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Alpinismo : Monte Antoroto e Rocce di Perabruna: ma se.....23/05/2010
Autore: roberto55 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 27/05/10 00:24
Notizia riferita al: 27/05/10
Letture: 1655

La settimana scorsa dalla vetta del Mongioie ho potuto ammirare la lunga cresta che unisce il massiccio del Monte Antoroto con la Cima Ciuaiera.
L'attraversata della cresta era un'escursione in programma nel calendario delle gite della mia sezione del CAI, proprio per domenica.

La gita sociale però viene sospesa per cause di forza maggiore ,così propongo l'uscita allo Skipper,a noi si uniranno Radu e Salvo.

Da Ormea raggiungiamo la frazione Cascine dove termina la strada asfaltata,qui lasciamo la macchina ed iniziamo a percorrere la strada che in circa un'ora ci porta ad imboccare il sentiero verso l'Antoroto.
Ben presto il sentiero diventa una traccia e con grande fatica raggiungiamo il Colletto dell'Antoroto da dove seguendo l'ampia cresta io e lo Skipper raggiungiamo la vetta.
Tornati sui nostri passi ci portiamo all'inizio della cresta vera e propria delle Rocce di Perabruna,dove Radu e Salvo ci stanno aspettando impazienti d'iniziare l'arrampicata.
La cresta di roccette,facile ma aerea presenta alcuni tratti esposti,le difficoltà sono comunque sempre contenute,ma il tempo è estremamente variabile e ci mette un po' d'apprensione
Scendendo per roccette articolate raggiungiamo una forcellina con un grosso gendarme, dove inizia la cresta vera e propria della Cima Issel, qui iniziano a cadere le prime goccioline di pioggia.

Continuiamo la salita arrampicandoci sul filo dello spigolo con passi di II e un passo di III fin dove la cresta si abbatte di nuovo, in qualche punto è veramente molto sottile e con traversata panoramica raggiungiamo alcuni tratti di corde fisse,anzi,quel che rimane delle corde dal momento che sono tranciate di netto.
A questo punto veniamo letteralmente sferzati da una gragnuola di grandine,chicchi piccoli come il riso.

Sempre più preoccupati per il tempo raggiungiamo la spaziosa vetta di Cima Issel da dove ci dovremmo calare disarrampicando verso il colletto sottostante la Cima Dellepiane,il torrione più bello ed impegnativo della lunga cavalcata.
Mentre facciamo il punto della situazione si mette a tuonare e nuovamente veniamo investiti dalla grandine.
Ormai non c'è più tempo da perdere,dobbiamo scappare.

Mentre gli amici si mettono la giacca a vento mi metto alla ricerca di una via di fuga,provo a calarmi da un prato ripidissimo sul versante della val Tanaro e dopo qualche metro trovo un'ancoraggio attrezzato per fare una doppia.
Uniamo le corde e con una calata di 60 metri ci portiamo sul ripidissimo prato che con non poca fatica ci riporta sulla strada verso la macchina.
Naturalmente come abbiamo iniziato la fuga il cielo si è schiarito e ha smesso di piovere.
Pensare che le previsioni davano bel tempo per tutto il giorno.
Più tardi, ci siamo consolati con panini e bruschette varie ad un bar nella piazza d'Ormea e guardando la lunga cresta abbiamo iniziato la storia dei 'se' e dei 'ma'

'Forse siamo stati troppo precipitosi a scappare'
'Forse se avessimo aspettato……'
'Ma scherzi? Ci è andata più che bene!'
' Ma se avessimo……'

Siamo alle solite,quando si è comodamente seduti con davanti un boccale di birra inizia sempre la solita cantilena dei 'se' e dei 'ma'.


Data: 23/0572010
Quota max: 2144
Partenza da: Frazione Cascine
Quota partenza: 1230
Dislivello: 914
Zona: Val Tanaro,Ormea
Difficoltà: PD+

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