La punta dei Tre Chiosis,mi ha sempre affascinato si può salire da tre versanti,il più frequentato è dal rifugio Savigliano per la costa Savaresch,che è il più evidente,invece il più nascosto sale dal vallone di Soustra,dove si trova sempre dell’ottima farina ci si sbuca in vetta salendo un pendio canale,questa è un itinerario per amatori,occorre neve sicura,
ma il pendio che più degl’altri passa inosservato è quello che parte in un punto indefinito tra Chianale e Pontechianale.,basta lasciare l’auto in uno dei tanti slarghi(occorre la pala per fare il parcheggio in casi di neve) e su senza una meta precisa per gli ampi e ameni pendii a sud.
Questo itinerario va preso al volo subito dopo una nevicata,perché si trova un mare di farina,che il giorno dopo data l’esposizione è già una bella crosta.
Ma...noi pensionati che al posto di prendere la tessera della bocciofila,abbiamo trovato un’altra maniera per ritornare bambini;stiamo sempre in pool position,aspettando che passi la perturbazione,e scattiamo dai blocchi di partenza che non ha ancora smesso di nevicare...
All’alba siamo già a spalare neve per fare il posto auto,non a pagamento, ma ha forza di braccia,passa un macchina che ci guarda come fossimo marziani,
ma poi vede Jolie correre per la carreggiata,allora capisce che è tutto normale e ci saluta con un colpo si clacson e un cenno con la mano, va verso il lavoro,
mentre noi conquistatori dell’”inutile”puntiamo le nostre vele in quel mare di neve intonso pronto per essere solcato.
Domani le previsioni danno di nuovo neve,ma oggi..che giornata !non un filo di vento,un’azzurro indescrivibile,una giornata talmente bella che in una foto casuale mi sono venuti il sole e la luna assieme!
Poi non parliamo della neve, una farina fantastica abbondante al punto giusto e sicurissima,perchè se fosse stata altrimenti ci saremo fermati sul primo dosso.
Questo è il bello della compagnia che mi circonda,non avere l’idea di salire ad ogni costo,ma prendere il meglio di ogni circostanza.
Infatti il meglio arriva quanto prima,Aldo per colazione tira fuori dallo zaino un’ottimo salame e del pane fatto in casa,innaffiato dal suo vino che è un vino di carattere,
tutti gli anni sempre diverso anche se è della stessa vigna,perché ogni anno le condizioni sono diverse,non come molti dei vini,non di qualità,tutti con sapore standard,tutti uguali senza sfumature,ne buoni nè cattivi,almeno cattivi lo fossero!si potrebbe dire che hanno un brutto carattere,ma invece sono flosci,un pò come si vuole ottenere la società oggi...cioè...senza carattere.
Invece noi il carattere lo dobbiamo tirare fuori nel tratto ripido della gita,in primo luogo valutare la neve se è sicura, poi una bella prova di forza a tracciare la pista su quel pendio ripidissimo. Ma ad avere più carattere di tutti è stata Jolie che con le sue gambette,nuotava letteralmente in salita.
Ma tutte le fatiche vengono premiate,e noi siamo premiati in primis da un'eccellente bottiglia di una barbera vivace con un carattere vigoroso,poi da questo panorama con in Monviso di fronte,infine premiati da una discesa esilarante in quella fantastica farina che era perfino un peccato rovinare con le nostre tracce,ma domani la nuova neve rimetterà le cose a posto,
noi ci godiamo questa effimera bellezza i questi attimi eterni di discesa. Scendiamo drogati da questa polvere bianca che costa nulla,sotto un cielo azzurro senza una nuvola.
Urliamo gioiosi come bambini,Siamo stati fortunati...abbiamo trovato una finestra di azzurro,in queste perturbazioni che si rincorrono.E come diceva la Rossella di "Via col vento" ... domani sarà un altro giorno!
data:19-novembre-2010
località di partenza: due km. prima di Chianale
quota di partenza:1750 mt.
quota vetta:3060 mt c.
dislivello:1300 mt.c.
difficoltà:BS.
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