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SciAlpinismo : Breithorn Occidentale e Centrale 25 agosto
Autore: Bertu (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 26/08/10 17:50
Notizia riferita al: 26/08/10
Letture: 1186

Classicissima. Il tempo la scorsa settimana ci aveva fatto desistere dalla ormai quasi tradizionale, per me ed Eli, scialpinistica di agosto ai Breithorn. Questa settimana riusciamo a partire mercoledì mattina, sfuggendo così alla calura di questi giorni. Levataccia, solita tappa a Scarmagno per la colazione ed alle 7 siamo a Cervinia. Dato che risaliamo con gli impianti…, l’obbligo è di trovare altre tre persone per formare il gruppo da 5 che gode dello sconto di € 8 a cranio (rabbino), per cui, non appena scorgo un’auto con tre signori sopra propongo loro il tutto, accettano di buon grado, anche perché leggendo la targa vedo GE… (per i genovesi: non prendetevela ho iniziato io, quindi non sono da meno…).
Come al solito la parte per me più difficile è affrontare il viaggio con gli impianti… di cui non mi fido per niente, ma tant’è. Risalendo il tratto per il Plateau Rosa la prima sorpresa. Il ghiacciaio che di lì scende verso il Breuil è messo veramente male, grigio e crepacciato. Lo ricordo così solo nel 2003, anno pessimo per il caldo e temo condizioni sicuramente non da sci in alto, male che vada abbiamo i ramponi, ma il buongiorno non è dei più rosei. All’arrivo Elisa ha patito un po’ lo sbalzo e così ci rilassiamo vedendo la folla di ricercatori di neve firmata (come dice Corona, quello di Erto!!!!) riversarsi sul ghiacciaio in condizioni ormai pessime. Molti buchi hanno invaso le piste, pardon sarebbe meglio dire il contrario. Fa pensare lo spiegamento di mezzi messi in campo da Zermatt e Cervinia per contrastare il fenomeno, addirittura escavatori che tentano di chiuderli. Basta poca cultura di montagne per capire che la sofferenza della natura è forte in questi luoghi sfruttati e spremuti fino all’ultima goccia, o meglio fino all’ultimo cristallo. Se non ci fossero gli impianti anche noi non saremmo qui, per cui non mi dilungo in discorsi di etica, che poi non riesco a sostenere.…
Iniziamo quindi la salita e mi accorgo che da 3500 in su le cose cambiano decisamente. A lato delle piste vedo che un manto di circa 25cm di neve trasformata ricopre gli orrori del caldo estivo e dello sfruttamento, buon segno, penso, infatti di lì in su la situazione è molto migliore. In un’oretta raggiungiamo il colle del Breithorn e la casetta di legno a servizio degli impianti. Come al solito i ricordi qui si sprecano, ma chissà come sarà il 30 aprile 2011, quando, se il destino vorrà, sarò nuovamente qui a rendere omaggio al Padre dello Scialpinismo…
Ci leghiamo, attraversiamo il plateau (felici di avere gli sci, anche in previsione del ritorno) e raggiungiamo la terminale dell’Occidentale. La ressa è quella delle grandi occasioni, ma si sa che se non la si vuole trovare, basterebbe andare al Grand Pilier d’Angle e sicuramente saremmo soli…
Elisa non scia dalla passata stagione e non si sente di affrontare il pendio sommitale con gli sci in discesa, per cui li abbandoniamo, calziamo i ramponi e porto su solo i miei, ma decidiamo di dirigerci verso il colle tra il Centrale e l’Occidentale, salita decisamente meno frequentata. La normale è una trincea, la neve recente l’ha resa sicura. Poco sotto il colle si supera un crepaccio su un ponte precario ed alcuni altri fanno capolino proprio vicino alla traccia di salita, occhio quindi. Dal colle prendiamo la cresta, decisamente meno affilata dello scorso anno e con doppia traccia, una fedele sulla cresta ed un poco sotto nell’ultima parte verso la cima, e dopo poco siamo in vetta. Affollamento classico, foto e poi Elisa inizia la discesa a piedi nell’autostrada. Attendo che sia sotto la verticale della punta e scendo su un firn perfetto, che mollava il giusto. Se vogliamo essere proprio pignoli alcune crestine da vento eliminavano l’effetto biliardo. Raggiungo Elisa e chiedo il “permesso” di fare anche il Centrale, viste le condizioni, ovviamente me lo accorda, sarebbe come levare un gelato ad un bambino…, così ripello e stavolta salgo con gli sci (anche perché sono da solo e slegato). Cima, anche qui un po’ di gente, levo le pelli e scendo a recuperare Eli sulla via di salita. Dalla terminale dell’occidentale in poi la neve è veramente bella e ‘biliardata’, raggiungiamo il colle e giù al delle Guide a prendere un the e a telefonare alla piccola per sapere se ci conosce ancora…

Giornata fantastica, non fredda a dispetto delle previsioni, panorama che ci ha permesso di vedere anche le nostre alpi liguri… ed ancora una bella giornata con la mia metà che nonostante le fatiche di crescere la piccola, lavorare e mandare avanti la casa, riesce ad accompagnarmi in queste piccole grandi avventure. Un grazie anche alla nonna e alla piccola che insieme trascorrono giornate all’insegna della vita agreste e ci permettono di non rinunciare completamente alla nostra passione.

Il meteo è buono ancora per qualche giorno e speriamo di poterlo sfruttare. Vedremo.


Namasté


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