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Escursionismo : Monte Bourel...
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 15/09/09 15:54
Notizia riferita al: 15/09/09
Letture: 2253

Quando vengo in val Stura,la gita,incomincia alla pasticceria Agnello di Demonte,per gustare i suoi proverbiali cannoli allo zabaglione,che sono la gioia per il colesterolo. Sono talmente nutrienti che si può lasciare tranquillamente tutta la roba da mangiare in macchina! Arrivo a Bergemolo,lascio l’auto vicino al grande olmo,è enorme e plurisecolare, chissà quante storie il vento gli avrà sussurrato attraverso le sue fronde e che potrebbe raccontare,ma noi non capiamo il suo linguaggio e senza scervellarmi troppo mi avvio verso il colle dell’Arpione. Viene giorno in fretta, poco prima del colle noto un vallone interno che s’infila passando sotto la cresta spartiacque Stura, Meris. Non so se ha un’uscita,ma anche a rischio di arenarmi in qualche pietraia recondita,preferisco sempre la novità. Tanto dal colle dell’Arpione in su,ci sono già salito molte volte,conosco bene,ho avuto l’occasione di visitare in lungo e in largo la zona,pensate ,che in quei luoghi feci una delle prime gite di sci-alpinismo con un mio amico. Praticamente non eravamo capaci a sciare, volevamo andare al Merqua,e avevamo lasciato gli sci poco prima che la cresta diviene affilata. Salimmo facendo una trincea nella neve farinosa,quando ad un tratto vidi tutto il pendio sovrastante diventare a quadrettini e fummo spazzati giù dal quel turbine bianco come due fuscelli. Non so come,ma ci trovammo fermi a metà pendio,senza renderci conto di ciò che era accaduto,ci scrollammo la neve di dosso come fanno i cani quando escono dall’acqua e di nuovo su verso la vetta,tanto non c’era più pericolo ormai la valanga era caduta! Alla sera rientrammo in fabbrica per il turno di notte,ricordo che con ingenua spavalderia sfoggiavamo la nostra avventura. Cose da pazzi! eravamo rimasti incoscienti per il pericolo corso.
Scusatemi per l’intermezzo, ma arrivo alla gita odierna: Comincio a salire quel vallone che non vedo dove va a sfociare,la salita è bellissima non una traccia, non un’ ometto, è tutta da scoprire. Salgo quei ripidi pendii tra una giungla di rododendri bagnati ,quando ne esco fuori, prima di infilarmi una fascia fitta di “verne”sono bagnato fradicio fino al deretano. ma Jolie è peggio di me,è irriconoscibile! Supero anche il labirinto delle “verne” e finalmente una bella pietraia arricchita con un bel lichene viscido e saponoso. Tiro fuori le doti da equilibrista e finalmente terminata la morena appare un grazioso laghetto che occhieggia in questa conca sperduta.
Ancora un tratto più ripido ma più facile perchè si è su erba ed esco in cresta dove mi appare in tutta la sua bellezza la valle della Meris con le montagne che la circondano. In breve sono sulla vetta,si fa per dire,è un bel pianoro sommitale. Al centro sorge il bivacco in memoria di don Frenk. Lo conoscevo appena, ci siamo incrociati a fare sci alpinismo un paio di volte,tuttavia mi prende un po’ la malinconia. Come sono stupido,al giorno d’oggi occorre essere un freddo calcolatore ,cinico con gli occhi di ghiaccio,altrimenti nella vita si è un perdente,ma io lascio che in me vinca l’Uomo, non la macchina, e mi lascio andare un po’, pesando a coloro che non ci sono più…
Faccio prendere aria al bivacco,ci sono molte cose al suo interno,tra cui una bottiglia di Pastis 51 già aperta,per fortuna,così ne approfitto per tirarmi su il morale, ma con sobrietà,solo un dito in orizzontale,non diritto! Poi giù al colle Marchiana, seguo il sentiero fino sotto la testa del Fontanile,ma non sono ancora sazio di tribolare,abbandono il sentiero e giù dritto in quell’oscura selva di dantesca memoria. Per fortuna tutto ha un fine e finalmente mi ritrovo sulla strada che mi porta a Bergemolo. Qualche foto al grande olmo,è una meraviglia della natura, e poi a casa,mentre incomincia a piovere. Alla sera mi sento con don Cornelio,gli racconto la gita e del bivacco in memoria del suo “collega”, gli dico che lassù ci sono delle bevande “spiritose”.Lui mi domanda:”ne hai assaggiate?Io li rispondo “amen”che vuol anche dire: “certamente”! Lo sento esultare dall’altro capo del filo,e mi dice:”bravo! continua così,che diventerai sempre più “spirituale!”

data:13- settembre- 2009
quota di partenza:1160 mt
quota di vetta:2464 mt.
dislivello: 1300 mt.
località di partenza:case Lager,conca di Bergemolo
difficoltà: EE

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