Come si può rimanere insensibili al fascino di questa bella montagna,già percorrendo la valle Stura si vede la sua piramide svettare orgogliosamente verso il cielo,poi con il suo nome così altosonante sembra lanciarla ancora più in alto. Io e Vanni la settimana scorsa dalla testa di Costabella ne siamo rimasti affascinati,e non avremo mai pensato di osare tanto...
Ma poi la realtà supera sempre la fantasia,in effetti siamo partiti per salire la Cima della Montagnetta,poi causa il terreno non ancora sufficientemente innevato nei traversoni sopra lo Zanotti a fatto si che ci siamo lasciati attrarre dal ben più innevato vallone di Schiantalà. Poi all’apparire dell’austera gola di Laris che solo a vederla incute timore, non ne abbiamo capito più nessuna,nel senso che ne siamo rimasti attratti come un incantesimo.
Complice un palmo di bellissima farina su terreno portante ha fatto il resto. L’ombra di dicembre la rende ancora più tenebrosa,Vanni solca una bellissima traccia su quei pindii sempre più ripidi che danno l’impressione di “vuotarti giù”.La gola ci inghiotte facendoci perdere la nozione del tempo,ad un tratto ci appare in Becco Alto dell’Ischiator in tutta la sua magnificenza,è fatta ormai ci diciamo,ma non abbiamo fatto i conti con in mutamento delle condizioni della neve. Salendo il ripido pendio finale,quando ormai la cima è a portata di mano,c’è solo più da fare un bel traversone,siamo sui 2850 mt.La neve prima da farinosa diverta pressata poi sempre più ventata che tagliandola con gli sci tende a rompersi superficialmente. Io, complice un rampat rotto provo ancora salire a piedi ,all’inzio sembra buona ,ma poi sempre più da assestare.
Siamo in tre più Jolie sparpagliati sul pendio,non so se è la fatica o il timore per la neve,di fatto ognuno trova delle scuse per non continuare:Franco mi dice che ha portato le acciughe e il testun di grotta,Vanni dal canto suo ,che è già più in alto che sta “sterpando” con gli sci,ci dice che ha il vino nuovo della sua vigna da far assaggiare,io rispondo loro sventolando le mie prelibatezze gastronomiche che ho nello zaino. Jolie che ha più fiuto di noi ci guarda da uno spuntone di roccia guaiendo,come dire “ma l’eve pancù fini ‘d fe i foi!” Ad un certo punto dopo un’ennesimo rumore sinistro della neve,ci guardiamo in faccia e all’unisono gridiamo:”u cuuulu la punta!”come direbbe “Cettolaqualunque”. Schezi a parte,molto probabilmente saremmo arrivati in vetta,la neve che si rompeva era solo di superfice,ma nel dubbio...
Puntiamo decisamente gli sci a valle,non ho parole per descrivere La discesa della gola di Laris,sembra buttarsi nel vuoto,in mie amici volano nella farina io scendo con un po più di timore,non sono più abituato a certe pendenze...
Scivolata fantastica fino quasi allo Zanotti dove suggelliamo la gita con tutto il bel di dio che abbiamo negli zaini. Poi ci lanciamo,si fa per dire,in una bella crosta non portante che poi sulla strada diventa ghiacciata come una pista da bob. Arriviamo a Pietraporzio che abbiamo fatto il giro del sole,cioè partiti di notte e di notte arrivati. Certo potevamo non fermarsi tanto a gozzovigliare sulla panchina del rifugio,ma come si fa! a rinunciare al lato migliore della gita! Noi rinunciamo molto più volentieri alla vetta....
data:10-dicembre 2009
località di partenza:Pietraporzio
quota di partenza:1246 mt.
quota vetta:2996 mt.
dislivello:1750 mt.
difficoltà:BSA utili i ramponi

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