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SciAlpinismo : La solitudine fuori dall'autostrada - traversata Gran Munt (Val Chiusella) 31-01-09
Autore: mountain (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 01/02/09 16:50
Notizia riferita al: 01/02/09
Letture: 1772

Anticipando il maltempo ci siamo presi la libertà al sabato; si pensava di andare al Truc del Grifone da Chiampetto, ma l'ordinanza del Comune di Lemie ci ha fatto cambiare zona.
A proposito di ordinanze, conviene accertarsi prima, telefonando ai Comuni, per sapere se le hanno emesse e se sono in vigore perché i vigili non vi inseguono sui pendii ma vi lasciano il bigliettino sull'auto parcheggiata nei posti strategici per le partenze delle gite, con la motivazione del divieto di sosta; pertanto lasciate l'auto solo dove c'è il cartello del parcheggio e sperate che non vi becchino quando belli belli arrivate sci in spalla.
Ci siamo pertanto orientati verso la Valchiusella per vedere se era già fattibile la Cima est della Rubbia m. 2.429, anche solo fino alla sua spalla sciistica.
Ad una prima osservazione vi è meno neve che nelle Valli di Lanzo.
A Fondo alla partenza della stradina ex impianti Palit il numero di auto presenti faceva presagire affollamento; pazienza ormai siamo qui.
La strada è un pistone perfettamente battuto; dalla curva, il traverso in falsopiano (con le lamentele di chi patisce di vesciche sotto i piedi) per attraversare i pendii sud della costiera del Palit e l'osservazione delle innumerevoli tracce presenti sugli itinerari del Palit, Lion, Loetto, Gran Munt lasciava presagire una gita di modesta soddisfazione, a meno che la Rubbia fosse ancora stata lasciata tranquilla.
Infatti era così, ma non era ancora in condizioni per i grossi accumuli presenti sul versante est; si notano i distacchi sui losoni della spalla e sulla vetta.
Proseguendo la salita, non è mancata un'attenta osservazione dalla quale è maturata l'idea di cosa si poteva fare.
Abbiamo proseguito sul bel pistone del Gran Munt m. 2.235, sulla cui cima spaziosa ci siamo trovati con un bel gruppetto di appassionati, accompagnati anche da un cagnettino con tanto di campanelli, tutto ben imbottito con una calda coperta.
Ottimo panorama sulle Alpi mentre la pianura era coperta e la nebbia iniziava a salire.
Tutti scendevano sul bel canalone davanti ma era fresato a dismisura e … siccome a me questa soluzione non è mai gradita ho convinto i soci a seguirmi, anche se un po' titubanti; sono sceso al colletto ovest verso la Rubbia dal quale vedendo che il saltino nel sottostante vallone era superabile senza problemi ho lanciato l'ok agli altri i quali mi hanno seguito leccandosi poi i baffi.
Ne è uscita una discesa da fiaba su tutto il vallone alto (coincide con quella della Rubbia) totalmente incontaminato con noi quattro in completa solitudine; all'incrocio con la pista di salita, altra idea.
Di solito gli skialp salgono anche al Lion scendendo poi sui suoi pendii nord-est oppure ritornano per il traverso e se hanno ancora birra ripellano per il Palit andando a cercare quanto è ancora da tritare. L'osservazione fatta dal traverso di salita ci ha consigliati di passare a monte dell'Alpe Miunda dalla quale perdendo poco dislivello ci siamo portati sulla destra del Rio Piera dove incredibilmente nessuno era passato !!!! e su splendidi dossi e combette ci siamo ritrovati in fondo al valloncello sulla stradina lungo la quale subito 5 min in piano poi una veloce discesa all'auto.
Naturalmente ... era farina da sogno dalla vetta alla stradina.

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