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Escursionismo : Un'alba sull'Ubac...e poi il Tenibres 27-28 ago 2009
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 29/08/09 11:59
Notizia riferita al: 29/08/09
Letture: 1378

Ed eccomi di nuovo in ballo,questa volta voglio andare a curiosare dall’altra parte nella valle Tinea,un tempo italiana,non ho alcuna notizia della zona,e ciò mi da la carica per partire alla ricerca del nuovo. Nel pomeriggio sotto il sol leone e zaino come al solito caricato all'inverosimile,parto con Jolie a seguito, dai Prati del Vallone sotto gli occhi stupiti dei ragazzi della colonia.
In meno di tre ore arrivo al ricovero della Lausa,lo conosco molto bene,ogni tanto vengo quassù per sfuggire al mondo. Il suo interno è spartano ma essenziale,ma questa volta c’è qualcosa in più;una piccola stufa di ghisa! onore e gloria a colui che si è prodigato di portala fin quassù! C’è anche una pò di legna e del carbone,fuori incomincia a piovere cedo alla tentazione,non c’è carta ne “apiot” per spaccare la legna,tuttavia rispolverando il mio passato di giovane marmotta la riesco ad accedere con un solo fiammifero! e creo il giusto ambiente per la cena,cosa si può pretendere di più a questa quota!
Dopo un notte da sogno nella camera da letto con sistema antigocciolio, mi trova all’alba a vedere spuntare il sole da in vetta alla Testa dell’Ubac,è una delle cose che mi piacciono di più,vedere le tenebre sciogliersi e tutto tingersi di rosa. Poi mi tuffo nella solitaria aspra e selvaggia vallèe de la Tinèe. Scendo per enormi morene di origine glaciale divincolandomi i altrettanto enormi massi. Sembra di essere nella preistoria,nemmeno i lupi vengono da queste parti,ma io si! sono sempre stato attratto da questi luoghi dove occorre “farsi”la strada.
Finalmente arrivo al lac Variciel, un po più a valle dei lacs Tenibres, intuisco il punto in cui bisogna voltare indietro per il Tenibres,salgo una ripida scarpata sulla sx. ed arrivo allo splendido lac Fer.2548 mt. Sarò nella direzione giusta?mi domando!?,poi giro gli occhi all’insù e mi appare la vetta del Tenibres con la sua croce. E’ fatta! ,occorre solo più salire,non ci sono tracce ne ometti ma il percorso è evidente. Sui 2800 mt come per incanto cominciano ad apparire dei“ciciu” e dei bolli rossi che mi accompagnano fino in vetta. Qualche foto ,faccio vedere a Jolie il lago di Rabouns,ma a lei non gliene frega un cavolo,e comincio a scendere,dove incontro un signore che sale col “barachin”della vernice da una mano e il pennello dall’altra, saprò poi che è il gestore dello Zanotti che stà segnando gli intenerari delle montagne attorno al rifugio,ed accade un fatto curioso:Questo signore mi parla in francese,siamo in terra straniera, solo per pochi metri,io li rispondo altrettanto.”mastichiamo tutte e due in francese senza riuscire ad intenderci. Sento nel suo idioma una certa cadenza ligure,ma è normale,penso, verrà dal nizzardo ,da quelle parti quando parlano in dialetto sembra di essere al mercato di Oneglia. Ad un certo punto mi domanda da dove vengo,da in valle Varaita! gli rispondo,alchè lui esclama:”ma “belin” non potevi dirmelo prima che eri italiano! avanzavamo tante tribolazioni!” e siamo scoppiati in un fragorosa risata,che chi era i vetta ha capito,poiché il ridere come il piangere non ha lingue,è internazionale. Poi lui si allontana col suo “barachin e pennello continuando il suo lavoro,io invece scendo al passo Tenibres seguendo i bollini rossi di vernice fresca. Questi evitano il canalone di insidiosi sfasciumi ma passano un po più a sx. scendendo sopra la casermetta su facile placche,cosa che Jolie si è rifiutata di fare,aveva paura, allora ho ripiegato per il canalone con mio disappunto ma per la gioia del quadrupede. Discesa interminabile ma su ottimo sentiero fino al gias del Piz,poi una breve ma bella risalita al passo Scolettas passando in una curiosa galleria che fa una inversione ad “U” nella roccia,una vera opera d’arte d’ingeneria militare. Poi finalmente l’ultima discesa sui prati del Vallone. Anche questa è fattà,ero curioso di vedere com’era dall’altra parte,mi sono tolto un sassolino dalla scarpa. Questa brava gioventù del secolo scorso a forza di muscoli, per scopi bellici tracciò questi arditi sentieri attraverso morene glaciali e pietraie impossibili,permettendo a noi,argonauti di questi luoghi aspri e solitari di percorrerli pacificamente durante i nostri ludi alpestri.

data:27-28 agosto 2009
quota di partenza:1720 mt.
quota vette:2991 mt. e 3031 mt.
dislivello primo giorno:1200 c.
dislivello secondo giorno:1000 c.
località:Prati del Vallone
difficoltà:EEA

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Commenti
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Autore Commento
keiji1976
Inviato: 1/9/2009 8:34  Aggiornato: 1/9/2009 8:34
Guru
Iscritto: 27/1/2009
Da: Vicoforte
Inviati: 165
 Re: Un'alba sull'Ubac...e poi il Tenibres 27-28...
Tramonto ed alba vissute tra in monti, ti regalano emozioni che poche altre cose ti fanno vivere..



Autore Commento
gianfrancocomics
Inviato: 29/8/2009 21:28  Aggiornato: 29/8/2009 21:28
Primo della classe
Iscritto: 10/9/2007
Da: Monastero di Vasco (CN)
Inviati: 62
 Re: Un'alba sull'Ubac...e poi il Tenibres 27-28...
Nulla da dire, il Tenibres è e resta la mia vetta x eccellenza!
Il mio primo 3000
la mia prima vetta in solitaria
una montagna che mi rappresenta, pacifica, sola, ma in mezzo a tutti!

Bella scelta e belle foto
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