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SciAlpinismo : Sulla selvaggia Cime de la Charnassère 2754 m ( F) 11-04-10
Autore: beppevalpaniscia (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 16/04/10 02:11
Notizia riferita al: 16/04/10
Letture: 1180

Sono ritornato dopo 10 anni in questa valle con tre validi e determinati amici, Alessandro che ha tanta voglia di conoscere, Enrico che ha tanta voglia di imparare e Franco che ha tanta voglia di libertà esplorativa. Nonostante le avverse condizioni nella gorgia della Valmasque, siamo riusciti ad entrare nella valle passando sul versante nord del M. Paraquerte , scongiurando così il pericolo di scivolare nelle forre del torrente. Il passaggio che abbiamo trovato ha dei tratti ugualmente insidiosi ma protetti dalla vegetazione, probabilmente esplorando meglio la zona si trovano passaggi più agevoli.
Un timido sole ci accompagna fino all’ingresso del Vallon de l’Agnel, mentre saliamo cerca di avere la meglio sulle abbondanti nuvole che sospinte da impetuosi venti di bora avvolgono tutte le vette della zona. Salendo seguiamo il corso d’acqua che sembra più agevole ma giunti in un vasto pianoro, probabilmente era un lago in altre ere, ci troviamo il passaggio sbarrato da un ripido ed ampio canale costringendoci a risalire l’altrettanto ripido e ghiacciato versante sx del vallone. Ritornati sul percorso giusto puntiamo verso la parete est della nostra meta e risaliamo un ampio canale che pian piano si apre e si adagia fino a morire sul colletto dal quale si forma la cresta nord della Cima est della Charnassère. Il vento è fortissimo e nonostante si sia chiuso tutto continuiamo a sperare ad un momentaneo rasserenamento che ci consenta, ( adesso va tanto di moda), di vedere il lago e le cime che lo circondano. Mentre Enrico si ferma dove la cresta inizia a restringersi e divenire più erta , con Franco e Ale proviamo a salire, driblando le prime roccette e passare sull’esposto versante NO , da qui riusciamo a vedere tutta la cresta , manca poco e raggiungiamo un piccolo colletto con qualche rischio a causa di alcune placche ghiacciate.
Togliamo le pelli mentre la tormenta esplode con tutta la sua potenza, vediamo per qualche attimo anche la Cima ovest de l’Agnel ed inizia a nevicare copiosamente ora la visibilità è quasi nulla.
Iniziamo a scendere curvando nel nulla e sperando che il pendio sia più largo di quello che sembra, non sappiamo se più in basso continua oppure ci sono gli strapiombi perché nessuno di noi è salito in inverno su questa cima. Raggiungiamo Enrico che invece di prepararsi per la discesa in tutto questo tempo, si è sbaffato tutte le sue provviste sotto una tormenta bestiale, risparmiando solo il pesante panone farcito con gorgonzola, prosciutto, mascarpone ecc. ecc.
Lasciato il colletto, man mano si scende la visibilità ritorna e vediamo il vasto plateau che precipita verso la Valmasque, con i vari canalini e cambi di pendenza, è meraviglioso, il fondo è ricoperto da quasi dieci centimetri di polvere ed Enrico che è ancora un pò acerbo nella tecnica di discesa, riesce ad infilare una bella sequenza di curve che lo rendono fiducioso tanto da affrontare anche i pendii più ripidi con consolidata sicurezza. In pochi minuti arriviamo in fondo e presi dall’entusiasmo, quasi ci dimentichiamo che dobbiamo riattraversare il torrente sull’ultimo esile ponte di neve per dirigerci verso l’uscita della valle. Ora nevica a grandi fiocchi che ci vengono incontro con la violenza del vento, dobbiamo spingerci con i bastoncini anche se siamo in lieve discesa per avanzare. Arriviamo al ponticello e decidiamo di scendere verso la gorgia sperando di riuscire a passare, la neve fresca ci rallenta parecchio ma nello stesso tempo ammorbidisce lievemente il ripido e lungo traverso che cerchiamo di superare senza volare di sotto.
Siamo nel mezzo della gorgia che non finisce più, arriviamo dove la roccia strapiomba sopra e sotto strada e indenni passiamo sfruttando la gengiva della crepaccia terminale. Ora si va meglio pensiamo di aver finito, ma pochi minuti dopo arriviamo in un altro punto ancora più ripido e ghiacciato, con Ale lo superiamo in velocità spingendo con i bastoncini ma quando arriva Enrico si ferma proprio dove non doveva, gli scivola lo sci a valle e si inclina pericolosamente a monte rischiando di andar via anche con l’altro sci. Per fortuna si raddrizza e piano piano passa indenne con Franco che lo segue, ammiccando per lo scampato pericolo.
La strada è di nuovo orizzontale e chiacchierando serenamente ci avviamo verso Casterino, per rifocillarci sotto il terrazzo ben riparato di una baita, terminato l’abbondante pranzo andiamo nel rifugio di fronte per il caffè che si trasforma in due giri di ottimo vin broulè

Album foto
Gita effetuata il 11-04-10
Dislivello : 1204 mt.
Difficoltà : BSA
Esposizione: E-NE
Zona : Valmasque, Casterino, Valle de la Roja.


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