Colpo di coda…vacanziero.
Il lunedì alle 3 del mattino, mi presento all’appuntamento dove mi stanno aspettandogli amici e dei conoscenti.
Ma questa non è la solita levataccia per andare a fare una gita, è una levataccia che mi ricorderò per parecchio.
Perché?
Ho passato il giovedì e il venerdì con una febbre da cavallo.
Il sabato e la domenica concentrato, anzi, concentratissimo nel voler guarire ad ogni costo.
Non potevo rinunciare al viaggio programmato e PAGATO da parecchio tempo.
Viaggio in pulman fino a Malpensa, viaggio aereo fino a Istambul e dopo una rinfrescata in Hotel subito a vedere il Palazzo Topkapi.
Che carogne! Mi hanno isolato, mi girano alla larga! Tutti quanti hanno paura che gli attacchi l’influenza.
Il martedì inizia con la visita della Basilica di San Salvatore in Chora, adesso viene chiamato Museo Kariye. Si prosegue con la visita della Basilica di Santa Sofia, anche qui hanno cambiato il nome, ora si chiama Ayasofya Museum, è un vero gioiello dell’architettura bizantina.
Quando usciamo dalla Basilica facciamo una puntata alla Cisterna Yerebatan Sarnici e via di corsa alla Moschea Azzurra, chiamata anche Moschea Blu.
Per finire la giornata, non del tutto riposante, un bel giretto con la barca sul Bosforo a vedere da vicino sia la costa Europea, sia la costa Asiatica di questa città di 14 milioni di abitanti.
Città lunga 150 km con 2.400 moschee e 150 tra chiese Ortodosse e Sinagoghe.
La nostra guida dice che la Turchia è uno stato laico e multi confessionale.
Gli ho detto che non ci credevo; “con i dati che ci hai appena dato come facciamo a credere a questo?”,si è messo a ridere…….
Il mercoledì inizia con la visita del Gran Bazar,enorme mercato al coperto dove ci sono centinaia di negozi che vendono oggetti tipici turchi, fatti in Cina, abbigliamento, gioielli,ecc.ecc.
Un posto per turisti dove se non sei più che accorto rischi di prendere dei bei bidoni. Qui vige la norma della contrattazione, per ogni cosa ti chiedono più del doppio del valore, sembra quasi che faccia parte della loro cultura il contrattare i prezzi. Qualcuno ha comperato i tipici cappellini turchi a un euro dopo estenuante trattativa, il prezzo base era di 5 euro.
Dopo due ore passiamo al mercato coperto delle spezie, questo è un antichissimo posto dove già i turchi vendevano le spezie ai Genovesi e ai Veneziani. Anche qui bisogna stare all’occhio a non pagare più del dovuto eventuali acquisti.
Dopo mezzogiorno prendiamo l’aereo che ci porta ad Adana dove ci aspetta un pulmino che ci porta a Tarso, città natale di San Paolo. Visita alla Porta di Cleopatra, al pozzo di San Paolo nella parte giudaica della città. Ultima visita della giornata alla Chiesa di San Paolo.
La salute dei nostri compagni di viaggio inizia a vacillare.
Il giovedì, finalmente, ci portiamo in Cappadocia. Arriviamo a metà giornata nella valle dei piccioni vicino al paese di Urgup. Paesaggio tipico della regione, esattamente come abbiamo visto nei libri di scuola o in qualche rivista.
Adesso ci troviamo sull’altopiano Anatolico e riusciamo vedere delle montagne innevate che raggiungono i 4000 metri, Hassan ci dice che siamo fortunati perché solitamente è difficile riuscire a spaziare con lo sguardo fino a quei monti, ma il giorno prima il vento ha dissolto la nebbia che stagnava nella valle.
Alla sera vediamo un tipico spettacolo danzante dei famosi Dervisci.
Il venerdì lo passiamo interamente a visitare il centro della Cappadocia, centro di grande spiritualità monastica: la valle di Göreme con le famose chiese rupestri interamente scavate nel tufo; Ortahisar e Uchisar con le abitazioni troglodite; Zelve e i famosi ‘’camini delle fate’’. Nevsehir Kaymakli, una delle città sotterranee utilizzate come rifugio dai cristiani durante le persecuzioni.
Per il giorno di sabato è previsto il lungo spostamento verso Pamukkale, viaggio in pulman di circa 600 km. con varie soste intermedie per visitare altri luoghi tipici della regione.
Attraversiamo la catena dei monti Tauri e dei Pre Tauri facendo sosta lungo il percorso al caravanserraglio di Sultanhani (sec XII). Ripresa del viaggio verso Konya , l’antica Iconio della predicazione Paolina. Visita al mausoleo di Mevlana , grande figura della spiritualità mussulmana. Arrivo a Pamukkale in tarda serata.
La giornata della domenica inizia con la visita delle famose cascate pietrificate di Pammukale e ai resti dell’antica Gerapoli con la grande necropoli.
Poi ci spostiamo a Efeso per la visita agli splendidi monumenti della città antica :la Biblioteca di Celso, il Teatro, l’Odeon , il Tempio di Adriano.
Nel pomeriggio visita al Santuario di Meryemana (Casa della Madonna ).
In serata ci spostiamo nella Kusadasi Area, esattamente sul mare a Selcuk.
E così siamo arrivati al lunedì, ultimo giorno di questa settimana in terra turca.
Iniziamo con la visita di Mileto per poi spostarci nuovamente ad Efeso per vedere la Basilica di San Giovanni con la sua tomba.
Nel pomeriggio ci spostiamo ad Izmir per prendere l’aereo che ci porta ad Istambul. Da qui, con un altro volo atterriamo a Milano Malpensa per proseguire con una navetta verso casa.
Aspetti positivi del viaggio; è la prima volta in vita mia che faccio un viaggio organizzato, sono sempre stato un fai da te, ma tutto sommato senza una guida locale e l’organizzazione del tour operator non saremmo riusciti a vedere il tutto in una settimana.
Io e mia moglie ci possiamo ritenere soddisfatti in quanto eravamo con amici e non ci sono mai stati dei momenti di tensione. Tutto OK.
Aspetti negativi; sono partito febbricitante ma mi sono subito ripreso. In compenso i microbi hanno cambiato abitat e a metà settimana si sono visti gli effetti. Insomma, ho contagiato quasi tutto il gruppo e qualcuno è ancora arrabbiato con me…………….
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