Sono le sei,guardo fuori,piove,sento il Varaita in lontananza con il suo sinistro brontolio,stà ingrossando.Degli amici passano a prendermi,ma la moglie vuole impedirmi di andare. Oggi è giorno di "marca"ho anch'io due personalissimi anniversari da festeggiare oltre quello della Liberazione;uno è quando mi ruppi la schiena il 25 aprile di alcuni anni fà,l'altro è il 25 aprile del 2007 cui mi sono rotto un femore.Giustamente lei ha timore che mi succeda ancora qualcosa.Tuona più lei in casa che il temporale fuori,ma io disubbidiente per natura non sopporto imposizioni,tanto meno oggi che è la festa della Liberazione! Con zaino in spalla e Jolie tutta festante alle calcagna,lascio il domo.I miei compagni vedendomi arrivare tutto sotto sopra mi domandano come stò,rispondo loro che mi sento come si è sentito Noè quando ha visto le previsioni del tempo! Non c'è molta scelta,il tempo è brutto,se vogliamo incontrare nessuno propongo il vallone dei Duc,forse c'è ancora un pò di traccia dell'altro giorno,poi chissà...qualcosa si potrà fare.Ci addentriamo nel bosco dell'Alevè in un ambiente da favola,i pini cembri sono spruzzati da una finissima farina,disegniamo la traccia in un palmo di zucchero.Procediamo in una foschia ovattata,abbiamo la sensazione che mille occhi ci osservino,sono gli spiriti della foresta. Infatti Jolie è molto inquieta,sente la presenza di fauni,satiri folletti e gnomi che fluttuano invisibili tra i rami. Arriviamo al grande albero,continuare non se ne parla,questo è l'ultimo avamposto sicuro per non perderci nella nebbia.Ci fermiamo a festeggiare a nostro modo la festa della Liberazione,quest'albero ne è il simbolo;Chissà per quanti secoli ha lottato contro gli elementi avversi della natura;neve,pioggia, vento e sole, siccità,fulmini e saette,nulla hanno potuto contro di Esso.Ora è sempre lì,alto forte, diritto, fiero e maestoso,osserva dalla sua imponenza le nostre miserie! Io con qust'albero sono diventato amico,ci parlo perfino quando passo da queste parti!L'ultima volta mi ha domandato: "a l'as pà un bon bicer 'd barbera da deme?"Questa volta non lo deludiamo,per festeggiare degnamente il 25 aprile ci accampiamo ai suoi piedi,allarghiamo una tovaglia e ci mettiammo un bel salame al barolo innaffiato da un'ottimo barbaresco e una bonarda frizzante,seguito da un gorgonzola piccante e stagionato che per poterlo assaggiare occorre correrci dietro!Come dessert quasi due chili di tiramisù portato in una teglia.Infine per poter mandar tutto giù,niente di meglio che una grappa di trent'anni di 75 gradi fatta "in casa" da un mio amico,ahimè,morto di cirrosi molti anni fà Non poteva poi mancare il caffè fatto in loco con la caffettiera.Infine prima di scendere per vedere se ci reggevamo ancora in piedi,l'immancabile prova con l'etilometro. Naturalmente abbiamo superato tutti di gran lunga il massimo consentito,Jolie inclusa! Ma oggi non è la festa della liberazione?siamo o no liberi di fare tutto ciò che vogliamo? Mentre sembriamo come degli indiani inebriati e impazziti che danzano attorno ad un totem,dal grande albero pare uscire una voce che dica tuonando:MIEI CARI SIGNORI,VOLETE ESSERE LIBERI? ALLORA SIATE RESPONSABILI! MA...QUANDO SARETE RESPONSABILI, AHIME',NON SARETE PIU' LIBERI! :?Scendiamo con quel monito che ci rimbomba dentro e ci fà riflettere.Penso,un uomo libero non ha bisogno di leggi e regolamenti,ma deve saper autodisciplinarsi,rispettando la Natura che lo circonda,gli altri e se stesso.Tuttavia fà bene allo spirito ogni tanto trovare uno "spazio liberato e liberante" da riempire di gioia e buon umore,poter alzare le braccia al cielo e ancora più lontano,ma mai dimenticare di tenere i piedi ben saldi a terra! Libertà sorella del vento...si cantava nel '68. Se mai un giorno saremo "vento",allora saremo veramente liberi!