In certe giornata o si sta a casa, o si deve partire solo con la fiducia in previsioni meteo e sensazioni. Siccome di stare a casa non ne sono capace (ma per fortuna sono in buona compagnia) si va alla volta della Val Varaita, che ormai sta diventando piuttosto familiare.
Giù piove, man mano che la risaliamo sembra schiarire, ma arrivati a Genzana gli sprazzi di sereno che mi immaginavo...sono appunto da immaginare! Beh ormai siamo qui, rinunciamo alla meta originaria (Pienasea) per qualcosa di più tranquillo e breve, la Punta Tre Chiosis.
Ci incamminiamo lungo la strada asfaltata che sale subito passando nelle vicinanze del Rifugio Savigliano, sopra di noi il cielo è uggioso, e le schiarite soltanto un ricordo.
Il morale della truppa (trio consolidato Wonder Woman Ale, Clot e il sottoscritto) non è dei migliori: Clot non si lamenta, Ale un po' per il tempo un po' per gli acciacchi di vecchiaia è taciturna (almeno non mi insulta) io cerco come posso di sdrammatizzare, motivando gli altri con la mia convinzione di trovare il sereno.
LA strada diventa sterrata e termina alle Conce, dove arrivano gli impianti sciistici: siamo avvolti da nebbia e umidità; la tentazione di tornare indietro c'è, ma ormai dato che siamo qui...saliamo ancora, un po' alla cieca, rintracciando un sentiero che ci porta sulla Costa Savaresch...dove per magia sbuchiamo sopra le nuvole ed appare a noi un bel cielo blu con la cima sullo sfondo.
La fiducia riposta nelle previsioni è stata premiata. Ora il morale è nuovamente alto, si scherza e si scattano foto come sempre (meteoropatici?).
Saliamo in cresta dove il panorama si fa eccezionale, la ovest del Viso sembra a due passi, e tutto il mare di nubi dove emergono solo le punte sopra i 3000 m; l'unica incognita sono le nebbie che possono salire da un momento all'altro.
Percorriamo tutta la lunga Costa Savaresch, raggiungendo una casermetta diroccata, ormai a pochi passi dalla cima, che raggiungiamo con un ultimo strappetto più faticoso tra detriti.
Foto di rito con la croce (un po' malconcia, se qualcuno salisse dovrebbe portare fil di ferro per attaccare un pezzo caduto), e poi troviamo un posticino riparato dal vento per mangiare, nelle vicinanze della anticima Ovest dove si stacca la Costa Tre Chiosis, qui c'è anche una casermetta in buono stato di conservazione.
Abbiamo la fortuna di restare tutto il giorno al sole, nonostante le nubi lambiscano la montagna da tutte le parti, ma sopra il cielo è azzurro e le nuvole si rincorrono portate dal vento. Meglio di così non potevamo proprio chiedere, pranziamo in maglietta a 3080 m!
Poi dopo una lunga sosta il cielo si vela, e ci dice che è ora di scendere; anche se la visibilità è poca optiamo per un anello scendendo dalla Costa Tre Chiosis, percorso molto diretto ma praticamente privo di sentiero. E' comunque intuitivo, basta seguire la costa per la sua interezza, prima su terriccio e poi per pratoni delimitati da paletti utilizzabili come punto di riferimento. Quando il costone termina troviamo tracce di animali che scendono nel vallone sottostante, e le seguiamo raggiungendo la strada percorsa al mattino.
Ultimi problemi a ricordarci dove avevamo lasciato l'auto (sembravano le comiche), immersa nella nebbia.
Una bella gita insperata, per questo ancora più di soddisfazione. Nemmeno a dirlo un ringraziamento a Clot e a Wonder Ale (oggi al 50% infatti riuscivo a tenere il suo passo) che si sono fidati della mia speranza di trovare il sole.

Data: 03 ottobre 2010
Quota max: 3080
Partenza da: Genzana di Pontechianale
Quota partenza: 1680
Dislivello: 1400
Zona: Val Varaita
Difficoltà: EE

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