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SciAlpinismo : Colle Sautron una bella gita in un bel giorno da non dimenticare...25 Aprile-2010
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 26/04/10 07:43
Notizia riferita al: 26/04/10
Letture: 1757

Oggi è la festa della liberazione,ma per me questa festa ha un doppio significato perché è diventata anche la festa della liberazione dalle mie paure,poiché il caso ha voluto che mi fracassassi due volte in montagna proprio il giorno di questa bella ricorrenza. Carla avrebbe preferito che rimanessi a casa a fare il marito,mi ha detto:Va nen! a l’è ‘n dì ‘d marca,porta mal !” Ma io che non sono fatalista ne tanto meno superstizioso,le prometto che farò una gita facile facile,terrò a freno la mia esuberanza e naturalmente farò estrema attenzione. Ma non solo la moglie questa mattina faceva la Cassandra,anche Jolie non era scalpitante come tutte le volte che mi vedeva prendere lo zaino,questa volta non voleva uscire dalla cuccia,l’ho dovuta caricarla in macchina a forza. Gianfri mi fa:”i can a sentu...”Inculcandomi il tarlo della paura...
Quindi all’alba io e il mio amico vaghiamo per la valle Mayra alla ricerca di un itinerario idoneo. Percorrendo la valle ne passiamo in rassegna parecchi che scartiamo,vuoi perché non si parte più con gli sci ai piedi,o perché ci sono tratti ripidi o insidiosi traversoni. Ma arrivati a Saretto il vallone per il colle Sautron ci appare in tutta la sua magnificenza, si parte sci ai piedi,il lungo traversone è già tutto valangato quindi teoricamente sicuro,poi c’è il tratto finale per arrivare al colle che è eccitante,un ripido traverso sotto delle roccette che fanno da balcone a un bel scivolo ornato da grandiose cornici che difendono il colle. Accidenti! mi stavo dimenticando della promessa. Ma come si fa? è una tortura...Bhè mi fermerò sotto,dove c’è croce la paesana, dico....
Faccio tutta la salita con il piede sul freno,fa caldo la neve e molle ma non troppo. Proprio quella che piace a me! Arrivo alla croce che ci hanno già superato tutti,c’è un mare di gente,qualcuno scende già dai ripidi pendii del Viraysse. Il colle è li a portata di traversone,c’è una bellissima traccia,il diavolo non è brutto come sembra, la tentazione e più forte,mi vengono in mente le parole di un mio caro amico che proprio in questi giorni della costellazione del toro l’universo ha voluto con se per arricchirsi di una nuova stella luminosa...” Non promettere mai nulla,mi diceva, se vuoi essere un uomo libero!” Dimentico i legami della parola data e mi lascio sedurre dal quel bel traversone esteticamente sospeso, arrivo come un traditore in terra di Francia. Lo sguardo cade sui pendii del Viraysse,solo più duecento metri,ma Jolie si mette di traverso sulla palina del colle come dirmi di qua non si passa! Mi vengono in mente i due 25 aprile passati immobile a guardare fisso e sconsolato il soffitto di una stanza d’ospedale... Basta un niente che da alpinista si diventi un “paziente” Allora “u culu” la punta,Stappo una bottiglia e mi ritengo fortunato di essere quassù sotto questo cielo azzurro e su questa candida neve.
C’è un via vai di gente,qualcuno non mi è nuovo tra cui Agatino con il suo bel volpino cui facciamo la discesa assieme, La neve dopo il primo tratto è diventata una bella polenta,comunque ben sciabile,per noi, ma non per i nostri amici a quattro zampe, ma il volpino di Agatino ha risolto il problema,si fa prendere in “fauda” dal suo amico e si fa dare un passaggio. Jolie vede la scena mentre sta annaspando per tenermi dietro,da quel momento s’impunta e non vuole più fare un passo,reclama i suoi diritti di passeggero... ma io gli dico:”E’ molto meglio che tu sia libera di correre sulla neve, andare dove vuoi,libera di seguire le marmotte,di piantare il naso nelle loro tane libera di giocare, abbaiare...oggi non è forse la festa della liberazione!?”


data:25-aprile-2010
località di partenza:Saretto di Acceglio
quota di partenza:1530 mt.
quota colle:2687 mt.
dislivello: 1050 mt. c.
difficoltà BS

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