la notte che piove a dirotto,lassù senz’altro sarà caduta un bel pò di farina,vado in fibrillazione,chiedo a Carla se posso andare passare una notte in solitudine tra i miei monti. Lei mi conosce,sa che quando sento il richiamo della foresta nulla mi può trattenere,mi fa mille raccomandazioni e a malincuore non si oppone al mio desiderio. Quando cade la neve per me è come la montagna andasse in estro,la vedo più viva,più mutevole,più misteriosa,si! molto più affascinante! E come attirato da forze invisibili parto alla ricerca di emozioni. quando salgo immerso una nevicata mi emoziono a sentire il silenzio,e scorgere la direzione dietro la bruma,è una sensazione indescrivibile.

Oggi non ho in mente grandi cose, ma semplicemente salire per una carrareccia fino alla capanna del Riccordone,una graziosa costruzione in legno con stufa e legnaia,costruita dalla Forestale durante il rimboscamento delle pendici del Riccordone, poi lasciata anche a disposizione degli escursionisti.

Con qualche difficoltà arrivo a Frassino,come nevica!Poi su per la su per la strada comunale che attraversa molti gruppi di baite ancora abitate. Un altro buon motivo che ho scelto di venire da questa parti,è perché si può trovare la neve solo durante una forte nevicate,essendo esposto a sud,è più meta di chi va a piedi. Ma ora la neve c’è eccome!Qualche auto scende piano, piano con le catene,chissà cosa penserà il guidatore vedendomi salire con gli sci!

Poi superato l’ultimo gruppo di baite eccomi fuori dal mondo, e ancora oltre 400 metri di dislivello. Saranno già una trentina di cm di neve fresca,che lassù supererà il mezzo metro. Gli alberi sono stracarichi sembra di passare sotto una galleria di coralli bianchi. Decine di caprioli mi osservano curiosi, si sente anche il cinguettare del “Re-cit”anche lui è contento quando nevica.

Salgo facendo un solco sempre più profondo,poi finalmente ecco la capanna,quanta neve fresca c’è quassù! Jolie mi anticipa ad entrare ,a lei piace andare nei bivacchi. Come accoglienza mi trovo proprio di fronte un calendario hard,con una bella bionda cui qualcuno li ha messo voce,con una scritta che raccomanda di toglierci gli scarponi. Devo dire a don Cornelio di portare quassù i ragazzini della parrocchia,così oltre a svegliarsi, impareranno anche l’educazione!

Come prima cosa accendo la stufa,in modo da crearmi un’alcova per la notte. Non ci sono brande ma mi arrangio avvicinando due panchine. Il pomeriggio lo passo finendo di leggermi un libro. Come si sta bene al caldo della stufa scoppiettante e vedendo cadere la neve. Cala la notte,come si fa non andare a fare un giretto fuori dopo cena a fotografare i “coralli”.Ma questa notte non mi lascia proprio mancare nulla,arriva un colpo di vento e si rasserena! Non lo sapevo!siamo prossimi al plenilunio,e questa notte magica mi regala un fantastico paesaggio lunare che pare giorno.

Sazio di emozione mi crogiolo nel sacco a pelo vicino alla stufa, i raggi argentei della luna mi illuminano il volto,guardo lassù e penso...penso che non sono solo,immagino che lassù tutti abbiamo,un gemello cosmico,un’ alterego che attende un sorriso tra gli spazzi siderali. Tanti piccoli cenni,fra le montagne,alludono a tale universale simpatia,fatta di amicizie singolari,rarissime irripetibili. E’ il mistero dell’unità nella differenziazione. E’ la fragilissima eppure irrevocabile armonia,reciproca tra i fiocchi di neve,cime lontane,nuvole e stelle,volti non solo dei monti o di umani ma di creature eteree e invisibili. Ascoltarne il gelido soffio impalpabile e leggero in ambiente alpino,trattenere sulle labbra esangui,il freddo tepore non ancora baciato,è come entrare nella bianca gioia della montagna,sino ad essere innamorati.

Al mattino mi sveglia un’alba radiosa come non mai,la montagna si è tinta di rosa,mi telefona Carla e mi domanda ironicamente: allora ha dormito bene il mio innamorato della neve e della montagna?!


data:16-17 febbraio-2011
località partenza:Frassino
quota partenza:750 mt
quota capanna:1500 mt c.
difficoltà:nessuna
dislivello:750 mt. c.

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