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Escursionismo : Magica valle MERIS..una passeggiata EnoCulturalGastronomica 12- settembre-2010
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 14/09/10 07:47
Notizia riferita al: 14/09/10
Letture: 1282

Quando si vuole solo fare quattro passi e poi mettere le gambe sotto il tavolo davanti una bella e sostanziosa polenta,e la volta che senza volerlo e programmarlo si fa un gitone,Ma è tutta “colpa”della valle Meris che come una donna gentile ed accogliente ha voluto mostrare le sue bellezze a chi la ammirava con gli occhi meravigliati di un bambino,e rapiti da tanta bellezza ci ha trasportati fino lassù dove i laghi si confondono con il cielo...

Assieme a me c’è Donatella,lei e solo da poco che va in montagna, aveva manifestato il desiderio di andare al Livio Bianco,per poi festeggiare la fine della sua dieta con una bella polenta... lei lascia fare a me... per chi mi conosce, per me la montagna non è solo punte e valli,rocce e ghiaccio,ma anche cultura. Quindi prima di raggiungere il rifugio le propongo la variante di un’oretta per i Tetti Bariau.
E’ un bel sentiero che arriva su un poggio panoramico su sant’Anna,esso è ornato da dei bellissimi muri a secco,che l’ingegno dei nostri avi hanno saputo costruire con maestria,a loro bastava un colpo d’occhio,per conoscere la pietra ed innalzare questi muri in sicurezza che hanno saputo resistere nel tempo alle intemperie e anche alle alluvioni. Non erano ingegneri, ma,sapevano “parlare” con le pietre e rispettavano la natura. Alla mia amica è piaciuto molto questo breve variante culturale,si soffermava incantata a leggere i racconti del tempo che fu, posti sulle steli sul percorso.

Dopo questo bagno di cultura,ci avviamo verso il Livio Bianco,per un bagno gastronomico. Le ho detto che è un percorso molto luuuungo e sale poco,ma con una giornata così con l’occhio meravigliato al nuovo ha fatto in modo che si arrivasse al rifugio quasi senza fatica trasportati dal vento dell’entusiasmo...E poi alla vista di quel lago così grande e di un blu così intenso! si rimane incantati e senza parole!

Bunny ci viene incontro,manifestiamo il desiderio di una bella polenta per pranzo,ma...sono solo le undici appena passate,sprecare così un’ora nell’attesa del desco,sarebbe stato un vero peccato,poi... con una giornata così. Ho provato ad accennare alla mia amica che lassù oltre un’ora di cammino c’è un altro lago ancora più grande e più bello. Ci guardiamo in faccia,Bunny capisce al volo e ci dice che la mensa è aperta fino al pomeriggio inoltrato...quindi come se non avessimo già oltre tre ore e più di mille metri nelle gambe ci troviamo a salire verso il lago superiore di Sella.

Percorriamo la bellissima mulattiera ,incontriamo molta gente che scende,tra cui un gruppo di bambini che cantano una filastrocca dell’asilo. Poi incontriamo un signore che per sfuggire alla ressa del rifugio è andato a dormire quasi in cima al Matto. Ahhh! ho trovato un matto come me ,li stringo vigorosamente la mano,mi sento meno solo e più compreso! Finalmente arriviamo al lago,Donatella, che 1500 metri di dislivello tutti assieme non li ha mai fatti , l’ho sempre vista salire con il sorriso sulle labbra,sorriso che si è trasformato in gioia quando siamo giunti al poggio panoramico sul lago. L’evento va festeggiato,tiro fuori i calici e una buona bottiglia, poi una bella fumata,ci fa contemplare meglio questo momento magico. Ci fermiamo solo pochi minuti,ma intensi,la polenta ci aspetta!

Scendiamo,poco più in giù sento una vibrazione nell’aria,come un frrrr!!!,vedo vicino ad un mio piede una bella vipera, mi sta avvertendo di non pestarla. Io le do la precedenza e lei molto discretamente si infila in una fessura della pietraia. Io non ho paura delle vipere,mangiano i topi e i topi portano malattie, quindi hanno la loro funzione nella Natura,non sono aggressive,ti mordono solo se le pesti la coda,e hanno ragione! Non ne ho mai uccise nessuna...Però quando uno è immerso nella natura come me,in un certo senso avverte di più il pericolo,diciamo che sono più “animale”perchè il senso di vibrazione che mi ha mandato la vipera si è trasmesso nella mia gamba,e per un bel pò recepisco quella strana sensazione di avvertimento e di pericolo...

Verso de due e mezza,arriviamo da Bunny,ci accoglie con grande cortesia e famigliarità,ci aspettano due piatti di polenta fumante triplamente condita,e un’ottima bottiglia di Bonarda. Qual luogo migliore e questo per concludere la gita su una terrazza vista lago con un bel sole settembrino che ci scalda,ma soprattutto la goliardica compagnia che abbiamo trovato. A fine pasto è il momento del digestivo,il mio centerbe mette a dura prova le papille gustative di Bunny, e fa straparlare un vecchietto che si vantava di aver già attraversato a nuoto per ben tre volte in andata e ritorno il lago del Livio Bianco,noi non lo contraddiciamo, perchè in un luogo fantastico come questo il sogno e la realtà si confondono. Oggi non avrei mai sognato di far conoscere tutta la valle della Meris in lungo e in largo alla mia amica, invece... Mi viene in mente la frase di un anonimo che ho letto l’altro giorno lassù nel bivacco del sul monte Bourel.:”Prima del pensiero conta il passo,prima del passo conta il respiro,ma ancor prima del respiro conta il sogno!” ...e se qualche volta si avvera...tanto meglio,però bisogna crederci per che diventi realtà, poi... che cos’è la realtà se non ciò che crediamo!



data:12-settembre-2010
località di partenza:sant’Anna di Valdieri
quota di partenza: 980 mt.
quota lago 2338 mt.
dislivello totale:1500 c.
difficoltà:voglia di camminare...

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Autore Commento
Chaberton1953
Inviato: 15/9/2010 13:45  Aggiornato: 15/9/2010 18:19
Primo della classe
Iscritto: 17/3/2009
Da: Torino
Inviati: 46
 Re: Magica valle MERIS..una passeggiata EnoCulturalGastro...
Mastro Jacolus, ch'a m'permetta ed dije "brav"!
Primo perchè chiel a l'è la colonna d'la "Fioca", per numero di resoconti.
Secondo, per il suo stile di scrittura naturale e istintiva. Che, poi, significa sincerità e capacità di provare sempre entusiasmo e stupore dinanzi alla montagna.
Terzo, per la sua filosofia (anche quella naturale e istintiva). Destopèse 'na bouta 'd bonarda ch'a t'frisa an boca, mentre ciaciàre con an somà, o t'soride a 'na fumèla, o t'respìre 'l perfum dla toma ch'as mesc-ja nt al fum dla polenta... E ritrovarsi a pensare al mondo, alla vita vissuta, all'eternità che ci resta da vivere... Senza temere la cengia o la notte, dialogando con la morte (che ci ha già sfiorati tante volte, strappandoci pezzi della nostra anima) per risorgere sempre più sereni.
Mastro Jacolus: apen-a ij l'hai 'na giornà, mi e 'l me somà Barba Pierìn adaròma al Livio Bianco, per celebrare il sacro rito della sincerità e dell'entusiasmo, con 'na bèla polentàsa counsa e doe stope!
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