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Racchette da neve : L'occasione dei salire al Monte Colombano con le racchette
Autore: Andrea81 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 22/01/09 13:07
Notizia riferita al: 22/01/09
Letture: 1220
Racchette da neve

Occasione colta al volo, grazie agli innevamenti eccezionali di quest'annata, anche a bassa quota.
Si parte dal Ponte del Dazio, dove la fila di auto parcheggiate non lascia dubbi sul percorso. Subito un metro buono di neve, e quindi racchette ai piedi! La traccia sale sopra le prime case, per poi addentrarsi nel fitto bosco, raggiungendo la dorsale che separa i valloni di Toglie e dell'Agnello.
Nonostante i molti passaggi dei giorni precedenti, a causa del parziale rigelo notturno, sprofondo un po' nella traccia, ma starne al di fuori è impensabile oggi.
La dorsale sale dolce passando nei pressi del Truc della Bandiera, dove vengo raggiunto e superato da altri due ragazzi con le ciaspole: credo il problema sia il peso, loro volavano, io sprofondavo... bisogno di una dieta?
La parte alta, lasciata la dorsale, si apre e i pendii si fanno più ampi. In breve raggiungo la cresta che in pochi minuti conduce alla spaziosa cima, contrassegnata da un 'omone' di pietre.
I racchettari oggi hanno dato mezz'ora a tutti gli scialpinisti, superati lungo la salita, poi via via la cima inizia ad affollarsi.
Dopo la lunga sosta inizio la discesa, scendendo nel vallone del Rio dell'Agnello, cercando le massime pendenze per non rimanere impantanato nella tantissima neve.
Gli alberi più piccoli sono piegati oppure sommersi dalla neve, i più grandi sembrano dei cespugli che affiorano, tanta è la neve presente.
Fino a quota 900 circa la discesa è abbastanza divertente, anche se faticosa, e la neve si mantiene leggera. Al di sotto di questa quota il manto si riduce e la qualità della neve peggiora, si sprofonda parecchio e le pendenze sono poco accentuate. E' necessario tenere le orecchie dritte, per evitare di finire nei buchi nascosti tra i massi o di inciampare nei rami sepolti.
Il tratto finale della discesa si dimostra molto ravanoso, tra grosse pietre, torrente e fitta boschina, ci vorrebbe il macete!
Raggiunto un ponte e attraversato il rio, in breve raggiungo la stradina del Ponte del Dazio.


Data: 17 gennaio 2008
Quota max: 1658
Partenza da: Ponte del Dazio (Viù)
Quota partenza: 600
Dislivello: 1058
Zona: Valle di Viù
Difficoltà: MR

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