È giunta l’ora di iniziare a pedalare, quindi si parte alla volta di Givoletto l’intenzione è quella di salire alla chiesetta e poi farmi una bella discesa. Parto ma sono quasi sicuro di beccare pioggia, sì perché se guardo il cielo e coperto con dei bei nuvoloni neri, beh! Ho l’antipioggia!
Entro come al solito nel parco della Mandria per uscire alla Bizzarria, da lì vado a Givoletto per via Forvilla, che prende il nome dalla borgata che attraversa, la salita alla chiesetta non la ricordavo così dura, forse mi manca proprio un po’ di allenamento tra una sbuffata e l’altra, arrivo alla chiesetta dove rifiato e cambio la maglia marcia di sudore, nel frattempo il cielo si è schiarito e ogni tanto esce qualche raggio di sole e l’azzurro sta prendendo il sopravvento sul grigio.
È ora di ripartire ed ho già settato il mio trattore per la discesa, quando mi cade l’occhio sul contachilometri: cavolo sono veramente pochi! Beh allunghiamo il percorso si sale a Costa Crest!
Il primo tratto è in discesa, ma il sentiero è un ruscello misto di acqua, fango e foglie che lo rendono parecchio scivoloso, fatti i primi metri un po’ titubante ritornano tutti i meccanismi della guida, però meglio non rischiare più di tanto, anche perché sono da solo. Finito il tratto di discesa si inizia a salire, il fondo è quel terriccio rosso con molte pietre grosse, che quando è asciutto si sale anche bene, ma ora sembra un ruscello in piena, quindi aderenza zero e così mi tocca spingere per la maggior parte della salita. Ad un tratto sento un po’ più in basso di me, un fruscio tra le frasche, improvvisamente alle mie spalle sbuca un cinghiale, è enorme! Ci guardiamo una frazione di secondo e poi via! Lui un bel dietro front e io bici in spalla e… gambe! Ripensandoci mi viene da ridere, perché se qualcuno ci avesse ripreso non so chi aveva più paura dei due. Ogni tanto c’è qualche piccolo tratto dove non c’è acqua e quindi pedalabile, le gomme riescono ad avere quel po’ di aderenza in più. Arrivo dove hanno fatto una tettoia con sotto dei tavoli in pietra e una fontana con una vasca, per mettere le bute al fresco, da li inizia la discesa verso La Cassa, che inizialmente è sentiero poi strada sterrata. Arrivato in paese prendo per Givoletto su strada asfaltata, quando giungo nei pressi di Rivasacco giro a sx per un tratturo che mi riporta in via Forvilla da dove ripassando dal parco la Mandria per far ritorno a casa. Ben ricoperto di fango, per la felicità di mia moglie, che come al solito brontolerà: hai la roba tutta piena di fango lo sai cha a lavarla la lavatrice si rovina!!!
E io come al solito: Sii amore, ne compriamo un’altra…
Distanza percorsa: 40.75 Km
Dislivello complessivo: 593 Mt
Grado di difficoltà: BC-BC (tratti OC-OC dopo abbondanti piogge)
Album foto