Prima gita delle ferie, scelgo una montagna, il Mongioia, che volevo salire da tempo.
Di buon mattino raggiungo S.Anna di Bellino, il cielo è sereno anche se sono previste nubi di calore in formazione, speriamo bene.
La prima parte del sentiero è al centro del Vallone, su una stradina che presto diventa mulattiera che passa sotto la curiosa formazione rocciosa della Rocca Senghi. Qui si addentra nel vallone di Fiutrusa, molto selvaggio.
dietro di me inizio a vedere la formazione di nebbie, cerco di ingaggiare una lotta contro di loro per arrivare in cima prima che il panorama si copra, ma sarà difficile.
Raggiunti gli alpeggi delle Grange Fons du Rui il vallone si allarga e spiana, qui i pascoli la fanno da padrone, e ci sono molte greggi di pecore e mandrie di mucche sparse.
Raggiunto il fondo del pianoro, una traccia poco marcata a sinistra sale su una balza erbosa che precede un altropiano con piccoli laghetti dove la traccia torna evidente e sempre sostenuta.
Ben presto i pascoli lasciano posto alla pietraia, e dopo un ultimo traverso sbuco al Passo Mongioia a poca distanza dal bel lago e dal curioso Bivacco Boerio, dalla forma ottagonale.
Breve sosta, e poi riprendo a salire sulla marcata traccia che risale la parete detritica, non vedo il bivio che conduce in cresta, dove la traccia è più facile, continuo invece sul sentiero a destra, a tratti detritico a tratti con qualche breve passo di arrampicata e finalmente sbuco in cima, arrivandoci da dietro.
Arrivo giusto in tempo prima che il panorama si guasti del tutto, sul versante francese il tempo tiene, in Italia ormai le cime sono coperte dalle nuvole.
Sono indeciso se continuare verso il vicino monte Salza, ma incontro un arzillo 75enne (salito come una scheggia) che mi convince a proseguire con lui.
dopo la sosta sul Mongioia, scendiamo fino a poco prima del laghetto, e per pietraia ci dirigiamo verso il Colle Salza. Ci sono ancora alcuni nevai che facilitano la salita e in breve siamo al colle, dove a destra parte una traccia che sale la dorsale prima detritica, poi più faticosa per superare alcuni brevi saltini.
Poi raggiungiamo nuovamente la cresta, fatta di placche inclinate ricoperte di detriti (insidiose con verglas o bagnato) e finalmente siamo alla cima, con la croce gemella di quella del Mongioia.
Panorama nullo, così scendiamo senza troppi indugi, cercando un passaggio nel vallone sottostante, senza dover tornare al bivacco.
Tra sfasciumi scendiamo velocemente, solo il superamento di una breve balza rocciosa (ex morena del ghiacciaio) ci crea qualche problema ma troviamo un passaggio comodo. Dopodichè, anche senza traccia, scendiamo alla meglio tra magri pascoli, fino a ritrovare il sentiero di andata nei pressi nel piccolo stagno a quota 2600 m.
Il tempo inizia a peggiorare, cadono le prime gocce e si sentono dei tuoni, meglio affrettare il passo. Lo sviluppo del percorso è abbastanza importante, ma tutto sommato la discesa non si rivela troppo lunga, sopratutto per l'accelerazione per non rischiare il temporale, che per fortuna non si scatena e arrivo alla macchina asciutto, o meglio umidiccio.

Data: 09 agosto 2009
Quota max: 3340
Partenza da: S.Anna di Bellino
Quota partenza: 1882
Dislivello: 1700 totali
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: EE

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