Mi trovo come al solito all’ingresso del parco la Mandria con Carlo alle 9:00, non abbiamo ancora deciso quale sarà la nostra meta, ma ci avviamo verso l’uscita della Bizzarria, pedalando qualche cosa partoriremo. Giunti all’uscita decidiamo di andare verso val della Torre e poi da lì vedremo il da farsi. La catena della Mtb di Carlo, macina da paura, sembra che si debba rompere da un momento all’altro, dico a Carlo che è meglio fare un cambio di direzione, ci portiamo sulla strada asfaltata, so che c’è un benzinaio dove ci fermiamo e gli chiediamo se ha dell’olio vecchio per lubrificare un po’ la catena, lui molto gentilmente, ci da del lubrificante specifico per catena. Nel frattempo partoriamo la meta: il M.te Rosselli, sperando che nel tratto di sentiero che va da Givoletto a val della Torre, non ci sia troppo fango, speranza vana, fango c’è né e in abbondanza, comunque non demordiamo e proseguiamo, nel tratto di salita della strada sterrata prima chiesetta, l’acqua ha scavato fino a far fuoriuscire le radici delle piante che lo fiancheggiano, arriviamo a val della Torre e ci dirigiamo alla volta della strada che porta al M.te Rosselli / Baron che per il primo tratto è asfaltata per poi diventare semi asfaltata e poi sterrata. Mentre salgo, dico a Carlo che non ricordavo di aver fatto così fatica l’ultima volta che ero salito… Forse è l’effetto panza, che appesantisce la salita. Con una pedalata dopo l’altra arriviamo in cima, il panorama che si ammira, è sempre stupendo, rifiatiamo e nello stesso tempo decidiamo per la discesa, scendere al Baron non conviene, perché il terreno è toppo bagnato e il tratto intermedio, rischiamo di doverlo fare a piedi per evitare brutte cadute, in più non abbiamo neanche una misera ginocchiera! Meglio evitare e così scendiamo lungo il vecchio sentiero che utilizzavano quelli che si lanciano con il parapendio, prima che facessero, la strada sterrata che porta quasi alla zona di lancio. La discesa lungo il sentiero e abbastanza tecnica e impegnativa, data dal fatto che ci sono zone con parecchi pietroni, in più sono bagnati, ci fermiamo dove c’è un ruscello, ha un’acqua cristallina e forma delle pozze, dove è talmente limpida che ti verrebbe voglia di berla, è un angolino della natura bellissimo! Scatto un paio di foto e via nuovamente lanciati in discesa. Arrivati sull’asfalto mi fermo e dico a Carlo che c’è un altro tratto di vecchia mulattiera, tutto fatto di pietre, lui con molto entusiasmo non ha dubbi: bene andiamo! E così giù per un viottolo tutto a sobbalzi che ci porta a val della Torre, da lì a ritroso sul sentiero che abbiamo già percorso all’andata, dove ad un certo punto, cercando di evitare dei rami di rovi, finisco in un melmone di fango
, sprofondo fino al movimento centrale le ruote si sono cementate, sto in sella come se fossi sostenuto da dei cavalletti, devo impegnarmi per tirare fuori la mia mtb dalla morsa del fango, finalmente usciamo da quel pantano, sembro una statua d'argilla,
tutto ciò che era sulle ruote mi si è trasferito addosso! Finalmente siamo a Givoletto e poi… per arrivare a Venaria, dove andiamo all’autolavaggio a togliere il fango, un gettone per la Mtb e uno per noi…
Km percorsi: 53.55 km
Dislivello tot.: 848 Mt
Grado difficoltà: BC – BC ( OC per il tratto su sentiero)
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