Sono ritornato volentieri su questa montagna,era una delle mie prime gite di sci-alpinismo,mi ricordo che la feci con un mio amico e compagno di lavoro nel lontano ’77.
Rammento che quel giorno l’azienda cui lavoravamo organizzò una gita di Fantozziana memoria per andare a Romagano Sesia, a visitare la nuova cartiera del gruppo, ci andarono tutti,famiglie comprese. Noi snobbammo l’invito lasciando sbigottito il “nostro ragionier Filini” del momento.
Ci sembrava stupido andare a visitare un’altra cartiera che produceva carta igienica,quando passavamo già giorno e notte nella “nostra”. Ci sembrò molto più nobile scrostarsi dagli effluvi borghesi per andarsi a disintossicare oltre le nuvole.
Che destino perverso per noi amanti della natura,una vita a produrre quel bene creato dal consumismo che è la carta igienica,
tuttavia non possiamo sputare nel piatto che abbiamo mangiato,questo lavoro ci ha permesso di campare e tirare su famiglia,ma...certo avremmo preferito un’altra occupazione più umana,come l’infermiere o qualunque lavoro cui il frutto della nostra fatica fosse servita ad alleviare delle sofferenze altrui e non finire nella m....
Aveva ragione mio nonno quando mi diceva:”voi cittadini siete dei porcaccioni perché la fate in casa! io invece vado nei campi e li concimo pure!”
Ma arriviamo alla gita,oggi,si parte presto,le previsioni danno brutto al pomeriggio,con me c’è Vanni e Gianfri con naturalmente Jolie. Praticamente partiamo con gli sci dall’auto,nella nostra direzione sembra che non ci sia nessuno,ma quando arriviamo nella conca sotto il colle dell’Enchiausa,comincia ad apparire una traccia,con nessuno davanti,poi alzo gli occhi e vede che c’è già qualcuno che spunta in vetta.
Oggi vanno tutti forte,dico,poi chissà a che ora saranno partiti!? Arriviamo alla solita “pera ‘culasiun’ Vanni mi fa assaggiare il suo nuovo nebbiolo,avevo bisogno di un pò di carburante..
Tuttavia appena riprendo a salire,la fatica si fa sentire,da dietro sento una moltitudine di gente che sale,cerco di tenere un passo decente ,li vedo arrivare velocemente,non voglio farmi sorpassare in tromba!
Almeno non prima del punto più ripido. Riesco a cadere in piedi,essi mi raggiungono poco sotto la vetta,riconoscono Jolie,ci scambiamo qualche impressione,anche loro hanno una buona bottiglia per la vetta,mi dicono che la stapperanno lassù quando arriverò...e se ne vanno.
Accidenti!,non sono giovani,vedo solo teste bianche e pelate,ma vanno su come un treno!
Un tempo,c’erano pochissimi a fare lo sci-aplinismo,e spalmati su tutte le montagne,era difficile incontrare qualcuno,quindi...ero sempre il primo...ma ora stà diventando un fenomeno di massa,ed è bello incontrare gente che condivide la stessa passione,questo sport ha acquistato molta popolarità,e io ,ahimè! ho anche acquistato molti anni,che pesano sulla mia vecchia carcassa.
Ho un rimpianto di quando ero contento di battere la traccia in modo che chi mi seguiva fosse agevolato,ora Sigh! tocca a me ad accodarmi...
Quando arrivo in vetta questi baldi “giovanotti”stappano la loro bottiglia ed io la mia,ci scambiamo le bevande,sono contento,perché almeno una cosa non è cambiata a distanza di anni e rimarrà sempre,è lo spirito solidale di amicizia e di umanità che si può solo trovare quassù.
Finite le bevande e fatte le foto di gruppo,Vanni a premura di scendere,altrimenti,”la fiocavenmola!” Li chiedo l’ora:sono poco più delle dieci,mi dice. Faccio un rapido calcolo a mente,ma...ma...ci ho messo solo poco più di tre ore a salire!,oltre trent’anni anni fa ne misi oltre cinque! Ma allora anch’io sono cambiato,vado più veloce di un tempo!
,Mi prende una sensazione di auto stima,non devo buttami così a terra se vedo che altri vanno più veloce di me,
e mi butto giù con gli sci in quel favoloso pendio. E’ l’apoteosi c’è chi urla chi canta,ognuno scende nel pendio che più gli piace,ognuno va con il suo passo e con il suo stile,
vedo già i miei amici giù in fondo alla discesa,mentre io mi perdo ancora lassù tra le nuvole. Nessuno mi mette fretta. Questa è il modo di andare in montagna che piace a noi,giocare su una montagna libera e senza frontiere, anche psicologiche...
data:09-maggio-2010
località di partenza:sulla strada presso Viviere
quota di partenza:1700 c.
quota vetta:2885 mt.
dislivello:1200 c.
difficoltà:BS
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