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Alpinismo : Gironzolando tra balme e bivacchi... ai piedi di sua Maestà...8-9 luglio-2010
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 10/07/10 20:40
Notizia riferita al: 10/07/10
Letture: 1794

Se non fosse stato per le temperature torride,avrei detto che fosse novembre,sono salito fino al bivacco Berardo in una bruma piovigginosa, con un’umidità che entrava nella ossa,ma poi... si è forato questa spessa e torbida cappa per trovarmi in un cielo azzurrissimo e mi e venuta voglia di spaziare senza meta tra pietraie e nevai...
Mi trovo nella zona dei laghi delle Forcioline,dove ci sono immense pietraie residuo di antichi ghiacciai,quà se si fosse la nebbia,come spesso succede,sarebbe difficile orientansi,ma per fortuna Mente,un’instancabile guida,per far in modo che chi si avventura da queste parti ha segnato magistralmente con tacche gialle tutti gli itinerari possibili, e anche segnalato tutte le Balme ed antri che eventualmente possono offrire un riparo “accogliente”per chi,durante la salita al Monviso volesse sfuggire alla ressa del bivacco “Monvisia”,come l’ha chiamato lui,quindi molto meglio dormire in solitudine su una nuda roccia e l’indomani affrontare la salita rinfrancati e ritemprati, che fare i turni per un posto letto ,magari dormire sotto una sedia... e che talvolta per inciviltà ci vuole poco dalla ressa passare alla rissa... Ma a proposito di civiltà, il “Monvisia” al secolo Boarelli,è un bivacco bellissimo all’avanguardia,ma a mio parere ha un neo..Mi spiego:Per attenersi ad una norma di una legge igienica-ecologica e miope,all’interno del bivacco è stato piazzato un WC chimico,ma sia per le temperature invernali e sia per i lunghi periodi di “inattività” è “fuori servizio” .Esso occupa un locale dove ci starebbero almeno quattro posti letto...Il punto è questo:quassù non siamo in un cantiere al centro di una città,ma attorno ci sono infiniti spazzi;voglio dire,visto che questo modo costoso di fare ecologia quassù non funziona, perché in modo molto più ecologico e naturale non andare a cercare un punto recondito,lontano dal rifugio, dai laghi o corsi d’acqua dove potere scaricare in santa pace e contemplazione il “budello cagolaro”,poi dopo aver “partorito”quel sommergibile marrone senza elica né timone,ricoprirlo di terra...magari ci nascerà un fiore!
Ma ritorniamo al mie errare tra pietraie...Mi soffermo lungamente al ammirare tutte la balme,ognuna ha la sua storia;c’è la Balma ‘d Pons,in memoria di un valligiano terrore dei camosci,si narra che si appostasse proprio lì per la caccia. Poi c’è la Balma intitolata ai primi salitori del Monviso,e altre ancora con nomi di personaggi che quassù hanno fatto qualcolsa...
Passo dopo passo una questa splendida giornata,arrivo all’Andreotti,ultima struttura adibita come bivacco di emergenza prima di affrontare il Monviso.Quanta neve c’è ancora,Ah!! se avessi un paio di sci potrei ancora fare una bella discesa!
E’ bello trovarsi quassù in un luogo normalmente molto frequentato ed essere soli! Non per misantropia,ma in montagna la solitudine si apprezza in modo particolare,uno si sente veramente se stesso,tutto è vero,non si può barare,poi i pensieri vanno,vanno,e non li puoi più fermare....
Passo un momento di dormi veglia steso nell’Andreotti,fantastico...se esiste il paradiso dev’essere qualcosa di simile.
Scatto qualche foto,vorrei salire ancora un po’ ma sono molto stanco,sono ancora evidenti le tracce di coloro che sono scesi qualche giorno fa dalla vetta,beata gioventù! Bhe! mi accontento di aver trascinato la mia vecchia carcassa fino quassù,è già un buon allenamento per fare il Viso in giornata,come ho sempre preferito,chissà se c’è la farò ancora...ma si! non disperiamo...
Scendo al “Monvisia” nel pomeriggio,nessuno oggi ha avuto la bella idea di venir quassù! Il bivacco è tutto per me!,Ma che caldo! Il termometro all’interno segna venti gradi anche di notte,speriamo che questo periodo torrido duri poco. Dopo una lauta cena mi sdraio sul letto e con un sorso di centerbe ammiro il tramonto sulle Rocce Meano,e svanisce così questa giornata radiosa,assieme i miei pensieri,per destarmi alle prime luci dell’alba ancora con il bicchiere in mano e Jolie che mi lecca il viso...
Animo! oggi è un altro giorno! Un boccone di colazione ,una rassettata al rifugio e su verso il colletto Dante,seguendo la “cengia dei camosci” Durante la salita,trovo una neve tutta particolare;pressata ma scivolosa come il sapone,sarà l’effetto del caldo... Ci sono tratti abbastanza sostenuti,e i ramponi non fanno schifo,non tanto per “mordere”la neve,quanto per non scivolare. Al colletto mi aspetta un panorama fantastico, tutta la pianura coperta da un mare di nubi,e sotto la frenetica ripresa della giornata,dove ognuno corre alle sue occupazioni...Mi passa un “flach” nella mente:guadagnare sempre di più per consumare sempre di più, di conseguenza,inquinare sempre di più! Perche!!! c’è qualcosa che non quadra che non riesco ad afferrare...Per fortuna era solo un flach! butto alle spalle queste inquitanti domande,e mi avvio spensierato verso la punta Dante,mi vengono in mente gli ultimi versi del sommo poeta della Divina commedia:...”è l’amor che muove il sol e le altre stelle!”
Sono appena le sette devo arrivare a casa presto,perché anch’io ho il mio”amor”che è Carla,che mi fa muovere e volte a ragione “desgagè” ,quindi giù di corsa fino al passo Florio Ratti( quest’ultimo dopo aver salito il Monviso lo fecero papa...) Quindi ancora una scivolosa discesa per il ripido canalone,una puntata al bellissimo e pulitissimo bivacco Bertoglio,e giù alla macchina.
Al ritorno mi fermo ad una fontana a prendere dell’acqua,lì nei pressi,sotto un porticato un bambina andava su un’altalena,mi sono estasiato a vederla così felice su qull’altalena attaccata al tetto con le gambette per aria e il vestitino svolazante, sembrava un’ angelo! E volava, volava,felice con il vento tra i capelli.... Chissà quando scenderà dall’altalena della sua innocenza per salire sul treno frenetico della vita,riuscirà conservare questa felicità!....

data:8-9 luglio-2010
località di partenza:Pontechianale
quota:Androtti 3225 mt
quota vetta: Dante 3170 mt.
dislivello totale:2000 mt. c.
difficoltà:F.

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